Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna
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Tabella n. 11 - Benefici concessi alla popolazione detenuta (fonte D.A.P.)<br />
I permessi premio<br />
Distribuzione dei detenuti fruitori di permessi premio durante l’anno 1998<br />
Categorie N. sogg N. sogg<br />
evasi<br />
Nr. beneficiari condannati a pena non superiore a 3 anni 364 9<br />
Nr. beneficiari condannati a pena superiore a 3 anni che abbiano espiato<br />
almeno 1/4 <strong>della</strong> pena 304 6<br />
Nr. beneficiari condannati per artt. 416-bis, 630, 74 T.U 309/90 15 0<br />
Nr. beneficiari condannati per gravi reati che abbiano espiato almeno la metà<br />
<strong>della</strong> pena 123 2<br />
Nr. beneficiari condannati per art.298 bis o 630 che abbiano causato la morte<br />
del sequestrato e che abbiano espiato almeno 2/3 <strong>della</strong> pena o, in caso di<br />
ergastolo, almeno 26 anni 1 0<br />
Nr. beneficiari condannati all’ergastolo che abbiano espiato almeno 10 anni 3 0<br />
Nr. totale sogg. fruitori del beneficio (iniziali + pervenuti) 810 17*<br />
* di cui 3 evasi per rientro tardivo<br />
La percentuale di evasi durante la fruizione di tale beneficio si attesta intorno al<br />
2%; e si tratta di detenuti comuni, non appartenenti cioè ad associazioni criminali.<br />
Nonostante l’approvazione <strong>della</strong> legge 165/98 “Modifiche all’articolo 656 del<br />
Codice di procedura penale ed alla legge del 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni”,<br />
abbia snellito l’iter previsto per la concessione di tali misure, l’accesso da<br />
parte <strong>della</strong> popolazione ristretta si rivela sempre e ancora particolarmente difficoltoso.<br />
La difficile concessione di questi benefici è attribuibile, tra l’altro, alla necessità<br />
richiesta di una rete di appoggio esterna abbastanza solida: famiglia, abitazione, attività<br />
lavorativa, di cui non tutti possono disporre. Anche in questo senso il carcere<br />
acutizza le differenze tra poveri e benestanti: chi proviene da un contesto particolarmente<br />
misero e disgregato verrà una volta in più penalizzato proprio per le maggiori<br />
difficoltà a valersi di tali benefici.<br />
Questi dati vanno ad avvalorare la tesi secondo cui più che “parti integranti del<br />
programma di trattamento” (art. 30-ter, Ord. Penit.) e quindi in qualche modo promossi<br />
regolarmente dall’istituzione, tali istituti sono applicati come veri e propri<br />
“premi”, soggetti quindi a valutazione discrezionale.<br />
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