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Imp. carceri modificato - Consiglio Regionale della Sardegna

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2.6. Il caso Badu ’e Carros (Nuoro).<br />

È stato pubblicato su tutti i giornali. Il direttore, fortunatamente ora trasferito,<br />

assunse diverse iniziative che alterarono il clima complessivo all’interno del carcere.<br />

Vennero tra l’altro revocate tutte le opportunità che consentivano una minima attività<br />

di socializzazione, venne soppressa la pubblicazione del giornalino del carcere, vennero<br />

ridotte le ore d’aria, le telefonate, vennero disposti numerosi trasferimenti di<br />

detenuti sardi sul continente, venne inibito l’uso del campo di calcio. Ora il direttore<br />

è stato sostituito, ma non risulta che le condizioni di vivibilità ambientale precedenti<br />

la sua presenza siano state del tutto ripristinate.<br />

2.7. Il modello amministrativo.<br />

Molti, nel corso dell’indagine, hanno sottolineato le gravi conseguenze derivanti<br />

dall’attuale modello amministrativo del settore, fortemente verticistico e deresponsabilizzante,<br />

chiuso alle sollecitazioni esterne.<br />

Un esempio chiaro delle conseguenze che ne derivano è stato indicato proprio nei<br />

cosiddetti “fatti di Sassari” del 3 aprile 2000: gli avvocati rappresentanti <strong>della</strong> Camera<br />

penale sarda avevano proposto ufficialmente e con forza, ai responsabili amministrativi<br />

del settore, in un incontro del 29 marzo 2000, la necessità di cambiamenti urgenti<br />

nel carcere di San Sebastiano per evitare l’esplosione delle tensioni che vi si manifestavano;<br />

ed i sindacati hanno ricordato che da almeno sei mesi quelle mura venivano<br />

“picchettate” per porre lo stesso problema: il tutto inutilmente.<br />

Anziché una chiara definizione dei compiti propri delle diverse categorie di operatori,<br />

all’interno, si verifica un grande accentramento di poteri decisionali nella figura<br />

dei Direttori, che di fatto si traduce in una eccessiva loro discrezionalità: per cui,<br />

come è stato detto, se il Direttore ha una cultura di tipo riparatorio-rieducativo questo<br />

genere di funzioni vengono attivate, ma se, come più spesso accade, prevalgono<br />

convinzioni di prevalente utilità <strong>della</strong> pena e <strong>della</strong> custodia, le norme “trattamentali”<br />

vengono ignorate.<br />

L’attuale situazione vede una sostanziale separazione tra lo Stato e la Regione,<br />

nella cura del settore: la stessa Commissione ha trovato resistenze, e collaborazione<br />

non sempre adeguata e non formalistica (mentre lo Stato la pretende sempre “leale”<br />

da parte delle Regioni) nel rapportarsi ai diversi responsabili del sistema.<br />

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