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Scavalcamento Debole e Catene in Forma Logica - Pagine ...

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Introduzione<br />

Nei primi lavori sullo <strong>Scavalcamento</strong> <strong>Debole</strong> (Weak Crossover – WCO) (Wasow,<br />

1972; Cole, 1974; Wasow, 1979) è stato notato che l’effetto è sensibile alla determ<strong>in</strong>atezza<br />

dell’antecedente, tuttavia questa nozione resta ad un livello <strong>in</strong>tuitivo. Nelle<br />

proposte <strong>in</strong> questione i s<strong>in</strong>tagmi che manifestano effetti di WCO, cioè i quantificatori<br />

e le tracce, sono accomunati dal fatto che non vi è nulla nel contesto che <strong>in</strong>dichi<br />

che il parlante si stia riferendo ad un particolare <strong>in</strong>dividuo o classe. Lo studio del<br />

WCO <strong>in</strong> <strong>Forma</strong> <strong>Logica</strong> (<strong>Logica</strong>l Form – LF), a partire dal lavoro di Chomsky (1976),<br />

ha messo da parte quest’osservazione empirica, mentre la bipartizione netta fra antecedenti<br />

quantificazionali e referenziali (Re<strong>in</strong>hart, 1983) ha impedito di cogliere e<br />

analizzare differenze più sottili <strong>in</strong> questo senso.<br />

La proposta di Lasnik e Stowell (1991) ha re<strong>in</strong>trodotto la rilevanza del tipo di<br />

operatore per il WCO. Gli autori hanno notato che alcune costruzioni con movi-<br />

mento<br />

Ā sono immuni dagli effetti di WCO: relative appositive, topicalizzazioni,<br />

costruzioni a cancellazione dell’oggetto e gap parassitici. Questi casi sono detti di<br />

Weakest Crossover per <strong>in</strong>dicare l’assenza dell’effetto. Gli autori hanno proposto che<br />

nelle costruzioni <strong>in</strong> questione l’elemento estratto non sia realmente quantificazionale<br />

e lasci <strong>in</strong> posizione argomentale un epiteto nullo, che rispetto alle possibilità di legamento<br />

ha natura sia pronom<strong>in</strong>ale che di espressione referenziale (il movimento Ā<br />

quantificazionale <strong>in</strong>vece lascerebbe un’espressione referenziale pura).<br />

Sul piano empirico questa tesi riprende la questione della tipologia dei legatori<br />

Ā rispetto agli effetti di WCO <strong>in</strong>izialmente sollevata nei primi studi sul fenomeno e<br />

dalla proposta di Lasnik e Stowell (1991). In particolare argomentiamo che la specificità<br />

degli operatori Ā è rilevante per la fenomenologia del WCO: le configurazioni<br />

di scavalcamento debole sono agrammaticali solo se l’antecedente è non–specifico<br />

o quantificazionale mentre se l’antecedente-wh è specifico l’effetto di WCO non si<br />

manifesta.<br />

Innanzitutto <strong>in</strong>troduciamo una nozione precisa di specificità come D(iscourse)–<br />

l<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g (Pesetsky, 1987) e nei term<strong>in</strong>i della formalizzazione semantica di Enç (1991).<br />

Descriviamo poi una serie di contesti s<strong>in</strong>tattici sensibili alla specificità di un s<strong>in</strong>tagma<br />

nom<strong>in</strong>ale e li usiamo come test per verificare <strong>in</strong> maniera rigorosa e sistematica il ruolo<br />

della specificità negli effetti di WCO. Se si ha cura di isolare i paradigmi da fattori<br />

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