Patto territoriale - ASL Lecco
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Regionale 2002-2004 e dalla Circolare Regionale n° 48 del 27/10/2005 “Linee guida per la definizione dei piani di<br />
Zona – 2° triennio”.<br />
Il presente documento è il risultato di un confronto avvenuto all’interno dell’Ufficio di piano e dei Gruppi Tematici e<br />
successivamente completato nell’Esecutivo Distrettuale, per soddisfare sia l’esigenza di effettuare una valutazione del<br />
primo Piano di zona sia l’urgenza di avviare il processo di definizione del Piano di zona 2006 – 2008.<br />
In questo senso è da considerare una “traccia” da ampliare ed integrare con i contributi di tutti i soggetti interessati alla<br />
ricerca di soluzioni che migliorino le condizioni e la qualità della vita delle persone più esposte al bisogno e disponibili<br />
a collaborare alla costruzione di un sistema locale dei servizi e degli interventi socio-assistenziali.<br />
Questa “traccia” intende confermare i principi posti alla base del primo Piano e costituire la base per attivare un lavoro<br />
di progettazione partecipata che consentirà, a partire dagli obiettivi strategici complessivi qui indicati, di definire e<br />
declinare le decisioni programmatorie adeguate all’evoluzione del contesto <strong>territoriale</strong> e delle caratteristiche sociodemografiche.<br />
Principi quali:<br />
⇒ Il principio dell’integrazione come concetto che aiuta ad affrontare e tradurre concretamente in azioni (per<br />
tutelare), i problemi delle persone più fragili; quindi una integrazione tra aree e servizi diversi con il preciso<br />
obiettivo di lavorare per una migliore qualità della vita di questi soggetti. Da ciò deve scaturire anche una<br />
naturale (ma necessaria) integrazione tra le diverse professionalità coinvolte nei processi di lavoro.<br />
⇒ Il principio della compartecipazione alla spesa secondo un concetto di selettività universalistica rispetto alle<br />
prestazioni erogate e dove i fruitori concorrano in misura correlata alla loro capacità economica.<br />
⇒ Il principio della concertazione come modalità permanente di rapporto tra i soggetti istituzionali e il terzo<br />
settore in una logica di collaborazione orientata al risultato.<br />
Il Piano termina con la programmazione zonale – macro analisi del piano economico 2006.<br />
4. LE AREE DI BISOGNO<br />
Analizzare la domanda e l’offerta in un dato contesto sociale necessiterebbe di spazi articolati e strumenti specifici, in<br />
grado di mettere in evidenza le continuità storiche e i punti di innovazione nella delineazione e implementazione delle<br />
politiche sociali, secondo una lettura intrecciata con il più complessivo sviluppo del territorio di riferimento.<br />
La Regione Lombardia, nella Circolare Regionale n° 48 del 27/10/2005 indica le seguenti aree di programmazione:<br />
Anziani, Disabili, Minori, Immigrazione, Adulti in difficoltà: emarginazione sociale, povertà, dipendenze, salute<br />
mentale, specificando inoltre di ricomprendere in quest’area i problemi delle persone in esecuzione penale interna ed<br />
esterna.<br />
In questo documento la rappresentazione delle aree di bisogno viene articolata tenendo conto di quanto suggerito dalla<br />
Regione, con la consapevolezza che alcuni aspetti o problematiche risultano essere trasversali alle quattro aree<br />
considerate (Area Anziani – Area Disabili - Area Adulti in difficoltà – Area Minori e Famiglia).<br />
Gli elementi comuni e/o di connessione saranno ripresi nella parte sugli obiettivi strategici e di sistema, per quanto<br />
concerne le azioni/interventi, e nella parte metodologica per quanto concerne le modalità di lavoro e la necessità di<br />
armonizzare regole e/o criteri.<br />
4.3 Area Adulti in difficoltà<br />
Gli immigrati ed i soggetti esposti al rischio dell’esclusione sociale (adulti in difficoltà, famiglie monoreddito con più<br />
figli, ex carcerati, soggetti psichiatrici e/o in condizione di fragilità psico-sociale, tossicodipendenti,<br />
alcooldipendenti, donne maltrattate, pensionati poveri, persone in esecuzione penale esterna ed interna), richiedono<br />
interventi specifici e mirati a favorire l’integrazione o il reinserimento delle persone.<br />
Si rende necessario pertanto affrontare tali situazioni con interventi concreti e coerenti, attivando prestazioni integrate<br />
tra i servizi, anche di tipo socioeducativo.<br />
Il gruppo di lavoro dell’Area Adulti, alla luce della complessa e variegata articolazione dei bisogni riferibili ad un target<br />
di utenza molto ampio, ha ritenuto, per una impostazione di più immediata comprensione, e non certamente con<br />
l’intendimento di semplificare per categorie, di connotare la rilevazione dei principali fenomeni sociali attraverso ciò<br />
che viene letto nei servizi e secondo la ripartizione nelle subaree: immigrazione, dipendenze, salute mentale e nuove<br />
povertà. Sono stati pertanto predisposti distinti documenti, ognuno riferibile alle subaree del rispettivo gruppo di lavoro,<br />
riferiti ai nuclei tematici delle aree di bisogno trasversalmente identificate: residenzialità, lavoro, scuola e formazione.<br />
SUBAREA SALUTE MENTALE<br />
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