Patto territoriale - ASL Lecco
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B ) Il paziente in fase di accesso/ricovero in Ospedale di <strong>Lecco</strong><br />
Si rimanda al Protocollo di Intesa Interdipartimentale, già in atto dal novembre 2002, che deve<br />
intendersi valido sia per le problematiche alcool correlate che per quelle da abuso di sostanze in<br />
genere, che precisa il percorso del paziente sia al suo arrivo in Pronto Soccorso sia durante la<br />
degenza ospedaliera, nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) o in altra Unità di<br />
degenza.<br />
Ad integrazione di tale Protocollo, appare utile precisare in questo documento il corretto iter di<br />
richiesta d’intervento dell’assistente sociale, viste le complesse problematiche presentate da questa<br />
tipologia di pazienti.<br />
Viene individuata la seguente procedura:<br />
- nel caso di paziente in Pronto Soccorso, per il quale si evidenzino, nell’immediato,<br />
problematiche sociali (es. impossibilità di rientro al domicilio, accessi frequenti ecc.), il medico del<br />
PS interpellerà direttamente le assistenti sociali ospedaliere, le quali fungeranno sia da immediato<br />
riferimento per la soluzione dell’urgenza, sia, successivamente, da “mediatori” rispetto agli altri<br />
servizi specialistici (SERT/NOA o CPS) o di base.<br />
- nel caso di paziente ricoverato nel Servizio Psichiatrico Diagnosi e Cura o visitato in altro<br />
Reparto Ospedaliero dal consulente psichiatra, le eventuali problematiche sociali emergenti,<br />
connesse allo stato patologico di doppia diagnosi, verranno segnalate nel modulo di “Richiesta di<br />
Consulenza al Settore Dipendenze”. Ciò al fine di consentire un intervento immediato, oltre che del<br />
medico del SER.D, anche dell’Assistente Sociale di tale servizio. La definizione del successivo<br />
progetto terapeutico prenderà le mosse da una valutazione congiunta dei bisogni socio ambientali<br />
del paziente da parte delle Assistenti Sociali dei due Servizi ( DSM e SER.D) le quali, ultimata la<br />
valutazione di loro competenza, si attiveranno a promuovere un primo incontro congiunto fra le due<br />
équipes. Per quanto attiene l’intervento delle Assistenti Sociali del DSM, questo competerà<br />
all’Assistente Sociale del CPS, qualora si tratti di un paziente già in cura presso detta struttura, e<br />
all’Assistente Sociale delegata all’SPDC quando il paziente non sia già noto al CPS. Sarà compito<br />
di quest’ultima Assistente Sociale promuovere il passaggio delle informazioni e quindi la presa in<br />
carico sociale, alla Collega del CPS.