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Patto territoriale - ASL Lecco

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II PARTE<br />

Cap. 2<br />

PROTOCOLLO D’INTESA AREA TEMATICA DELLA RESIDENZIALITA’<br />

FRA I COMUNI DELLA PROVINCIA DI LECCO, L’AZIENDA<br />

OSPEDALIERA DI LECCO, L’<strong>ASL</strong> DI LECCO, L’AMMINISTRAZIONE<br />

PROVINCIALE DI LECCO<br />

FINALITA’<br />

Il presente protocollo, recependo le indicazioni del Piano Regionale Salute Mentale del 17/05/2004<br />

(PRSM), e sulla base della sintesi operata dal gruppo di lavoro interistituzionale, si propone di<br />

fornire gli elementi atti a definire il sistema “residenzialità” nell’ambito dell’“Atto di Intesa per la<br />

realizzazione e attuazione di un sistema locale di interventi nell’area della salute mentale in<br />

Provincia di <strong>Lecco</strong>”, e di definire e regolare le modalità di collaborazione tra i soggetti firmatari, nel<br />

rispetto delle rispettive competenze. L’obiettivo condiviso è quello di integrare le analisi, le letture,<br />

le culture operative e le modalità di intervento, per garantire la coerenza e la continuità dei percorsi<br />

di cura all’interno del sistema, favorire l’integrazione fra i diversi soggetti istituzionali coinvolti<br />

(<strong>ASL</strong>, Enti Locali, AO, Soggetti gestori accreditati), definire gli elementi di gestione e governo<br />

delle risorse nell’ambito della residenzialità psichiatrica.<br />

Il documento tecnico allegato recepisce le indicazioni del PRSM e delle circolari integrative ed<br />

esplicative contenenti i criteri proposti dalla Regione Lombardia integrandoli con le esigenze della<br />

realtà locale. Nel documento, dopo aver rilevato la situazione esistente nell’ambito provinciale<br />

rispetto alle strutture residenziali e agli utenti, si definisce il nuovo modello del sistema della<br />

residenzialità e le azioni necessarie per implementarlo.<br />

PREMESSA<br />

La “funzione residenzialità” integra esigenze di tipo riabilitativo ed esigenze di tipo socioassistenziale.<br />

E’ necessario differenziare questi due aspetti, pur considerandoli entrambi importanti.<br />

Allo stato attuale, il progressivo allungamento dei tempi di degenza, con un ridotto turn-over dei<br />

pazienti, ha determinato per la residenzialità psichiatrica una prevalenza della funzione “abitativa”<br />

sulla funzione “progettuale” terapeutico-riabilitativa.<br />

Ciò comporta il rischio, più o meno palese, di una nuova forma di istituzionalizzazione dei soggetti<br />

con una conseguente riduzione del diritto “di cittadinanza”.<br />

D’altra parte, occorre considerare che i bisogni di accoglimento residenziale e di abitazione in<br />

ambiente comunitario, per un gruppo di utenti psichiatrici, sono elementi essenziali all’interno del<br />

percorso terapeutico riabilitativo.<br />

Le risposte a tali bisogni necessitano di un’ampia articolazione di soluzioni che considerino il<br />

concorso attivo di diversi interlocutori istituzionali e non, che possano offrire risorse anche diverse<br />

dalle strutture residenziali (SR) predefinite, alfine di favorire, laddove è possibile per gli aspetti<br />

evolutivi del paziente, un reale percorso di cura con un suo specifico percorso evolutivo e un<br />

autentico inserimento nella realtà del territorio di appartenenza.<br />

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