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Ma si tratta anche di una sfida che ha radici precise in una serie di trasformazioni sociali,<br />

politiche e culturali che impattano direttamente sulla realtà degli archivi.<br />

Paola Carucci sostiene, per esempio, che “lo studio della diplomatica e la storia dell’archivistica<br />

mettono in evidenza come sull’evoluzione della forma dei documenti e dell’organizzazione<br />

degli archivi influiscano essenzialmente due diversi ordini di fattori, l’evoluzione<br />

del diritto e l’evoluzione dei sistemi di comunicazione”.<br />

Per cercare di comprendere il processo evolutivo che la disciplina archivistica sta conoscendo,<br />

dobbiamo perciò prendere in considerazione due ordini di fattori:<br />

1. Le trasformazioni giuridiche,<br />

2. La tecnologia, intesa come evoluzione dei sistemi di comunicazione.<br />

2. Il ciclo vitale<br />

Nella sua sostanziale unicità l’archivio attraversa fasi diverse lungo quello che potremmo<br />

definire il suo ciclo vitale. Ad ognuna di queste fasi corrispondono approcci metodologici,<br />

finalità e prassi operative distinte.<br />

Il punto di partenza di questo approccio sta nel concetto secondo il quale nell’archivio convivono<br />

finalità giuridico amministrative e finalità scientifiche e culturali. In altre parole, dobbiamo<br />

sottolineare che chi produce documentazione archivistica lo fa per memoria propria e non per<br />

memoria altrui. I documenti insomma nascono quasi sempre per finalità pratiche ed operative<br />

connesse all’esplicazione di precise attività e solo in un secondo momento essi possono divenire<br />

fonti storiche. Ciò non significa naturalmente che i documenti “nascono amministrativi e<br />

muoiono storici” ma, appunto, che le due caratteristiche convivono fin dal momento della nascita<br />

del <strong>documento</strong> e, quindi, dell’archivio e tendono a manifestarsi in misura diversa, a seconda<br />

delle fasi della vita del <strong>documento</strong> stesso.<br />

La migliore garanzia del rispetto dei due caratteri fondamentali dell’archivio risiede nella<br />

sua corretta impostazione e gestione fin dal processo di formazione, in maniera da garantire<br />

l’espletamento delle finalità amministrative e giuridiche senza perdere di vista il potenziale<br />

valore culturale del <strong>documento</strong>.<br />

Sia pure mantenendo fermo il concetto di unicità sostanziale dell’archivio, allo scopo di<br />

meglio definire quali siano le modalità secondo le quali trattare nelle diverse fasi documenti ed<br />

archivi, si può allora introdurre all’interno del ciclo vitale una distinzione canonicamente<br />

accettata dalla disciplina archivistica che ci consente di parlare di:<br />

- archivio corrente (fase attiva),<br />

- archivio di deposito (fase semiattiva),<br />

- archivio storico (fase inattiva).<br />

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