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Note<br />
1 Tra le molte indicazioni in questo senso ci limiteremo in questa sede a riprendere le parole di Leopoldo Sandri che<br />
definisce l’archivistica la disciplina che “studia il fatto archivio in tutte le sue significazioni e incidenze” (L. Sandri<br />
L’Archivistica, in Rassegna degli Archivi di Stato, XXVII 1967, p.411 – 426 , p.411). Lo stesso concetto viene<br />
sostanzialmente ribadito anche nel Code of ethics adottato dal Consiglio Internazionale degli Archivi a Pechino nel<br />
1996, dove si legge tra l’altro: “Archivists must perform their duties and functions in accordance with archival principles,<br />
with regard to the creation, maintenance and disposition of current and semi-current records, including electronic<br />
and multimedia records, the selection and acquisition of records for archival custody, the safeguarding, preservation<br />
and conservation of archives in their care, and the arrangement, description, publication and making available for use<br />
of those documents” (cfr. http://www.ica.org/cgi-bin/ica.pl?04_e).<br />
2 Al riguardo, sia sui limiti complessivi di questo approccio che per gli ulteriori rimandi bibliografici si vedano tra gli<br />
altri: G. Bonfiglio Dosio, Una moderna concezione dell’archivio, in Titulus ’97 verso la creazione di un sistema<br />
archivistico universitario nazionale, Atti della prima conferenza organizzativa degli archivi delle università italiane a<br />
cura di G. Penzo Doria, Padova 1999, pp. 37 – 46; M. Guercio, La gestione dei documenti d’archivio. Principi e metodi,<br />
in L’archivio nella realtà delle imprese, atti del workshop, 7-9 giugno 1999, a cura di F. Del Giudice, Pisa 1999, pp.<br />
129 -176, pp. 130 – 132. Per un panorama in ottica archivistica sulle questioni relative alla gestione di archivi correnti<br />
si vedano anche R. De Felice, Gli archivi correnti delle amministrazioni centrali, in Antologia di scritti archivistici, a<br />
cura di R. Giuffrida, Roma 1985, pp. 350-382 (già in Rassegna degli Archivi di Stato, XXIII, 1963; Id., L’archivio<br />
contemporaneo. Titolario e classificazione sistematica di competenza nei moderni archivi correnti pubblici e privati,<br />
Roma 1988; P. Carucci, Il <strong>documento</strong> contemporaneo. Diplomatica e criteri di edizione, Roma 1982.<br />
3 D. Grana, La normativa in materia di documentazione elettronica, in Le carte della memoria. Archivi e nuove tecnologie,<br />
a cura di M. Morelli e M. Ricciardi, Roma-Bari 1997, pp. 261 – 293, p. 261.<br />
4 “L’analisi delle innovazioni normative, direttamente e/o indirettamente ha messo in luce la inderogabile necessità di<br />
intervenire per assicurare un razionale e funzionale assetto degli archivi delle pubbliche amministrazioni e per superare la<br />
precedente diffusa non considerazione e valutazione secondaria delle attività archivistiche”, R. Bonora, A. Nardelli, La<br />
gestione dei flussi documentali: il caso della provincia di Bologna, in “Archivi &Computer” 3 1999, pp.167 – 186, p.170.<br />
5 Lo aveva perfettamente compreso Leopoldo Sandri, in tempi tecnologicamente ormai remoti e di fronte ad innovazioni<br />
di impatto assai minore di quelle attuali, quando chiedeva agli archivisti di “cercare di ottenere come compito<br />
d’istituto la possibilità di intervenire in tutto questo processo di tecnica archivistica in evoluzione” (Gli archivi<br />
moderni, cit., p. 49).<br />
6 Tra i molti contributi scaturiti a commento della 241/90, su un versante strettamente archivistico, ci si limita qui a<br />
segnalare il contributo di G. Barrera, La nuova legge sul diritto di accesso ai documenti amministrativi in Rassegna<br />
degli Archivi di Stato, LI (1991), pp. 342 – 372 e i saggi contenuti nel volume Gestione dei documenti e trasparenza<br />
amministrativa. Atti del convegno internazionale, Atti del convegno di Fermo, 6-8 settembre 1993, a cura di O. Bucci,<br />
Macerata 1994.<br />
7 O. Bucci, La gestione dei documenti da attività minore a sapere strategico, in Gestione dei documenti, cit. pp. 17-25,<br />
p. 19. Al riguardo, ed in particolare in merito all’esigenza di collocare in posizione centrale le problematiche<br />
della gestione documentaria, si veda anche R. Guarasci, B. Di Pietro, Documentazione elettronica e trasparenza<br />
amministrativa, Istituto Guglielmo Tagliacarne, 1996.<br />
8 Per quanto riguarda il protocollo ed in particolare l’automazione del protocollo della P.A. e la gestione dei flussi<br />
documentali si rimanda agli studi AIPA Gedoc e Gedoc2, disponibili nel sito AIPA.<br />
9 Nella organizzazione gerarchica del quadro di classificazione i titoli fanno riferimento alle competenze generali del<br />
soggetto produttore (es. affari relativi all’organizzazione e funzionamento dei servizi, affari relativi all’attività generale<br />
di competenza, affari relativi all’attività specifica di competenza). Le classi rappresentano una prima partizione all’interno<br />
dei singoli titoli e corrispondono ad una divisione per materia degli affari. I singoli affari determinano poi eventuali<br />
sottoclassi e, se necessarie, categorie e sottocategorie fino all’individuazione del fascicolo.<br />
10 P. Carucci, Lo scarto come elemento qualificante per le fonti della storiografia, in “Rassegna degli Archivi di<br />
Stato”, XXXV/1-2-3 (1975), pp. 250 – 264.<br />
11 P. Carucci, Le fonti archivistiche. Ordinamento e conservazione, Roma 1989, p. 50.<br />
12 Ibidem.<br />
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