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archivistico l’elenco dei beni archivistici posti in vendita”, dopodiché, entro tre mesi, il<br />

Ministero per i beni e le attività culturali può provvedere alla dichiarazione di notevole<br />

interesse storico.<br />

Ai privati proprietari, possessori o detentori di archivi dichiarati di interesse storico<br />

vengono erogati dei contributi finanziari statali, secondo il D.M. del 30.07.1997, il cui art. 4, a<br />

proposito delle domande di ammissione ai contributi, specifica che in esse devono essere contenuti<br />

anche i riferimenti alla tipologia dei lavori e delle forniture per cui si richiede la sovvenzione,<br />

con l’obbligo di produrre la seguente documentazione:<br />

- per i lavori di ordinamento ed inventarizione del patrimonio archivistico;<br />

- per l’acquisto di arredi o attrezzature;<br />

- per lavori di restauro;<br />

- per lavori di disinfezione e disinfestazione.<br />

Le domande dovranno pervenire, entro il mese di gennaio dell’anno precedente a quello<br />

di riferimento, al soprintendente archivistico competente, il quale, entro il 31 marzo successivo,<br />

provvederà a trasmettere all’ufficio dirigenziale generale per i beni archivistici la proposta<br />

di piano di spesa relativa ai contributi in oggetto redatta sulla base delle domande ricevute.<br />

Toccherà al Ministro per i beni e le attività culturali approvare il piano di spesa definitivo<br />

predisposto, sulla base delle proposte inviate dalle soprintendenze archivistiche, in sede<br />

ministeriale, tenendo conto, in ordine all’attribuzione dei fondi, delle seguenti priorità:<br />

- lavori di riordinamento e inventariazione;<br />

- acquisto di scaffalature, schedari e mobilio;<br />

- lavori di restauro, disinfezione e disinfestazione, sempre che il Ministero non sia in grado<br />

di provvedere direttamente;<br />

- impianti antifurto, antincendio e di condizionamento, sempre che il Ministero non sia in<br />

grado di intervenire direttamente.<br />

In tema di contributi statali ai privati, bisogna considerare anche quanto prescritto dal<br />

Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali ed ambientali a proposito<br />

di “Restauro e interventi”, specificando che una volta approvato il progetto di restauro ad iniziativa<br />

del proprietario, “il soprintendente si pronuncia, a richiesta dell’interessato, sull’ammissibilità<br />

dell’intervento ai contributi statali, certificandone eventualmente il carattere necessario ai fini<br />

della concessione delle agevolazioni tributarie previste dalla legge” [art. 35].<br />

8. Gli obblighi per i privati<br />

Dalla dichiarazione di “notevole interesse storico” derivano per i proprietari, possessori<br />

o detentori dell’archivio, una serie di obblighi. Uno dei più rilevanti concerne la conservazione<br />

dei documenti; infatti, gli archivi devono essere conservati nella loro organicità e “Il<br />

trasferimento di complessi organici di documentazione di archivi di persone giuridiche a<br />

soggetti diversi dal proprietario, possessore o detentore, è subordinato ad autorizzazione del<br />

soprintendente”. Agli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico, l’art. 40 del D. Lgs.<br />

490/1999, attribuisce loro gli stessi obblighi degli archivi degli enti pubblici in materia di ordinamento<br />

e inventariazione dei documenti, impegnando i soprintendenti archivistici a svolgere un’opportuna<br />

attività di vigilanza per verificare che vengano osservati i suddetti obblighi.<br />

Allo Stato è sembrato opportuno sancire, per i privati proprietari, possessori o detentori<br />

di archivi o di documenti dichiarati di notevole interesse storico, l’obbligo di permetterne<br />

la consultazione, ai sensi dell’art. 825 del codice civile [Diritti demaniali su beni altrui]. L’art.<br />

109 del D. Lgs. 490/1999 [avente ad oggetto l’Accesso agli archivi privati], a sua volta, prescrive<br />

che, affinché la consultazione possa essere consentita, gli studiosi sono tenuti ad<br />

avanzare una motivata richiesta tramite il soprintendente archivistico ed i documenti in<br />

questione non devono essere a carattere riservato.<br />

I privati hanno, inoltre, l’onere di provvedere al restauro del materiale deteriorato, o<br />

consentire al soprintendente di provvedervi. I soprintendenti hanno la possibilità di procedere<br />

in qualunque momento, in seguito a preavviso, ad ispezioni “per accertare l’esistenza e lo stato<br />

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