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Guido Medici
ti ed inequivocabili e i numeri parlano chiaro. Scenderò ancora più
nel particolare in seguito. Quello che è particolarmente interessante
tuttavia è valutare le possibilità di sviluppo offerte dalla dimensione
europea del volo da diporto 1 .
La geografia europea degli aeroporti e la collocazione
del’Italia
Vediamo quindi nella figura 18 qual è la situazione della rete aeroportuale
europea e come si colloca l’Italia in questo contesto: la Francia è
la nazione più strutturata con il maggior numero di aeroporti seguita
da Germania e Gran Bretagna. La Germania ha quattro volte il numero
degli aeroporti italiani ma questo evidente squilibrio si attenua se si
rapporta il dato quantitativo alla superficie del paese.
Stiamo parlando di aeroporti e va rilevato che in Germania non esistono,
come in Italia, le aviosuperfici. In Germania anche le piste private
sono classificate come strutture aeroportuali. Ciò significa che, per
avere un dato comparato
Germania
Italia
più corretto e omogeneo,
100
aeroporti
26
aeroporti
74
aeroporti +
aviosuperfici
140
aeroporti + aviosuperfici +
campi di volo
dovremmo considerare
per l’Italia anche le aviosuperfici
private. Il risultato
di questo riequilibrio
metodologico è illustrato
nella figura 19 ed è certamente
per noi più confortante:
considerando solo
gli aeroporti l’Italia ha un
deficit del 74%; sommando
per l’Italia aeroporti
e aviosuperfici lo scarto
con la Germania nella dotazione
di scali aerei per
l’aviazione generale si riduce
al 36%. Inoltre dobbiamo considerare che in Italia gli ultraleggeri
volano sui campi di volo. Il che significa che, conteggiando anche questi,
l’Italia esprimerebbe un potenziale di ricettività al primo posto su
Fig. 19
Confronto
Italia Germania
conteggiando per
l’Italia anche le
aviosuperfici
1 Con il termine volo da diporto non intendo qui identificare solo il volo ultraleggero
ma tutto il volo turistico indipendentemente dal mezzo con il quale viene esercitato
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