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Progetto Avioturismo Italia
Abolirei quindi
la dicitura
aviazione VDS,
e tornerei a
parlare di aviazione
privata o,
ancor meglio,
aviazione turistica
Il progetto
Avioturismo si
pone alla ricerca
di un nuovo
interlocutore,
che potremmo
definire l’economia
nazionale,
per creare
ricchezza
Concretizzare
anche formalmente
il concetto
di scalo
turistico che
non è terminale
di alcuna linea
aerea ma struttura
produttiva
portatrice di
ricchezza
aereo di nessun genere, è un aeromobile dell’aviazione generale a tutti
gli effetti, come lo è un Boeing 747 qualora di proprietà privata.
Nell’ambito del tema in discussione in questo convegno direi quindi
sia necessario distinguere tra la Business Aviation, nella quale faccio
rientrare anche l’aereo dell’Emiro che necessita di strutture e aeroporti
particolari, e quella che indichiamo con il termine “Aviazione
Turistica” che comprende i piccoli aerei privati, gli ultraleggeri e ogni
altro mezzo utilizzato per il diporto aereo.
Superiamo anche il concetto di VDS 1 che da un certo punto di vista
è un concetto certamente riduttivo, nato quando questa disciplina era
praticata solamente da deltaplani mentre oggi si pratica anche con velivoli
convenzionali non dissimili da qualunque altro mezzo aereo.
Abolirei quindi la dicitura aviazione VDS, e tornerei a parlare di aviazione
privata o, ancor meglio, aviazione turistica.
Mi piace molto l’idea esposta dal dott. Medici perché prospetta concretamente
la possibilità di utilizzare i piccoli aeroporti e le piste private
per creare economia e ricchezza. Un’idea che non si pone alla
ricerca di un confronto con ENAV, Ae.C.I. o ENAC 2 ma con un nuovo
interlocutore che potremmo definire l’”economia nazionale”. E in particolare
con l’economia del turismo che potrebbe trovare nuova linfa
nell’ottimizzazione delle piccole strutture aeroportuali che subiscono
purtroppo l’influsso di una cultura tanto radicata quanto sbagliata:
l’aeroporto è ancora visto solo ed esclusivamente come il terminale di
una linea aerea e, come tale, tende a rifiutare qualunque altro mezzo
che non sia quello strettamente commerciale.
Faccio un esempio: in un aeroporto che amo moltissimo, quello di
Rieti, dotato di due piste di ottocento metri, in erba, a quattrocentoventi
metri sul livello del mare, ho dovuto combattere per riuscire a
far atterrare un ATR 42. Credo quindi che abbia senso l’idea di concretizzare
anche formalmente il concetto di scalo turistico che non è
terminale di alcuna linea aerea ma struttura produttiva portatrice di
ricchezza.
Una logica, questa, che supera anche il concetto di differenza tra aviosuperfici
e aeroporti. Ciò che conta è la qualità della struttura, della
pista e dei servizi.
Oggi abbiamo aviosuperfici private con piste in asfalto di 1000, 1500,
1 Acronimo di Volo da Diporto o Sportivo introdotto con la legge 106/’85 che disciplina
il volo degli aerei ultraleggeri
2 Ente Nazionale Assistenza al Volo, Aero Club d’Italia, Ente Nazionale Aviazione Civile
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