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pag. 295-398 - Siapec

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306COMUNICAZIONI LIBEREla cavità orale pervenuti dal 1992 al 2002 al Servizio di AnatomiaPatologica, Ospedale Bellaria, dell’Università di Bologna.Sono stati classificati secondo la WHO 2001, e tipizzatimediante la tecnica del TMA, applicando gli anticorpi:CD79a, CD20, CD2, CD3, CD4, CD5, CD7, CD8, CD10,CD30, CD56, CD57, Bcl2, Bcl6, IRTA-1, KI67/MIB1. Tuttii 27 casi sono stati studiati per l’infezione dell’EBV utilizzandola metodica ISH.RisultatiSi sono osservati, esclusivamente, linfomi non-Hodgkin, conuna lieve prevalenza del sesso femminile (13 M e 14 F) eduna età media di 66 anni. Ventiquattro casi sono risultati primitivi,mentre tre casi si sono presentati come manifestazionisecondarie. Si è osservata una prevalenza di linfomi d’originedai linfociti B periferici (19 casi di linfoma a grandi celluleB diffuso (DLBCL), 3 linfomi della zona marginale(MZL), 3 linfomi follicolari (LF)) e l’istotipo più frequente èstato il DLBCL, mentre l’incidenza di linfomi d’origine dailinfociti T periferici è stata rara. Un unico caso (DLBCL) èrisultato positivo all’ISH per il virus EBV. In analogia conquanto osservato da Daibata M 1 nel “pyothorax-associatedlymphoma”, questo ha mostrato, inoltre, espressione aberrantedella molecola CD2.ConclusioniDai nostri dati ed in accordo con la letteratura, si evince chei linfomi della cavità orale sono prevalentemente DLBCL,colpiscono persone d’età media superiore ai 60 anni, con unalieve prevalenza del sesso femminile. Un unico caso erapositivo alla ricerca dell’infezione del virus d’EBV.Bibliografia1Daibata M, et al. Br J Haematol 2002;117:546-557.Linfoma mammario primitivo:studio multiparametricoA. Labate, E. Mazzon * , F. Albiero, R. Cicciarello, G. Costa,M.E. Gagliardi, M. Mesiti ** , V. CavallariDipartimento di Patologia Umana; * Dipartimento ClinicoSperimentale di Medicina e Farmacologia, Sezione di Farmacologia;** Struttura di Oncologia Chirurgica, PoliclinicoUniversitario, Università di MessinaIntroduzioneIl linfoma mammario primitivo rappresenta un entità rara(0,04-0,5% di tutte le neoplasie mammarie) che insorge generalmentein età postmenopausa. Morfologicamente non èdistinguibile dalle forme secondarie, per cui vengono seguiticome criteri distintivi solo i parametri proposti da Wisemane Liao 1 . La presentazione clinica del linfoma mammarioprimitivo spesso non è distinguibile da quella delcarcinoma mammario (nodulo unico con linfonodi ascellaripalpabili). La lesione giunge alla nostra osservazione peresame istologico intraoperatorio con sospetto di carcinoma;l’esame ne rivela la natura non epiteliale ma mesenchimale.Materiali e metodiPerviene alla nostra osservazione pezzo chirurgico di nodulectomiadi cm 3,5x3; al taglio si osserva una lesione nodularea margini netti di colorito grigiastro; La lesione vieneanalizzata in microscopia ottica, in microscopia elettronica atrasmissione, in citometria a flusso, e viene fatto un pannelimmunoistochimico per tipizzazione (CD3, CD20, CD45RO,LCA)RisultatiMicroscopia ottica: la neoformazione ad alta densità cellulareè costituta da elementi con nuclei voluminosi e citoplasmiscarsamente tingibili. Gli elementi presentano un elevato indicemitotico ed infiltrano estesamente le strutture stromali eghiandolari circostanti (vedi W. e L.). Microscopia elettronicaa trasmissione: gli elementi neoformati mostrano nucleipolimorfi con cromatina dispersa o marginata e grandi nucleoli.I citoplasmi contengono abbondanti poliribosomi equote variabili di RER. Le cellule neoformate sono delimitateda abbondante collagene denso. Esame citometrico: elementicon DNA diploide; fase S 27.0% Panel immunoistochimicoper tipizzazione linfoma: la neoformazione risultaintensamente positiva per LCA e CD20; l’immuno localizzazioneper CD3 e CD45RO appare debolmente positiva in alcunielementi cellulari.ConclusioniLa maggioranza dei linfomi mammari primitivi sono linfomidiffusi a grandi cellule B (BLCL WHO classification). La lesionegiunta alla nostra osservazione è stata tipizzata in basealle caratteristiche morfologiche e immunoistochimiche comelinfoma B. Si sottolinea l’importanza della diagnosi differenziale,insede pre e intraoperatoria, con altre masse mammarie,in quanto considerando che il NHL è altamente sensibilealla chemioterapia, e che una chirurgia non demolitivanon cambia la prognosi, evitare un intervento di mastectomiaradicale vuol dire preservare la qualità di vita delle pazienti.Bibliografia1Wiseman C, et al. Cancer 1972;29:1705-1712.Linfoma maligno non Hodgkin B localizzatoalla mammella. Descrizione di due casiF. Tallarigo, M. Lestani * , N. Papaleo, F. Pontieri, M.G.ScaliaServizio di Anatomia Patologica, Ospedale “San Giovanni diDio”, Crotone; * Università di VeronaIntroduzioneIl linfoma primitivo della mammella è un evento raro. Daidati presenti in letteratura è stimata un’incidenza < 1% di tuttele neoplasie primitive della mammella e comprende il2,2% di tutti i linfomi non Hodgkin extranodali e lo 0,38% ditutti i linfomi.Materiali e metodiCaso n. 1, donna di 50 anni alla quale in corso di mammografiapreventiva viene riscontrata una neoformazione in zonaretroareolare della mammella sin. A contorni netti diagnosticatacome probabile tumore filloide. Viene eseguito fnadella lesione in cui viene descritto tappeto di elementi lifoidiin vari stadi maturativi con spiccato numero di elementi atipici,elevato indice mitotico, ed è stata fatta diagnosi compatibilecon lesione linfoproliferativa. Viene eseguito esameestemporaneo con diagnosi di neoplasia maligna da definiredopo inclusione, a questa ha fatto seguito quadrantectomiacon asportazione dei linfonodi del cavo ascellare. La diagnosiistologica definitiva è stata di lifoma B diffuso a grandicellule. Tutti i linfonodi sono risultati indenni. La successivastadiazione non ha evidenziato ulteriori localizzazioni dellamalattia.Caso n. 2, donna di 73 anni ricoverata presso la divisione digeriatria, dove viene apprezzato nodulo a livello del Q.I.Imammella sin, refertato all’esame mammografico come pro-

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