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pag. 295-398 - Siapec

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PATOLOGIA DELLA MAMMELLA359Mastite linfocitaria o mastopatia diabetica?Report di 3 casi di una lesione inusuale ingrado di simulare una neoplasia malignaF. Sanguedolce, G. Ingravallo, A.M. Guerrieri * , G, D’Eredità** , A. Marzullo, G. Serio, C. GiardinaDAPEG, Dipartimento di Anatomia Patologica e di Genetica,Sezione di Anatomia Patologica, Università di Bari; * SA-RIS, Servizio Autonomo Radiologico ad Indirizzo Senologico,Policlinico, Bari; ** Dipartimento di Chirurgia Generalee Specialistica “G. Marinaccio”, Policlinico, BariIntroduzioneLa mastite linfocitaria è una lesione mammaria poco comuneche insorge solitamente in soggetti affetti da diabete di I tipoda lungo tempo, da cui il sinonimo “mastopatia diabetica”. Datal’associazione con tale patologia, o comunque con una malattiaautoimmunitaria, è stata ipotizzata una patogenesi immunomediata.Clinicamente si presenta sotto forma di massepalpabili mono o bilaterali che hanno caratteristiche mammografichee morfologiche suggestive di carcinoma, prevalentementein soggetti di sesso femminile. Microscopicamente è caratterizzatada abbondante infiltrato linfocitario intra e perilobularee perivascolare, atrofia lobulare e sclerosi dello stroma;la presenza di cellule epitelioidi in sede stromale può porre ladiagnosi differenziale, oltre che con un linfoma, con un carcinomainfiltrante o con un tumore a cellule granulose 1 2 .MetodiRiportiamo i casi di 3 pazienti, 2 di sesso femminile (29 e 68anni) e 1 di sesso maschile (63 anni), nessuno dei quali presentavaanamnesi positiva per diabete. Tutti sono stati sottopostiad indagini mammografiche per la presenza di massepalpabili di consistenza dura, monolaterali, di dimensioninon inferiori ai 3 cm. La mammografia in tutti i casi era fortementesospetta per carcinoma, pertanto le lesioni sono statesottoposte ad escissione chirurgica; in un caso è stato eseguitol’esame estemporaneo, in un altro si è proceduto adasportazione contestuale del linfonodo sentinella.RisultatiIl reperto istologico era sovrapponibile nei 3 casi: i frammentimammari esaminati presentavano multipli focolai con accentuatoinfiltrato linfocitario a sede intra e perilobulare e perivasalenel contesto di una diffusa fibrosi e scleroialinosi stromale.Alla lesione erano associati in un caso una lieve ectasia deidotti e in un altro (donna di 68 anni) focolai di iperplasia epitelialecon aspetti secretivi. In tutti i casi l’analisi immunoistochimicarilevava un infiltrato linfocitario polimorfo costituito inegual misura da elementi B (CD20+) e T (CD3+), in cui nonerano mai presenti cellule epitelioidi o di tipo istiocitario.ConclusioniL’assenza di elementi che suggeriscano una patogenesi immunitariao una correlazione con la malattia diabetica nei casipresentati sottolinea la necessità di ulteriori e più approfonditistudi sulla mastite linfocitaria, una patologia benignain grado di simulare clinicamente e all’esame strumentaleuna neoplasia, ed inoltre suggerisce di riservare a questalesione la denominazione di mastite linfocitaria o di lobulite,meno impegnative da un punto di vista patogenetico.Adenoma pleomorfo della mammella:descrizione di un casoE. De Dominicis * , G. Perrone * , E. Cristi * , A. Verzì * , A.Bianchi * , V. Altomare ** , A. Primavera ** , C. Rabitti **Anatomia Patologica, Università Campus Bio-Medico, Roma;** Unità di Senologia, Università Campus Bio-Medico,RomaIntroduzioneL’adenoma pleomorfo rappresenta dal 45 al 74% di tutti i tumoridelle ghiandole salivari maggiori e minori, ma è stato riscontratomeno comunemente in altre sedi. L’adenoma pleomorfodella mammella è un tumore raro, ma questo non dovrebbesorprendere dato che la mammella viene consideratauna ghiandola sudoripara modificata che mostra un origineembriologica in comune con le ghiandole salivari. Questa lesioneè più frequentemente osservata nelle donne in menopausa.Clinicamente la lesione può presentarsi come unamassa dura, di consistenza stridente all’agoaspirato, caratteristicheche ricordano quelle di un carcinoma.MetodiIl caso clinico pervenuto alla nostra osservazione riguardauna donna di 59 anni con nodulo di cm 2 retroareolare dellamammella sinistra ecograficamente e mammograficamentesospetto. Veniva eseguito un agoaspirato ecoguidato del nodulomammario e i preparati ottenuti venivano colorati conPapanicolau. Successivamente è stata eseguita la rimozionechirurgica dell’intera lesione. Sono state effettuate sezioniper la colorazione di routine con EE a partire dal tessuto fissatoin formalina e incluso in paraffina. Gli studi immunoistochimicisono stati eseguiti mediante anticorpi contro S100,citocheratine, vimentina, actina ed EMA.RisultatiL’agoaspirato si caratterizzava per la presenza di elementi fusati,prevalentemente in aggregati laminari, con nucleo allungatolievemente polimorfo; erano presenti frammenti di tessutomixoide. La diagnosi citologica fu di lesione benignaeventualmente compatibile con tumore misto.Il pezzo operatorio comprendeva parenchima mammario di cm6 x 5 x 3 sede di una neoplasia ben circoscritta, biancastra di 2cm e circondata da tessuto adiposo mammario. Istologicamente,la neoplasia era caratterizzata da una coesistenza di celluleepiteliali e mioepiteliali, stellate e fusate, immerse in un abbondantestroma mixomatoso. La componente epiteliale si presentavain tubuli e cordoni di cellule cuboidali con citoplasma rosae piccoli nuclei ovali. Le indagini immunoistochimiche eseguitedimostravano positività per S100, citocheratine, vimentina,mentre solo focalmente per actina e negatività per l’EMA.ConclusioniL’adenoma pleomorfo della mammella è un raro tumore benigno.In letteratura sono state osservate recidive locali, manon sono state riportate metastasi. A causa della sua rarità,molti clinici non hanno familiarità con gli aspetti clinici diquesto tumore e possono per questo motivo fare una diagnosidi malignità.Bibliografia1Valdez R, et al. Mod Pathol 2003;16:223-228.2Ely KA, et al. Am J Clin Pathol 2000;113:541-545.

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