344COMUNICAZIONI LIBEREConclusionsAmong all parameters evaluated, S-phase fraction is an independentprognostic factor for patients with low risk of recurrence,while ploidy is an independent prognostic factor forpatients with unfavourable outcome.Adenocarcinoma dell’endometrio insorto supolipo endometrialeA. Galassi, D. Tormen, L. Bozzola, A. Armani, A. Visonà,E.S.G. D’AmoreUOA di Anatomia Patologica, ULSS 6 Vicenza e ULSS 4 “AltoVicentino”IntroduzioneIn letteratura poca attenzione è stata deputata all’evento di unadenocarcinoma che insorge su un polipo endometriale.MetodiSono stati estratti complessivamente 65 casi tra il 1987 e il2003 dai files di archivio e sono stati revisionati i vetrini.RisultatiI casi sono stati suddivisi dopo revisione in tre situazionianatomo-cliniche: adenocarcinoma polipoide (15 casi); polipoendometriale infiltrato da adenocarcinoma insorto sumucosa esterna al polipo (6 casi); adenocarcinoma insortosu polipo endometriale (44 casi). I casi di adenocarcinomapolipoide e di adenocarcinoma infiltrante un polipo endometrialedall’esterno variavano come T da T1a a T2b, mentrei casi di adenocarcinoma insorto su polipo erano tuttiT1a. L’istotipo dell’adenocarcinoma insorto su polipo eraendometrioide G1 FIGO in 39 casi e non endometrioide in5 casi. Gli adenocarcinomi polipoidi erano tutti endometrioidie variavano come grado e stadio, mentre gli adenocarcinomiinfiltranti un polipo endometriale dall’esternoerano 5 endometrioidi e 1 adenocarcinoma sieroso. Il follow-upmedio è stato di 7 anni e si è registrata solo una metastasiin un caso di adenocarcinoma a cellule chiare insortosu polipo dopo due anni dalla diagnosi.ConclusioniGli autori hanno identificato tre situazioni anatomo-clinichedistinte: il classico adenocarcinoma polipoide; un adenocarcinomache infiltrava, generalmente tramite il peduncolo, unpolipo endometriale concomitante, un adenocarcinoma realmenteinsorto su polipo endometriale e in cui l’adenocarcinomaera assente al di fuori del polipo. Tutti questi ultimi casierano in stadio T1a. Solo un caso di adenocarcinoma a cellulechiare ha dato metastasi peritoneali ad un anno dalla diagnosi,confermando che nei carcinomi non endometriodi anchein stadio precoce la malattia può facilmente progredire.Quanto riportato in letteratura che il carcinoma insorto su polipoendometriale ha una prognosi migliore appare più legatoal fatto che tutti i casi, almeno nella nostra esperienza, eranoin stadio precoce.Utilizzo della valutazione di p16 nellacaratterizzazione e nel monitoraggio delledisplasie della cervice uterinaA. Bernardi * , G. Alfonso * , G. Dujany * , G. Gensabella * ,M. Gussio * , F. Lesca ** , P. Lovadina * , P. Luparia * , E. Berardengo**S.C. Anatomia Patologica; ** Servizio di Colposcopia, PoloOncologico Torino Est, Ospedale S. Giovanni A.S.IntroduzioneNella carcinogenesi della cervice uterina la oncoproteina E7del papillomavirus umano (HPV) ad alto rischio legandosi allaproteina oncosoppressore Rb determina: diminuzione diRb attivo, progressione nel ciclo proliferativo, livelli aumentatidella proteina p16 fin dai primi stadi di malattia 1 . La valutazioneimmunoistochimica (IHC) di p16 può servire a caratterizzaree monitorare le patologie cervicali 2 raramente alterateper Rb e P16.MetodiSu 42 pazienti si eseguiva: PAP test su striscio vaginale,esame istologico su biopsia mirata della cervice, test di ibridazione(Digene Hybrid Capture di II generazione: 2 pooldi sonde contro il DNA di HPV a basso e medio-alto rischio)e su sezioni incluse in paraffina IHC per la valutazionedi p16 con anticorpo monoclonale di topo (cloneE6H4, Dako p16 INK4a kit con validazione europea IVD).L’immunoreattività di intensità 1-3+ era: sporadica (1-5%di cellule con positività nucleare e citoplasmatica), focale(5-8%), diffusa (>80%).RisultatiDistribuzione dei casi: Gruppo 1 = 14 Negativi, tutti trattaticon transfactor: all’istologico 2 negativi per displasia, 11displasie lievi CIN I, 1 condiloma. Gruppo 2 = 9 con PositivitàSporadica: istologicamente 7 CIN I e 1 displasia moderataCIN II trattate con transfactor, 1 carcinoma squamosotrattato chirurgicamente. Gruppo 3 = 7 con Positività Focale+12con Positività Diffusa, 18 positivi per HPV medioaltorischio, 1 per basso rischio trattati con transfactor: istologicamente1 carcinoma in situ trattato chirurgicamente, 1condiloma, 9 CIN I, 8 displasie moderate-gravi CIN II-III.Follow up a 4 anni: i gruppi 1-2 al PAP test e all’ibridazionesi negativizzavano, compreso il CIN II, 4 casi si perdevano.Nel gruppo 3: per progressione della patologia 1 esigevalaser terapia, 8 venivano conizzati, 4 mantenevanoinalterati grado di displasia e positività all’ibridazione, 1positivo per HPV a basso rischio si negativizzava, 4 si perdevano.La positività IHC per p16 correlava con diagnosi diCIN II-III (P = 0,015), con positività per HPV medio-altorischio (P=0.001); la positività Focale/Diffusa correlava colperdurare o progredire della patologia (P = 0,0002).ConclusioniLa valutazione di p16 si conferma un ottimo marcatore di caratterizzazionee monitoraggio nelle lesioni cervicali conseguentiad infezioni da HPV ad alto rischio.Bibliografia1Takaaki S. Am J Path 1998;153:1741-48.2Doeberitz M. Eur J Cancer 2002;38:2229-42.
PATOLOGIA GINECOLOGICA345Overexpression of p16 INK4A in cervicalintraepithelial neoplasias as possible markerof HPV infectionF. Marandino * , A. Vocaturo * , M. Benevolo * , G. Piperno * ,P. Canalini * , M. Mottolese * , G. Vocaturo ** , R. Sindico ** ,G. Ciancaglini *** , R. Perrone Donnorso **SC Anatomia Patologica e Citodiagnostica; ** SC GinecologiaOncologica, Istituto Regina Elena, Roma; *** Centro PrevenzioneS. Andrea, LatinaIntroductionImmunohistochemical (IHC) studies demonstrated that p16, acyclin-dependent kinase inhibitor, is overexpressed in preneoplasticand neoplastic lesions of the uterine cervix and this overexpressionis induced, in the majority of cases, by human papillomavirus(HPV) oncogenes. In order to verify whether p16expression may be a biomarker useful in identifying dysplasticlesions at higher risk of progression, in this study we investigated,in cervical samples, the potential association between p16expression and infection with different HPV types.Methods77 formalin fixed cervical biopsies were considered in thestudy: 13 normal tissues and 64 neoplasias (48 CIN1, 10CIN2 and 5 CIN3, and 1 invasive squamous cancer). 5m-sectionswere IHC evaluated by the means of p16 kit (DakoCytomation,Milan, Italy). The presence of HPV DNA was detectedby the polymerase chain reaction (PCR) using HPVStar Blot kit (DiaTech, Iesi, Italy) that enables amplificationand detection of HPV DNA by reverse dot blot hybridizationwith sequence-specific oligonucleotide probes.ResultsAll the 13 normal cervical tissues were p16 negative whereas9 out of 10 CIN2 (90%) and both all the CIN3 lesions and theinvasive cancer displayed p16 expression. In the 48 CIN1 lesionswe found p16 immunostaining in 15 cases (31%). Highrisk HPV genotypes were found in all high grade lesions andin squamous cancer. Of interest, 14 out of the 15 p16 positiveCIN1 lesions (93%) showed high risk HPV genotypes.ConclusionsThese data suggest that there is a significant potential associationbetween p16 overexpression, infection with high riskHPV and the presence of HPV-induced dysplastic or neoplasticlesions. Therefore p16 appears to be an usefull biomarkerfor identifying cervical intraepithelial lesions which couldprogress because harboring high risk HPV.Importanza diagnostica della ricercadel papilloma virus nel carcinoma dellacervice uterina: correlazione fra diagnosicitologica ed istologiaL. Bianchi * , P. Apicella * , C. Venturi * , A. Papucci * , A.M.Buccoliero ** , G.L. Taddei ***U.O. Anatomia Patologica Azienda USL 3 Pistoia; ** Dipartimentodi Patologia Umana ed Oncologia, Università diFirenzeIl carcinoma squamoso della cervice e le lesioni che lo precedonosono inequivocabilmente correlate all’infezione daHPV. Infatti il carcinoma della cervice uterina è stato associatoin più del 95% dei casi alla presenza di HPV ad alto rischiooncogeno 1 .ObiettiviCon questo studio abbiamo valutato: 1) l’incidenza dell’infezioneda HPV in pazienti che presentavano lesioni intraepitelialial Pap-test; 2) la correlazione esistente fra ceppi ad altorischio oncogeno e gravità delle lesioni intraepiteliali rilevateal Pap-test e all’esame istologico della cervice.MetodiSono state analizzate 583 donne di età compresa tra i 15 e gli81 anni (febbraio 2001-ottobre 2003) con lesioni intraepitelialidi basso o alto grado (LSIL o HSIL) o anomalie squamose diincerto significato (ASCUS) al Pap-test. Su prelievo endocervicaleè stata effettuata ricerca e genotipizzazione dell’HPVutilizzando la PCR (reazione a catena della polimerasi) conprimers specifici della regione L1 e digestione enzimatica congli enzimi di restrizione Tru91 e Rsa1 (Ditta Diatech).RisultatiL’infezione da HPV è stata riscontrata nel 22% (35/160) diASCUS, nell’82% di LSIL (116/141) e nel 94% di HSIL(16/17). Gli HPV ad alto rischio rappresentavano il 68,6%(24/35) di ASCUS HPV-positivi, il 65,5% (76/116) di LSILHPV-positivi ed il 94% (15/16) di HSIL HPV-positivi. Alcontrollo istologico dei 17 HSIL, 1 presentava un carcinomain situ, 7 una displasia grave, 5 una displasia moderata, 3 unadisplasia lieve e 1 una leucoparacheratosi.ConclusioniL’incidenza di HPV ad alto rischio oncogeno del 94% nellelesioni HSIL di alto grado indica la necessità di monitorarenel follow-up le pazienti che presentano lesioni di alto gradoma anche quelle che hanno lesioni intraepiteliali di basso gradoal Pap-test in quanto soggette a sviluppare lesioni pre-cancerosepiù gravi. Inoltre, in accordo con la recente letteraturainternazionale, i dati ottenuti suggeriscono l’utilità della ricercadell’HPV anche per aumentare l’efficacia dello screeningprimario.Bibliografia1Ferenczy A, Franco E. Persistent human papillomavirus infection andcervical neoplasia. Lancet Oncol 2002;3:11-6.Markers biomolecolari di progressione nellatumorigenesi HPV-correlata della cerviceuterinaS. Rossi, D. Beccati, I.NenciDipartimento di Patologia e Oncologia, Azienda O.U. diFerraraIntroduzioneScopo dello studio è la valutazione di markers biologici intermedipredittivi della progressione in lesioni HPV-correlate,displasia e carcinoma squamoso in situ.MetodiAbbiamo selezionato, dalla casistica 2001, 94 casi di displasiasquamosa, carcinoma squamoso in situ e microinfiltrante.I casi includono gradi diversi di displasia squamosa. Con riferimentoal grado maggiore di displasia, abbiamo valutato 3condilomi, 32 displasie moderate, 38 gravi e 19 carcinomi insitu. Abbiamo incluso inoltre 2 casi di carcinoma microinfiltrante.Su sezioni di 3-4 micron, da materiale di archivio, sonostate eseguite ibridazione in situ per HPV-HR ed immunoistochimicaper p53 e p16.RisultatiHPV-HR: 36 campioni sono negativi e 58 positivi. p53: 51%delle lesioni appartengono alla classe 1 di positività (