350COMUNICAZIONI LIBEREConclusionsAlthough larger studies are need to confirm our result, thepresent study supports the hypothesis that detection ofhMAM mRNA is significantly correlated with low histologicgrade. Further studies are also needed to clarify the biologicalbasis of this association.AP-PCR e cluster analysis nello studio delrischio di progressione di pazienti conpatologia mammaria benignaM. Pedriali, P. Querzoli, M. Matteuzzi, E. Magri, I. NenciDipartimento di Medicina Sperimentale e Diagnostica, Sezionedi Anatomia, Istologica, Citologia Patologica, Universitàdi FerraraIntroduzioneL’Arbitrary Primer PCR (AP-PCR) è un metodo basato su PCRche permette di costruire un’impronta molecolare dell’interogenoma usando un primer a sequenza arbitraria. Gli amplificatiottenuti, analizzati in modo integrato possono contribuire adidentificare gruppi di pazienti con lesioni mammarie benigne adifferente rischio di incidenza di carcinoma invasivo.MetodiAbbiamo studiato 19 biopsie di pazienti con lesioni mammariebenigne di cui 8 casi ( lesione tipo 1: 7 casi con mastopatiafibrocistica ed 1 fibroadenoma) hanno successivamente(follow up medio: 5,6 anni, mediana: 6,8 anni, dev.st. 3,7 anni)sviluppato carcinoma invasivo (7 di istotipo duttale ed 1tubulare) e 11 casi (lesione tipo 2: 7 casi con mastopatia fibrocistica,1 fibroadenoma, 1 mastopatia fibroadenomatoide,1 adenosi ed 1 papilloma intraduttale), che a tutt’oggi nonhanno presentato carcinoma invasivo (follow up medio 14anni, mediana: 14,1 anni, dev.st. 0,17 anni). Per l’AP-PCRsono stati usati i primers AR3 ed MCG1, gli amplificati sonostati analizzati con DNA Sequencer ABI PRISM 377; la clusteranalyis con metodo di Ward sui picchi ottenuti è stata effettuatacon il software SPSS 11.0.RisultatiSui 1500 picchi ottenuti dall’AP-PCR con primer AR3 abbiamoidentificato due clusters [cl] (cl 1 composto da 755picchi e cl 2 composto da 745 picchi) che stratificavano inmodo netto e significativo distinguendo i due tipi di lesioni instudio. Il cl 1 era composto da 301 picchi appartenenti a lesionidi tipo 1 e 454 picchi appartenenti a lesioni di tipo 2. Ilcl 2 era composto da 542 picchi appartenenti a lesioni di tipo1 e 203 picchi appartenenti a lesioni di tipo 2. Questa distribuzione(Tab. I) discrimina nettamente i picchi appartenentia lesioni benigne di tipo 1 da picchi appartenenti a lesioni benignedi tipo 2 (p < = 0,0001). Lo stesso risultato è stato ottenutousando come primer di AP-PCR MCG1. Abbiamo infattiottenuto due cl, cl 1 di 592 e cl2 di 504 picchi che si distribuivanoin modo netto e significativamente differente trai due tipi di lesioni benigne.ConclusioniÈ possibile, utilizzando i pesi molecolari dei segmenti diDNA amplificato con AP-PCR e cluster analysis costruire unmodello in grado di inferire sulla appartenenza degli amplificatiottenuti ai due diversi gruppi di lesioni benigne, individuandocon elevata significatività statistica possibili utiliinformazioni sulla tendenza dei casi a sviluppare successivamenteun carcinoma invasivo. Questo studio di fattibilitàvuole essere preliminare ad un più ampio impiego delle metodichequi descritte al fine di meglio definire il rischio dicancerogenesi mammaria.Studio finanziato da “Progetto Strategico Oncologia MIUR-CNR”.Valutazione dell’espressione di 4-1BBL incarcinoma mammario mediante RT-PCR insituS. Cazzavillan * , S. Dante * , C. Segala * , E. Bonoldi * , E.S.G.d’Amore * , V. Fosser ** , P. Morandi ***U.O. Anatomia Patologica; ** U.O. Oncologia Medica,AULSS 6 VicenzaIntroduzione4-1BB ed il suo ligando 4-1BBL sono molecole che appartengonoalla superfamiglia dei Tumor Necrosis Factors(TNF) e sono implicate nella modulazione del sistema immunitario.Il 4-1BB è costitutivamente espresso nei linfocitiT attivati (CD4-CD8), mentre il 4-1BBL nelle Antigen PresentingCells (APC) (monociti, macrofagi, cellule del sistemareticolare dendritico). L’espressione di 4-1BBL è inoltre statadescritta in linee cellulari di diverse neoplasie umane medianteRT-PCR 1 . Obiettivi del lavoro sono: a) ricercare l’m-RNA di 4-1BBL in situ in campioni tissutali di carcinomamammario; b) correlare tale espressione con l’istotipo ed ilgrading delle neoplasie esaminate. A tale scopo sono statistudiati 21 casi di carcinoma mammario (7 duttali G2, 5 duttaliG3, 5 lobulari G2 e 4 midollari G3 - grading secondo Elston-Ellis).MetodiÈ stata utilizzata la tecnica di RT PCR in situ 2 modificata;i primers per l’amplificazione sono indicati da Salih et al. 1 .La positività – citoplasmatica, golgiana o nucleolare – è statavalutata mediante la conta di 8 campi a 40X (cell/1 mm 2 ).Come controlli di amplificazione sono stati usati i linfocitiT attivati e le cellule APC presenti nel tessuto stesso.Risultatia) il 100% delle neoplasie esaminate esprime 4-1BBL in numerovariabile da 30 a 900 cell/mm 2 ; b) il pattern di espressioneè eterogeneo e prevalentemente golgiano con possibileTab. I.Cluster 1 Cluster 2 Cluster 1 Cluster 2AR3 AR3 MCG1 MCG1Lesione tipo 1 301 (39,9%) 542 (72,8%) 381 (64,4%) 38 (7,5%)Lesione tipo 2 454 (60,1%) 203 (27,2%) 211 (95,5%) 466 (92,5%)p < = 0,0001 p < = 0,0001
PATOLOGIA DELLA MAMMELLA351coesistenza di diversi pattern nella stessa cellula; c) la positività,espressa in cell/mm 2 , è maggiore nei carcinomi duttaliseguiti dai midollari e dai lobulari; d) l’espressione è maggiorenelle neoplasie ad alto grado (G3) rispetto ai G2.Conclusionimediante RT-PCR in situ è stato possibile dimostrarel’espressione di 4-1BBL su sezioni di neoplasia mammariaumana evidenziando la molecola in strutture cellularispecifiche. Tale espressione, pur essendo eterogenea, parecorrelare, nella casistica da noi esaminata, con l’istotipo ed ilgrading della neoplasia. Il significato biologico e prognosticodi tale espressione è ancora incerto e necessita dell’esame dipiù ampie casistiche e di correlazione clinico patologica.Bibliografia1Salih, et al. J Immunol 2000;156:2903-10.2Nuovo GJ. Frontiers in Bioscience 1 1996; c4-15.Espressione del recettore degli androgeni nelcarcinoma mammarioC. Riva * , G. Caprara ** , E. Dainese * , P. Cossu Rocca *** , G.Massarelli *** , C. Capella * , V. Eusebi ***Dipartimento di Morfologia Umana, Università dell’Insubria,Varese; ** Sezione di Anatomia Patologica, Dipartimentodi Oncologia, Università di Bologna, Ospedale Bellaria,Bologna; *** Istituto di Anatomia Patologica, Università diSassariIntroduzioneÈ ampiamente dimostrato che gli androgeni e il recettore degliandrogeni (AR) sono implicati nella patogenesi del carcinomamammario. Allo stato attuale è noto il significato deirecettori degli estrogeni (ER) e del progesterone (PR) comemarcatori di risposta alla terapia ormonale e di decorso dellamalattia, mentre il ruolo biologico ed il significato prognosticodi AR nel carcinoma mammario sono assai meno conosciuti.MetodiNel nostro studio è stata indagata con metodica immunoistochimical’espressione di AR in 250 carcinomi mammari consecutivi,comprendenti 222 carcinomi duttali infiltranti (CD)e 38 carcinomi lobulari infiltranti (CL). Sono stati utilizzati iseguenti anticorpi: AR (clone AR 27, Novocastra), ER (clone6F11, Ventana), PR (clone 16, Ventana) e Ki-67 (clone MIB-1, Dako), con procedura automatica standardizzata (Ventana)e tecnica Envision (Dako). I recettori ormonali sono stati valutatipositivi quando almeno il 10% dei nuclei erano immunoreattivi;elevato indice proliferativo era stimato una marcaturanucleare per MIB-1 ≥ 30%. La significatività statisticaè stata valutata con test di Fisher e del χ-quadro.RisultatiLa positività per AR era presente in 151 casi (60,4%) e risultavamaggiormente espressa nei CL (86,8%) rispetto ai CD(53%) (differenza statisticamente significativa: χ 2 = 11,82).AR-positività era associata nel 93% dei casi ad ER-positività(statisticamente significativo: χ 2 = 14,33) e nel 72% dei casia PR-immunoreattività (statisticamente significativo: χ 2 =7,36); 80% dei casi AR positivi erano caratterizzati da bassoindice proliferativo e nel 66% dei casi mostravano basso gradoistologico (G1-G2).ConclusioniI nostri risultati ci consentono di concludere che AR è frequentementeespresso nel carcinoma mammario, con una significativaprevalenza nell’istotipo lobulare rispetto a quelloduttale. Inoltre i carcinomi mammari AR positivi hannogeneralmente una concordante espressione di ER e PR, sonocaratterizzati da un basso indice proliferativo ed hannobasso grado istologico. Infine la determinazione di AR potrebbeessere di un certo interesse in ambito clinico-prognosticofornendo indicazioni utili per una terapia anti-androgena.Espressione del gene HER2 nel carcinomadella mammella. Valutazione casisticaS. Orrù, A. Murgia, M. RaisServizio Anatomia Patologica Ospedale Oncologico “A. Businco”,CagliariIntroduzioneLa valutazione dello status di HER2 nel carcinoma mammarioha valore prognostico e predittivo. In questo studio abbiamointeso effettuare una caratterizzazione dei tumoriHER2+ e valutare se, nella nostra casistica, HER2 possa rappresentareun marcatore prognostico indipendente.Metodi144 tumori mammari con amplificazione genica diHER2/neu valutata mediante metodica FISH (Inform HER-2 - Ventana) e overespressione della proteina recettoriale,sono stati confrontati con 523 casi-controllo rappresentatida carcinomi mammari consecutivi, saggiati con sola metodicaimmunoistochimica per la valutazione della proteinarecettoriale c-erbB-2 (policlonale Dako) e refertati con punteggio0-1-2.RisultatiI parametri prognostici di comparazione utilizzati nel nostrostudio, sono quelli correntemente accettati 1 . Le pazienti conamplificazione del gene HER2, rispetto al gruppo di controllorisultano appartenere ad una più giovane fascia di età (etàmedia 51 vs 58, mediana 50 vs 59); l’istotipo maggiormenterappresentato è il duttale (90% vs 70%), il grado di differenziazionepiù frequentemente riscontrato è il G3 (60% vs20%), vi è una preponderanza di T2 e T4 (rispettivamente58% vs 40% per il T2 e 11% vs 5% per il T4, mentre i T3 sonosostanzialmente sovrapponibili); mostrano più frequentementeun coinvolgimento linfonodale (il 65% dei casi vs il40%); hanno comprensibilmente un maggior indice di proliferazionecellulare (Ki-67 = o > al 25% nel 79% dei casi, vsil 18% del gruppo di controllo). Il Recettore Estrogeno è assentenel 53% dei casi vs il 17%, mentre il Recettore Progestinicoè assente nel 71% dei casi, rispetto al 25% del gruppocontrollo.ConclusioniDall’analisi comparativa tra neoplasie mammarie con dimostrataamplificazione del gene HER2/neu e tumori mammariconsecutivi con proteina recettoriale assente o non intensamenteespressa, saggiata mediante immunoistochimica, èemerso che lo status di amplificazione del gene HER2 sottendeneoplasie caratterizzate dalla presenza di marcatori dicattiva prognosi. Inoltre tale status difficilmente può essereconsiderato fattore prognostico indipendente giacché strettamentecorrelato agli altri parametri prognostici attualmentericonosciuti.Bibliografia1Goldhirsch A, et al. JCO 2003;21(17):1-9.