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il carciofo - Coltura & Cultura

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Egitto: <strong>il</strong> <strong>carciofo</strong><br />

veniva scolpito<br />

su altari sacrificali<br />

Rinascimento:<br />

alimento nob<strong>il</strong>e<br />

consumato solo<br />

nelle corti e dai reali<br />

Greci e Romani:<br />

ne conoscevano le proprietà<br />

digestive, diuretiche<br />

e coleretiche<br />

Storia del <strong>carciofo</strong> come alimento<br />

e come rimedio farmacologico<br />

Prima metà ’900:<br />

alcuni ricercatori francesi lo indicarono<br />

come farmaco per <strong>il</strong> fegato<br />

Il <strong>carciofo</strong> negli anni<br />

18°-19° secolo:<br />

veniva portato negli Stati Uniti<br />

dagli immigrati<br />

Anni ’70, ’80, ’90:<br />

studi clinici controllati<br />

1965:<br />

identificazione della cinarina<br />

e ut<strong>il</strong>izzo come epatoprotettore<br />

del <strong>carciofo</strong> come sostanza coleretica, diuretica, epatoprotettiva<br />

ed epatostimolante.<br />

Chimica delle molecole biologicamente attive presenti<br />

nel <strong>carciofo</strong><br />

Dal punto di vista chimico le foglie del <strong>carciofo</strong> contengono diverse<br />

molecole con importanti attività farmacologiche. Di seguito<br />

sono descritte le caratteristiche delle principali sostanze attive.<br />

Derivati dell’acido caffeico. Molte delle attività farmacologiche<br />

degli estratti della foglia di <strong>carciofo</strong> sono state attribuite, almeno<br />

inizialmente, alla presenza di acidi caffe<strong>il</strong>chinici (CQS). In letteratura<br />

questi composti sono anche chiamati, più genericamente,<br />

derivati dell’acido caffeico, oppure orto-diidrofenoli; sinteticamente<br />

sono ottenuti dalla condensazione di una molecola di acido<br />

chinico con una o due molecole di acido caffeico.<br />

Storicamente le indagini chimiche su tali componenti iniziarono<br />

nel 1840, quando un certo Guitteau isolò una sostanza, conosciuta<br />

oggi con <strong>il</strong> nome di cinarina.<br />

La vera natura di questa sostanza fu scoperta da Chabrol e coll.<br />

nel 1931. Questi ricercatori riuscirono a separare, da un estratto<br />

acquoso di foglie di <strong>carciofo</strong>, una frazione che precipitava con<br />

l’aggiunta di piombo e un residuo che non precipitava.<br />

La frazione precipitata fu poi analizzata risultando di natura acida<br />

per la presenza di gruppi fenolici e con un notevole effetto coleretico<br />

nei cani, mentre la frazione che non precipitava con <strong>il</strong> piombo<br />

risultò priva di qualsiasi attività.<br />

51<br />

fitoterapia e medicina<br />

Principali molecole attive<br />

presenti nella pianta di <strong>carciofo</strong><br />

• Le foglie del <strong>carciofo</strong> contengono<br />

diverse molecole con r<strong>il</strong>evanti attività<br />

farmacologiche; le più importanti sono:<br />

– derivati dell’acido caffeico<br />

– flavonoidi<br />

– lattoni sesquiterpenici<br />

Derivati dell’acido caffeico<br />

• Storicamente le indagini chimiche<br />

su questi componenti iniziarono nel<br />

1840, quando venne isolata la cinarina<br />

• Oltre alla cinarina, altri acidi<br />

monocaffe<strong>il</strong>chinici sono: l’acido<br />

clorogenico, l’acido criptoclorogenico<br />

e l’acido caffeico<br />

• Farmacologicamente hanno effetti<br />

coleretici e, in parte, di riduzione<br />

del colesterolo

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