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il carciofo - Coltura & Cultura

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paesaggio<br />

Capolini da germoglio primaver<strong>il</strong>e anticipato<br />

Capolino di varietà primaver<strong>il</strong>e dopo la<br />

maturazione commerciale<br />

118<br />

Cultivar<br />

Se si esclude l’ut<strong>il</strong>izzazione di C. cardunculus allo stato spontaneo<br />

o nell’ambito di infrequenti coltivazioni, la diversità genetica<br />

ut<strong>il</strong>izzata in Sic<strong>il</strong>ia per finalità produttive è riconducib<strong>il</strong>e ad almeno<br />

quattro fattispecie.<br />

La prima è rappresentata da piccoli gruppi di piante coltivate<br />

negli orti fam<strong>il</strong>iari, soprattutto nelle aree lontane da quelle della<br />

cinaricoltura intensiva, ut<strong>il</strong>izzate in riscontro a particolari esigenze<br />

o tradizioni. La configurazione prevalente è quella tipica delle<br />

piante provenienti da “seme” estremamente disformi, con capolini<br />

di diversa forma e colore, con ciclo colturale e produttivo che<br />

interessa soprattutto <strong>il</strong> periodo dalla primavera sino all’autunno.<br />

Dopo <strong>il</strong> primo ciclo da “seme” le piante sono propagate in situ per<br />

via vegetativa e mantenute in coltura per più anni. Sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o<br />

morfobiologico le piante e i capolini presentano caratteristiche intermedie<br />

tra le forme coltivate e quelle spontanee. Relativamente<br />

a queste ultime è da ricordare almeno in Sic<strong>il</strong>ia l’antica pratica di<br />

raccolta in situ dei piccoli capolini spinescenti, i quali nella tarda<br />

primavera vengono offerti su alcuni mercati locali previa bollitura.<br />

Le brattee sono p<strong>il</strong>uccate, cioè staccate singolarmente dal capolino<br />

e raschiate tra i denti.<br />

La seconda fattispecie anch’essa poco frequente è rappresentata<br />

da tipi ut<strong>il</strong>izzati per produzioni da destinare soprattutto ai mercati<br />

locali. Le coltivazioni si rinvengono nelle province meno interessate<br />

alla cinaricoltura intensiva. I tipi più conosciuti sono domestica<br />

di Castelvetrano, verde spinoso di Palermo, Messina, a calice. Il<br />

Coltivazione di piante propagate per “seme”

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