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il carciofo - Coltura & Cultura

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paesaggio<br />

Capolino principale di Masedu<br />

Forzatura<br />

• Tale tecnica prevede la ripresa<br />

dell’attività vegetativa già a partire<br />

dalla fine di giugno-inizio luglio,<br />

attraverso un’abbondante irrigazione<br />

in grado di riportare alla capacità idrica<br />

di campo lo strato di terreno interessato<br />

dalle radici. Le esigenze di mercato, che<br />

premiano commercialmente produzioni<br />

sempre più anticipate, hanno stimolato<br />

la generalizzata adozione di questa<br />

tecnica nella coltivazione delle varietà<br />

rifiorenti. L’elevata incidenza dei capolini<br />

atrofici rappresenta un severo limite<br />

all’adozione di epoche di impianto o di<br />

risveglio troppo anticipate. All’irrigazione<br />

è abbinata la concimazione che,<br />

nelle primissime fasi di vegetazione,<br />

si avvantaggia dei fert<strong>il</strong>izzanti distribuiti<br />

nel pre-impianto o pre-risveglio (colture<br />

poliennali)<br />

126<br />

Pecore al pascolo in una carciofaia a fine ciclo<br />

Cagliari, e successivamente in quasi tutti gli areali di coltivazione<br />

dove ha trovato ampia diffusione.<br />

Dal 2001, soprattutto nel comune di Samassi, è stato introdotto<br />

<strong>il</strong> C3, selezione più precoce del Romanesco ottenuto per micropropagazione.<br />

Cultivar principali<br />

Foto P. Viggiani<br />

Spinoso sardo. Ha portamento assurgente, elevata attitudine<br />

pollonifera e taglia media, compresa fra 80 e 140 cm. Le foglie<br />

mostrano una caratteristica eterof<strong>il</strong>lia, per la presenza di foglie a<br />

lamina intera, soprattutto nei primi stadi vegetativi. Nelle fasi fenologiche<br />

più avanzate, le foglie di dimensioni medie sono lobate<br />

o frequentemente pennatosette, spinescenti e dalla colorazione<br />

verde intenso. Il capolino è conico, mediamente compatto, di diametro<br />

variab<strong>il</strong>e fra 10 e 13 cm e peso medio di 130-200 grammi. Il<br />

peduncolo è lungo e di spessore medio. Le brattee esterne sono<br />

di colore verde con sfumature violette, hanno forma allungata e<br />

apice appuntito terminante con una grossa spina gialla. Le brattee<br />

interne sono di colore giallo paglierino e mostrano frequentemente<br />

sfumature violette. È una cultivar molto sensib<strong>il</strong>e al freddo<br />

e mediamente al marciume dei capolini. Manifesta <strong>il</strong> problema<br />

dell’atrofia, soprattutto laddove venga attuata la tecnica della<br />

forzatura e in presenza di alte temperature durante <strong>il</strong> periodo di<br />

differenziazione del capolino. Il ciclo produttivo è lungo, con inizio<br />

raccolta generalmente da metà ottobre (precocissimi) a novembre-dicembre<br />

(precoci) per concludersi a gennaio-febbraio (tardivi)<br />

con una produzione media per pianta, in condizioni ottimali, di<br />

6-8 capolini. Verso marzo-apr<strong>il</strong>e si pratica la raccolta del carciofino.<br />

È un’ottima cultivar sia per <strong>il</strong> consumo a crudo dei capolini<br />

e dei peduncoli di primo e secondo ordine, sia per <strong>il</strong> consumo in<br />

cucina, per <strong>il</strong> gusto marcato e inconfondib<strong>il</strong>e. Ha scarsa attitudine

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