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il carciofo - Coltura & Cultura

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coltivazione<br />

Capolino di <strong>carciofo</strong> con evidenti<br />

fruttificazioni di Botrytis cinerea<br />

Marciume dei capolini<br />

• L’esposizione dei capolini alle gelate<br />

del periodo autunno-vernino provoca<br />

aree necrotiche e lacerazioni<br />

dell’epidermide sulle brattee, favorendo<br />

la penetrazione del patogeno nei tessuti<br />

del capolino che, in tempi relativamente<br />

brevi, marcisce. Attacchi anche lievi<br />

in pieno campo possono trasformarsi<br />

in ingenti perdite di prodotto quando,<br />

alla raccolta, i capolini vengono posti<br />

nelle cassette per essere spediti verso<br />

le località di smercio<br />

222<br />

Marciume dei capolini (Botrytis cinerea)<br />

Il marciume dei capolini era concordemente ritenuto, sia in Italia<br />

sia in diversi altri Paesi carcioficoli, di scarsa importanza in<br />

pieno campo ma assai temib<strong>il</strong>e dopo <strong>il</strong> raccolto. In quest’ultimo<br />

decennio, però, esso è andato estendendosi nelle carciofaie in<br />

forma sempre più grave fino ad assumere oggigiorno proporzioni<br />

allarmanti.<br />

I sintomi della malattia consistono in marciume e imbrunimento<br />

dei capolini che, in seguito, si ricoprono di una muffa grigiobrunastra.<br />

Non v’è dubbio che l’insorgenza degli attacchi botritici sia correlata<br />

col verificarsi di lesioni sui capolini per le cause più disparate,<br />

quali attacchi di Bremia lactucae, insetti, molluschi; a nostro avviso,<br />

però, la causa principale di tali lesioni è rappresentata dagli<br />

improvvisi abbassamenti termici. In conseguenza di questi sbalzi,<br />

infatti, sulle brattee si formano areole necrotiche, localizzate di solito<br />

intorno alla base della spina, e spesso lacerazioni dell’epidermide<br />

cui segue talvolta <strong>il</strong> distacco della stessa. Attraverso dette<br />

lesioni <strong>il</strong> patogeno si instaura con fac<strong>il</strong>ità nei tessuti del capolino<br />

provocandone <strong>il</strong> marciume in tempi anche relativamente brevi, in<br />

concomitanza di periodi con umidità elevata e specialmente con<br />

temperatura mite.<br />

Un altro fattore, non meno importante, che ha contribuito a far<br />

aumentare l’incidenza del marciume dei capolini in pieno campo<br />

è rappresentato dalla mutata tecnica colturale del <strong>carciofo</strong>.<br />

Pianta di <strong>carciofo</strong> i cui capolini mostrano sintomi di marciume da Botrytis<br />

cinerea

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