il carciofo - Coltura & Cultura
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alimentazione<br />
Cosa sono e cosa fanno<br />
i prebiotici<br />
• Il termine prebiotico indica un gran<br />
numero di sostanze organiche,<br />
in particolare gli oligosaccaridi<br />
fermentescib<strong>il</strong>i (FOS e inulina), che sono<br />
in grado di favorire la crescita<br />
della flora microbica intestinale,<br />
in quanto fungono da substrato nutritivo<br />
per i microrganismi endogeni<br />
• Il loro meccanismo d’azione è quello<br />
di favorire la crescita di microrganismi<br />
probiotici, quali per es. i bifidobatteri,<br />
che normalmente costituiscono<br />
la microflora intestinale, contribuendo<br />
a inibire la crescita di batteri dannosi<br />
• Ai prebiotici inulino-sim<strong>il</strong>i vengono<br />
attribuite proprietà salutistiche, quali<br />
l’aumento della capacità di assorbimento<br />
di ioni calcio e magnesio e la riduzione<br />
dei livelli ematici di glucosio e trigliceridi<br />
62<br />
l’energia necessaria alla crescita; ha un ruolo protettivo per la pianta<br />
nei confronti delle basse temperature e della siccità. Per la sua<br />
presenza nel capolino è stata ipotizzata una funzione osmoregolatrice:<br />
essa viene accumulata nel corso dell’accrescimento del<br />
capolino e rapidamente depolimerizzata nella fase di espansione<br />
dell’infiorescenza.<br />
Il contenuto di inulina del capolino di <strong>carciofo</strong> varia in funzione<br />
del genotipo, dello stadio fisiologico e dell’epoca di raccolta; è noto<br />
infatti che esso è influenzato da fattori genetici, fisiologici e<br />
ambientali (soprattutto la temperatura). Nel confrontare quindi <strong>il</strong><br />
contenuto di inulina delle diverse cultivar, alla luce di queste considerazioni,<br />
è necessario tenere presente criteri di omogeneità in<br />
relazione ai suddetti fattori.<br />
Ricerche effettuate su numerose cultivar hanno messo in evidenza<br />
una notevole variab<strong>il</strong>ità nel contenuto di inulina della parte edule<br />
del capolino, in un intervallo compreso tra 1% e 6% del peso<br />
fresco (tra circa 7% e 40% del peso secco). Nel corso dell’accrescimento<br />
del capolino sulla pianta <strong>il</strong> contenuto di inulina aumenta<br />
notevolmente, raggiungendo, nel capolino a maturazione<br />
commerciale, valori più che doppi rispetto a quelli del capolino<br />
nei primi stadi di sv<strong>il</strong>uppo. Per <strong>il</strong> Violetto di Provenza, la cui produzione<br />
va da novembre a maggio, è stato osservato un contenuto<br />
di inulina dell’8% del peso fresco (43% del peso secco) in epoca<br />
invernale e del 5,5% (35% del peso secco) in epoca primaver<strong>il</strong>e.<br />
Oltre all’inulina, le proprietà nutraceutiche del <strong>carciofo</strong> sono<br />
attribuite anche alla presenza di polifenoli, in particolare esteri<br />
dell’acido caffeico e flavonoidi derivati di apigenina e luteolina, la<br />
HO<br />
O<br />
OH<br />
OH<br />
OH<br />
Acido 5-O-caffe<strong>il</strong>chinico<br />
(ac. clorogenico)<br />
GluO<br />
O<br />
O<br />
O<br />
Polifenoli<br />
OH<br />
OH<br />
OH<br />
HO<br />
HO<br />
Acido 1,3-O-dicaffeichinico<br />
(cinarina)<br />
OH O<br />
OH O<br />
Apigenina 7-O-glucoside Luteolina 7-O-glucoside (cinaroside)<br />
HO<br />
HO<br />
GluO<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O<br />
O COOH<br />
OH<br />
OH<br />
OH<br />
OH