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il carciofo - Coltura & Cultura

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coltivazione<br />

Caratteristiche dei fitovirus<br />

• I fitovirus o virus delle piante sono entità<br />

infettive la cui forma matura consiste<br />

di particelle di forma sferica o più<br />

o meno allungata e flessuosa, costituite<br />

da acido nucleico racchiuso e protetto<br />

da un involucro proteico. L’acido nucleico<br />

costituisce <strong>il</strong> genoma e la parte infettiva<br />

del virus e può essere DNA o RNA,<br />

a singolo o doppio f<strong>il</strong>amento. La gran<br />

parte dei fitovirus possiede un genoma<br />

costituito da RNA a singolo f<strong>il</strong>amento:<br />

una molecola fortemente soggetta<br />

a mutazioni, <strong>il</strong> che giustifica la grande<br />

variab<strong>il</strong>ità esistente tra questo gruppo<br />

di patogeni delle piante. L’involucro<br />

proteico o capside virale racchiude<br />

e protegge l’acido nucleico dall’attacco<br />

di enzimi ed è fondamentale sia per <strong>il</strong><br />

movimento del virus all’interno della<br />

pianta, sia per la sua trasmissib<strong>il</strong>ità<br />

da un ospite all’altro<br />

• Per svolgere <strong>il</strong> proprio ciclo vitale,<br />

i fitovirus hanno bisogno di una cellula<br />

ospite viva e, pertanto, sono<br />

da considerarsi patogeni obbligati.<br />

Tuttavia, le particelle virali sono<br />

sufficientemente stab<strong>il</strong>i per restare<br />

a lungo infettive in varie matrici,<br />

anche morte, come i residui vegetali<br />

o <strong>il</strong> terreno<br />

232<br />

Virosi<br />

Introduzione<br />

In una recente rassegna curata da Martelli e Gallitelli, sono state<br />

elencate 24 specie virali isolate da <strong>carciofo</strong>, appartenenti a dieci<br />

generi e una alla famiglia Rhabdoviridae. Gran parte di esse è<br />

stata rinvenuta in Europa o in Paesi che si affacciano sul bacino<br />

del Mediterraneo, mentre una minoranza di reperti ha riguardato<br />

<strong>il</strong> Bras<strong>il</strong>e (Artichoke latent virus, Tobacco streak virus, Tobacco<br />

rattle virus), gli USA (California) (Artichoke curly dwarf virus, Artichoke<br />

latent S virus, Tomato infectious chlorosis virus, Tomato<br />

spotted w<strong>il</strong>t virus), l’Argentina e l’Australia (Tomato spotted w<strong>il</strong>t<br />

virus). Solo in alcuni casi si tratta di virus che infettano in modo<br />

specifico <strong>il</strong> <strong>carciofo</strong>, mentre la maggioranza è patogena di un numero<br />

più o meno elevato di altre specie, coltivate e spontanee.<br />

Caratteristica comune a più agenti infettivi è, invece, la frequente<br />

asintomaticità delle infezioni o, nei casi in cui è visib<strong>il</strong>e una<br />

risposta sintomatologica, questa è spesso condizionata dalla<br />

presenza di più virus nella medesima pianta, da fattori ambientali,<br />

dalle tecniche colturali e dalla varietà di <strong>carciofo</strong>. In questa<br />

sede sono fornite indicazioni sugli aspetti eco-epidemiologici<br />

delle principali virosi che infettano <strong>il</strong> <strong>carciofo</strong> e sulle possib<strong>il</strong>ità<br />

di intervento.<br />

Artichoke latent virus (ArLV)<br />

Tra i virus che infettano in modo specifico <strong>il</strong> <strong>carciofo</strong>, ArLV è<br />

di gran lunga <strong>il</strong> più diffuso in tutte le aree di coltivazione della<br />

Carciofaia in ottimo stato fitosanitario<br />

Foto N. Calabrese

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