Diserbo Al pari di tutte le altre colture agrarie, anche per quella del <strong>carciofo</strong> è sempre stata molto sentita dagli orticoltori l’esigenza di attuare <strong>il</strong> diserbo, cioè l’eliminazione o almeno <strong>il</strong> contenimento delle malerbe, al fine di diminuirne <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e gli effetti dannosi. Solo difendendo opportunamente la coltura, infatti, diviene possib<strong>il</strong>e salvaguardarne <strong>il</strong> potenziale produttivo sotto l’aspetto sia quantitativo sia qualitativo e, nel caso della coltura poliennale, ottenere una durata della carciofaia che sia più economicamente conveniente. Le problematiche di diserbo richiedono soluzioni che non sono sempre fac<strong>il</strong>i da attuare, specialmente per i cinaricoltori delle aree irrigue meridionali che praticano la coltivazione forzata; in tal caso, infatti, data la lunghezza del ciclo colturale, che può arrivare fino a 270-300 giorni, è conseguentemente più esteso <strong>il</strong> periodo di tempo durante <strong>il</strong> quale la coltura può risultare suscettib<strong>il</strong>e alla competizione delle malerbe che iniziano appunto a emergere già nel periodo estivo. Metodi di diserbo Nei confronti delle erbe infestanti che inerbiscono le coltivazioni di <strong>carciofo</strong> sono attualmente praticab<strong>il</strong>i metodologie di diserbo di tipo sia indiretto sia diretto, la cui gestione può avvenire anche in maniera integrata. Metodi indiretti. I metodi di diserbo indiretti, definiti anche preventivi, sono tutti quelli che tendono in generale a prevenire le infestazioni di malerbe, in modo che sia evitato l’arrivo nei campi di semi di nuove infestanti o comunque di altri organi di riproduzione di tipo vegetativo (bulbi, rizomi, stoloni ecc.) delle stesse e/o non avvenga la proliferazione delle specie di malerbe già presenti, specialmente se di tipo perenne. In altri termini, i metodi preven- Principali componenti che influenzano l’ottimizzazione del diserbo Normative comunitarie e nazionali Caratteristiche del terreno Erbicidi Flora infestante Mezzi di distribuzione Tecnica colturale Rotazione 269 gestione delle malerbe Gestione delle malerbe nell’antichità • Troviamo nella Bibbia la necessità di difendere le coltivazioni dalle malerbe; nel Vecchio Testamento (Genesi, 3, 18), infatti, si legge che Dio disse ad Adamo: “… Maledetta sia la terra per causa tua. Spine e cardi ti produrrà”, mentre nel Nuovo Testamento (Matteo, 13, 17) è scritto: “Parte del seme (di grano) cadde tra le spine, le spine crebbero e lo soffocarono” e in una parabola: “Il Regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne <strong>il</strong> suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò” (Matteo 13, 24-25). Anche nel mondo latino, nelle Georgiche, Virg<strong>il</strong>io riporta che “… inut<strong>il</strong>e domina <strong>il</strong> loglio (zizzania) e la ster<strong>il</strong>e avena”; “… alta si sporge la felce nemica dell’aratro”, e ancora come “… ogni anno bisogna per tre-quattro volte sarchiare <strong>il</strong> terreno”, in altre parole togliere le malerbe nate nella coltura. Columella, nel De re rustica, afferma: “... ma a me sembra l’indicazione di un’agricoltura povera <strong>il</strong> permettere alle erbacce di crescere fra le colture, poiché i raccolti diminuiscono fortemente...”
icerca Miglioramento genetico Francesco Saccardo Nuove selezioni in Toscana Romano Tesi Biotecnologie Raffaela Tavazza, Paola Crinò, Giorgio Àncora, Mario Augusto Pagnotta Propagazione e innovazione Irene Morone Fortunato, Claudia Ruta Spinoso sardo Maria Cadinu, Anna Maria Repetto Tecnica vivaistica Fabio Micozzi, Bernardo Pace, Nicola Calabrese Risanamento da virus Marina Barba