il carciofo - Coltura & Cultura
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Principali caratteri del <strong>carciofo</strong><br />
• Apparato radicale fittonante con rizoma<br />
(organo di riserva)<br />
• Fiori ermafroditi violacei<br />
in infiorescenza (capolino)<br />
• Brattee larghe inermi o spinescenti<br />
• Gineceo con ovario infero<br />
monoloculare, lungo st<strong>il</strong>o e stigma<br />
bifido<br />
• Androceo con cinque stami liberi<br />
e antere saldate tra loro<br />
• Polline bianco avorio riunito in piccole<br />
masse compatte<br />
• Impollinazione entomof<strong>il</strong>a<br />
e proterandria del fiore<br />
• Fioritura scalare e centripeta<br />
nel capolino<br />
• Parte edule costituita dal capolino<br />
• Frutti (acheni) duri, globosi<br />
con abbondante pappo<br />
per la disseminazione<br />
286<br />
Miglioramento genetico<br />
Introduzione<br />
Il <strong>carciofo</strong> (Cynara cardunculus var. scolymus) è una delle più importanti<br />
colture ortive prodotte sul territorio nazionale, con 50.120 ha<br />
coltivati e una produzione lorda vendib<strong>il</strong>e che supera i 500 m<strong>il</strong>ioni<br />
di euro. Negli ultimi anni, <strong>il</strong> settore cinaricolo presenta tuttavia alcune<br />
problematiche legate principalmente:<br />
– alla comparsa sul mercato di prodotti provenienti dall’estero, in<br />
particolare dalla Francia e dall’Egitto;<br />
– alla mancanza di varietà iscritte al Registro Nazionale MiPAAF;<br />
– alla difficoltosa gestione agronomica della coltura a causa della<br />
variab<strong>il</strong>ità del germoplasma tradizionale, costituito in genere da<br />
popolazioni eterogenee;<br />
– all’assenza di un’attività vivaistica innovativa;<br />
– all’elevato costo di manodopera richiesta per le cure colturali e<br />
la raccolta. Inoltre, <strong>il</strong> calo dei prezzi, dovuto al fatto che l’offerta<br />
per ogni tipologia è per lo più limitata a un arco di tempo piuttosto<br />
breve, la ridotta diversificazione varietale esistente e la commercializzazione<br />
di un prodotto non qualificato rappresentano<br />
ulteriori problemi della coltura.<br />
Nuove prospettive possono essere fornite dal miglioramento genetico<br />
mediante la costituzione di nuove cultivar che meglio rispondano<br />
alle esigenze di produzione (uniformità, attitudine alla<br />
raccolta meccanica) e di mercato (precocità) e mediante l’ut<strong>il</strong>izzo<br />
di sistemi razionali di gestione dei tradizionali materiali di propagazione<br />
e l’impiego di nuove tecniche vivaistiche. La resistenza<br />
a stress abiotici e biotici (in particolare a Vertic<strong>il</strong>lium dahliae) dovrebbe<br />
consentire la coltivazione del <strong>carciofo</strong> anche in aree sottoposte<br />
a stress diversi.<br />
Coltivazione per la produzione di “seme” Foto R. Angelini