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il carciofo - Coltura & Cultura

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mondo e mercato<br />

Argentina in sintesi<br />

• Nel 2007, <strong>il</strong> <strong>carciofo</strong> è stato coltivato in<br />

Argentinas su 4600 ha con una produzione<br />

totale di 90.000 t (rispettivamente quinto e<br />

terzo posto nella graduatoria mondiale)<br />

• Nella zona di La Plata si concentra<br />

<strong>il</strong> 64% della superficie coltivata a carciofi<br />

del Paese; seguono la Cintura Orticola<br />

di Rosario con <strong>il</strong> 14% e, con un valore<br />

analogo, la zona di Cuyo, che comprende<br />

le province di San Juan e Mendoza.<br />

A San Juan <strong>il</strong> 65% della produzione viene<br />

destinato all’industria conserviera della<br />

provincia di Mendoza. Piccoli nuclei<br />

produttivi sono presenti in prossimità<br />

delle grandi città, Mar del Plata, Córdoba,<br />

Tucumán<br />

• Le cultivar più diffuse sono: Romanesco,<br />

detto anche Francés (francese), Francés<br />

precoz (francese precoce) o Ñato francés,<br />

Ñato, tipo tardivo, noto anche come Ñato<br />

criollo o Violeta nella Cintura Orticola di<br />

Rosario, Blanco o Blanco de San Juan e<br />

Precoz italiano. Nuove varietà in corso di<br />

introduzione sono Oro verde, Esmeralda,<br />

Gauchito, Gurí ed Estrella del Sur<br />

Varietà Romanesco, conosciuta anche<br />

con i nomi di Francés, Francés precoz<br />

o Ñato francés. È la varietà più diffusa<br />

in termini di superficie<br />

412<br />

Carciofo in Argentina<br />

Introduzione<br />

In Argentina assume <strong>il</strong> nome di alcauc<strong>il</strong>, parola che deriverebbe<br />

dall’arabo harscioh o al-karshuf e che significa “spina di terra” o<br />

“pianta che punge”.<br />

La migrazione italiana avvenuta in seguito alla prima guerra mondiale<br />

ha introdotto in Argentina le prime varietà di <strong>carciofo</strong>, insieme<br />

alle pratiche agronomiche e alle modalità di consumo originarie,<br />

che sono state poi adattate alle condizioni locali.<br />

Per molti anni l’area coltivata a <strong>carciofo</strong> in Argentina è stata stimata<br />

intorno ai 4000 ha, ma a partire dal 1980 <strong>il</strong> calo di redditività<br />

ne ha determinato una drastica riduzione, pari circa al 50%: la<br />

coltura poliennale immob<strong>il</strong>izza infatti la superficie occupata per<br />

diversi anni, a differenza di altre specie orticole, che prevedono la<br />

possib<strong>il</strong>ità di effettuare 2 o 3 avvicendamenti annuali.<br />

In Argentina non esistono dati statistici ufficiali relativi alla produzione,<br />

a parte quelli r<strong>il</strong>evati dal censimento del 2002 sulla superficie<br />

coltivata.<br />

Da questi risultava che la superficie totale era di 782 ettari distribuiti<br />

in tutto <strong>il</strong> Paese e concentrati nelle principali province di<br />

produzione: Buenos Aires (55,46%), San Juan (22,84%), Santa Fe<br />

(11,19%) e Mendoza (8,76%).<br />

Stando ad alcune stime, nel 2007 a La Plata (Buenos Aires) si<br />

contavano 700 ha impiantati, a San Juan e Mendoza (che formano<br />

la regione di Cuyo) 400, a Rosario 200 e a Mar del Plata circa<br />

100 ha.<br />

Attualmente la superficie coltivata a <strong>carciofo</strong> in Argentina si aggira<br />

intorno ai 2000 ha, con produzione unitaria media di 12 t/ha.<br />

Nella zona di La Plata (provincia di Buenos Aires) si concentra <strong>il</strong><br />

nucleo produttivo più importante, con <strong>il</strong> 64% della superficie totale<br />

del Paese; seguono la Cintura Orticola di Rosario (provincia di<br />

Santa Fe) con <strong>il</strong> 14% e, con un valore analogo, la zona di Cuyo,<br />

che comprende le province di San Juan e Mendoza. A San Juan,<br />

<strong>il</strong> 65% della produzione viene destinato all’industria conserviera<br />

della provincia di Mendoza.<br />

Esistono inoltre piccoli nuclei produttivi di superficie ridotta nelle<br />

Cinture Orticole delle grandi città (Mar del Plata, Córdoba, Tucumán<br />

ecc.).<br />

Le zone di La Plata e Rosario presentano un clima temperato,<br />

non soggetto a gelate fra i mesi di ottobre e apr<strong>il</strong>e e un livello di<br />

precipitazioni pari a circa 1000 mm all’anno. I terreni contengono<br />

un livello di sostanza organica osc<strong>il</strong>lante fra <strong>il</strong> 2% e <strong>il</strong> 5% e un alto<br />

contenuto di arg<strong>il</strong>la.<br />

La zona di Cuyo (San Juan e Mendoza), al contrario, è caratterizzata<br />

da terreni sabbiosi con alte percentuali di sostanza organica e da<br />

un clima secco con precipitazioni che sfiorano i 100 mm all’anno.

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