Ring 099 - Parliamo di Videogiochi
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L’unico requisito è che si tratti <strong>di</strong> un oggetto che<br />
faccia uso <strong>di</strong> un sistema simbolico, intenzionale,<br />
creativo o artistico per comunicare un’esperienza.<br />
Quin<strong>di</strong> i videogiochi non solo rientrano nella definizione,<br />
ma racchiudono al loro interno alcune<br />
forme classiche della letteratura: <strong>di</strong>aloghi scritti,<br />
narrazioni che si svolgono, personaggi ed ambientazioni<br />
complesse. Inoltre i <strong>di</strong>gital games hanno<br />
ripreso e sviluppato il complesso rapporto col pubblico<br />
nato con la poesia ed il dramma. Come nella<br />
poesia i giochi sottolineano la costruzione <strong>di</strong> significato<br />
basata sulla duplice azione dell’autore e del<br />
lettore, e, come nel dramma, l’esperienza non è<br />
solo coinvolgente a livello intellettuale ma spesso<br />
richiede anche l’azione del giocatore (anche più <strong>di</strong><br />
quanto Barthes sosteneva che accadesse nel testo<br />
scritto).<br />
A <strong>di</strong>re il vero, proprio in quanto mezzi che spingono<br />
ai limiti le convenzioni letterarie, i videogiochi<br />
possono essere considerati esempi perfetti <strong>di</strong> letteratura<br />
postmoderna. Una delle caratteristiche più<br />
ricorrenti della letteratura postmoderna è infatti la<br />
narrazione frammentata e giocosa, il prendere la<br />
cultura popolare sul serio, presentare la prospettiva<br />
<strong>di</strong>menticata del soggetto che vive al limite, incoraggiare<br />
domande ontologiche, e premiare<br />
l’ambiguità (Waugh 1 ). La conseguenza è che i lettori<br />
devono faticare parecchio per giungere ai significati<br />
più interni dei testi postmoderni. Chiunque<br />
abbia giocato Silent Hill, Metal Gear Solid 2 o<br />
Final Fantasy VII può confermare che è esattamente<br />
quello che accade anche in molti videogiochi.<br />
Ovviamente molti accademici storcono il naso,<br />
notando che i videogiochi non sono stampati. Io<br />
credo che la forma espositiva <strong>di</strong> un testo, il modo<br />
in cui viene trasmesso, non sia un fattore cruciale<br />
al fine <strong>di</strong> stabilire se si tratti o meno <strong>di</strong> letteratura.<br />
Per esempio, considerando i tre generi letterari più<br />
tra<strong>di</strong>zionali – la poesia, il dramma e la prosa – si<br />
nota come già i primi due non fossero inizialmente<br />
vincolati alla stampa. La poesia ed il dramma sono<br />
indubbiamente letteratura, ma non sono nati come<br />
testi stampati, anzi, lo sono <strong>di</strong>ventati solo accidentalmente.<br />
La poesia nasce come forma <strong>di</strong> trasmissione orale:<br />
il poema stampato è un modo per preservare, o<br />
veicolare con un altro mezzo, il testo originale trasmesso<br />
a voce. Anche se molta poesia oggi viene<br />
trascritta nello stesso momento in cui è composta,<br />
l’attenzione alla sonorità la <strong>di</strong>stingue e ne testimonia<br />
le origini orali. La forma <strong>di</strong> poesia più popolare<br />
oggi, la canzone, può essere registrata oppure trascritta.<br />
Non a caso Bob Dylan è stato in<strong>di</strong>cato per il<br />
Premio Nobel per la letteratura in più <strong>di</strong> una occasione.<br />
Spesso questi <strong>di</strong>scorsi confondono i puristi,<br />
e ci si perde nell’elitarismo quando si parla <strong>di</strong> accettare<br />
i testi dei moderni songwriter come letteratura.<br />
Come per la poesia stampata, anche il dramma<br />
iniziò ad essere trascritto in modo da preservarlo,<br />
trasmetterlo e dunque recitarlo nuovamente; qualcosa<br />
<strong>di</strong> molto simile a quanto accade con la musica<br />
riportata sul pentagramma. In realtà trattare il<br />
dramma come un testo scritto è una perversione<br />
dei <strong>di</strong>partimenti d’Inglese. Invece i rapporti tra il<br />
testo, la visione e il momento irripetibile della performance<br />
sono essenziali per la comprensione del<br />
messaggio da parte del pubblico, anche se poi il<br />
rapporto tra testo e rappresentazione è ignorato o<br />
relegato al <strong>di</strong>partimento <strong>di</strong> teatro.<br />
Sfortunatamente nella Torre d’Avorio tutto deve<br />
superare i giochi <strong>di</strong> potere, e lo stu<strong>di</strong>o dei <strong>di</strong>gital<br />
games non fa esclusione. Anche se <strong>di</strong>versi accademici<br />
sono riusciti ad ampliare l’ambito degli stu<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong> letteratura per includere opere a voce o basate<br />
su performance, come i testi <strong>di</strong> musica hip-hop o i<br />
film <strong>di</strong> Hollywood, queste forme alternative sono<br />
viste come bastarde o ai margini, e la letteratura<br />
tra<strong>di</strong>zionale resta oggetto <strong>di</strong> ricerca e stu<strong>di</strong> generali<br />
oltre che <strong>di</strong> corsi appositi. Certo, questo atteggiamento<br />
viene <strong>di</strong>feso sostenendo che gli studenti<br />
non possono che beneficiare dalla lettura dei testi<br />
canonici, che probabilmente non leggerebbero mai<br />
per conto loro. Ma, pur non essendoci prove che gli<br />
studenti traggano davvero aiuto da questa pratica,<br />
resta certo che chi si specializza su questi testi poi<br />
guadagni più facilmente un impiego nelle accademie.<br />
Ed inoltre risulta chiaro che questo non permette<br />
agli studenti <strong>di</strong> ricevere aiuti per pensare su<br />
quella letteratura con cui davvero hanno a che fare<br />
tutti i giorni. Anche se spero che i game stu<strong>di</strong>es<br />
trovino un loro posto nelle accademie, mi sembra<br />
molto <strong>di</strong>fficile che si possa fare meglio dei cugini<br />
bastar<strong>di</strong> già emarginati nei <strong>di</strong>partimenti d’Inglese.<br />
Note<br />
1. Waugh, Patricia. Metafiction: The Theory and<br />
Practice of Self-Conscious Fiction. New York,<br />
Routledge, 1988<br />
LOCALIZE THIS!<br />
Preparati per l’appuntamento con ‘MTV at:<br />
Xbox Los Angeles Party’. Terremo il piito<br />
party del mondo per festeggiare la presentazione<br />
<strong>di</strong> uno dei videogame piti mai creati, ti<br />
farimpazzire! A presentare la serata ci sar<br />
‘attore Hollywoo<strong>di</strong>ano Elijah Wood, star de ‘Il<br />
Signore degli Anelli’ e ‘Sin City’, oltre che insaziabile<br />
maniaco dell’Xbox.<br />
Il pindaloso party del mondo ha bisogno della<br />
musica piita. Per questo saranno presente<br />
due delle pin<strong>di</strong> band del momento per dare<br />
un sound speciale alla serata. I rocker celtici,<br />
Snow Patrol, e le leggende <strong>di</strong> Las Vegas, The<br />
Killers, si uniranno ai festeggiamenti e faranno<br />
muovere gli invitati per tutto il party.<br />
Non perderti l’appuntamento con la rivoluzione<br />
dei giochi per console.<br />
Dal sito unificato Xbox-Southpark<br />