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Ring 099 - Parliamo di Videogiochi

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motion in stile Matrix. È inoltre possibile infondere<br />

il Ki nelle magie <strong>di</strong> supporto, che in genere apportano<br />

solo status negativi, in modo da provocare<br />

un danno fisico aggiuntivo.<br />

A fronte dei vantaggi offerti dall’approccio<br />

action, il nuovo sistema <strong>di</strong> combattimento mostra<br />

anche il fianco ai <strong>di</strong>fetti critici del genere: i frequenti<br />

scontri ad alto numero <strong>di</strong> partecipanti non<br />

facilitano il compito della regia virtuale e d’altra<br />

parte, le collisioni non impeccabili e alcuni bug<br />

dell’Intelligenza Artificiale generano tecniche <strong>di</strong><br />

lotta ‘scorrette’.<br />

Fuori dai campi <strong>di</strong> battaglia si gode <strong>di</strong> un ampio<br />

grado <strong>di</strong> personalizzazione, fondato su una<br />

serie <strong>di</strong> gemme – da selezionare fra quelle in possesso<br />

– che influiscono su svariati parametri, relativi<br />

sia al combattimento che alla personalità dei<br />

PG. La personalità si manifesta durante i <strong>di</strong>aloghi:<br />

avere un alto punteggio <strong>di</strong> Carisma acuisce la forza<br />

delle nostre parole, mentre un importante livello<br />

<strong>di</strong> Intuizione può svelare nuove scelte fra<br />

quelle a <strong>di</strong>sposizione<br />

Così come in KOTOR, le conversazioni rivestono<br />

un’aspetto ponderante dell’avventura e si rendono<br />

in<strong>di</strong>spensabili per accumulare informazioni,<br />

sbloccare sotto-missioni e conoscere meglio l’ambientazione.<br />

Nulla <strong>di</strong> nuovo, dunque, anche se va<br />

segnalato il lodevole tentativo <strong>di</strong> offrire un’infarinata<br />

<strong>di</strong> filosofia orientale, <strong>di</strong>ffusa attraverso la<br />

bocca <strong>di</strong> numerosi saggi e fra le pagine dei libri<br />

consultabili. Triste, invece, lo stuolo <strong>di</strong> comprimari<br />

che non riescono ad incidersi nella memoria del<br />

giocatore, risultando infine come una componente<br />

scenografica e un supporto in battaglia (nemmeno<br />

il sacrificio <strong>di</strong> uno dei compagni riesce a sollevare<br />

l’andazzo emotivo del gioco).<br />

Se in generale le ambientazioni soffrono dell’effetto ‘palcoscenico<br />

teatrale’ (con un’urbanistica e un’arredamento<br />

banali), alcuni scenari appaiono sinceramente ispirati. E’<br />

il caso del regno celeste e degli strani esseri che la popolano.<br />

Dove Jade Empire eccelle è nella scelta dell’ambientazione,<br />

inusuale e ispirata. La mitologia cinese,<br />

anche se rielaborata e forse un po’ spicciola,<br />

è fonte <strong>di</strong> grande suggestione ed è un piacevole<br />

stacco rispetto al classico fantasy occidentale<br />

<strong>di</strong> stampo tolkieniano. Meno convincente la componente<br />

estetica che, seppur dotata <strong>di</strong> cromatismi<br />

accesi e ben dosati, non <strong>di</strong>mostra, salvo alcune<br />

eccezioni, un design degno della portata del titolo.<br />

Troppo spesso ci si trova poi in un vacuo an<strong>di</strong>rivieni<br />

per missioni <strong>di</strong> scarso interesse, se non il<br />

vantaggio in termini <strong>di</strong> punti esperienza e sol<strong>di</strong>.<br />

Qualche <strong>di</strong>fetto in sede d’animazione e la virulenza<br />

<strong>di</strong> frequenti caricamenti e <strong>di</strong> savepoint <strong>di</strong>sposti<br />

in maniera pessima, non possono comunque affondare<br />

un block buster che si configura tale nella<br />

SPOILER<br />

Nella porzione finale del gioco è offerta la possibilità<br />

<strong>di</strong> accogliere nel party un guerriero straor<strong>di</strong>nariamente<br />

forte, che per tutta l’avventura è<br />

risultato un temibile nemico. Questa scelta, però,<br />

impone la prigionia dell’anima irrequieta del<br />

guerriero e dunque si configura come azione<br />

malvagia. Asservire la sua anima provoca la minaccia<br />

<strong>di</strong> ammutinamento <strong>di</strong> buona parte dei<br />

compagni. Accettando <strong>di</strong> perdere compagni in<br />

luogo <strong>di</strong> un soldato ben più forte, si scopre via<br />

FMV che il protagonista non accetta le defezioni<br />

dei propri vassalli e decide <strong>di</strong> imprigionare anche<br />

le loro anime, in un azione che assolutamente<br />

non corrisponde alle intenzioni del giocatore ma<br />

che tiene conto solo delle banali etiche dei<br />

designer.<br />

Molto meglio sarebbe stato accettare l’abbandono<br />

dei compagni e, in una situazione successiva,<br />

rendere sensibile questa mancanza (e <strong>di</strong>fatti<br />

questa situazione esiste nel gioco, in una battaglia<br />

onirica combattuta nella propria mente, solo<br />

che i compagni prestano aiuto spirituale incuranti<br />

della nostra azione <strong>di</strong> poco prima, che ci aveva<br />

<strong>di</strong>pinto ai loro occhi come futuro despota e non<br />

come un salvatore).<br />

Con poca sorpresa, le azioni offensive si basano sugli<br />

archetipi elementali e sull’imposizione <strong>di</strong> status negativi<br />

che ben conosciamo (paralisi, pietrificazione, cecità…).<br />

Più interessante il <strong>di</strong>scorso legato alle numerose arti<br />

marziali, che si presentano sotto forma <strong>di</strong> mosse basiche<br />

da concatenare con gli altri stili.<br />

qualità elevata del doppiaggio, con migliaia <strong>di</strong> linee<br />

<strong>di</strong> testo e una traduzione italiana esemplare.<br />

Le circa venti ore <strong>di</strong> gioco scorrono fra situazioni<br />

convincenti e inciampi fasti<strong>di</strong>osi ma mai tragici,<br />

sullo sfondo evocativo della tra<strong>di</strong>zione cinese.<br />

Il finale offre tre conclusioni <strong>di</strong>verse e un<br />

gustoso colpo <strong>di</strong> scena, che rischia <strong>di</strong> cambiare le<br />

carte in tavola (salvo non riuscirci troppo).<br />

Un’avventura a tratti stanca, ma nel complesso<br />

appagante, che riesce a trasmettere il senso epico<br />

del crescendo, della ricerca e dello scontro.<br />

Jade Empire paga dazio per una filosofia lu<strong>di</strong>ca<br />

intrinsecamente errata e lo sterile ricorso al ‘sistema<br />

etico’ che continua a venir ridotto ad un<br />

bilanciamento fra ‘numeri, azioni e scelte’, quando<br />

dovrebbe invece mostrarsi solo nelle ‘conseguenze’.<br />

VOTO: S A B C D<br />

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