Ring 099 - Parliamo di Videogiochi
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E infine Red Volcano (tagliare un avversario a<br />
metà) Juicy Tomato (far esplodere la testa <strong>di</strong> qualche<br />
malcapitato con una mazza ferrata) Meat Collector<br />
(tranciare in un solo colpo tre parti del corpo<br />
<strong>di</strong> un nemico) Take one for Team (farsi scudo <strong>di</strong> un<br />
avversario bloccandolo alle spalle con una presa) e<br />
tante altre tutte da scoprire in una festa sa<strong>di</strong>ca <strong>di</strong><br />
rigenerante, catartica ultraviolenza.<br />
La fantasia con cui sono stati realizzati i volti, gli abbigliamenti<br />
e le posture dei vari villain meriterebbero un<br />
articolo a sé. Notevole anche la coerenza delle architetture,<br />
sorprendente se si pensa a quanto <strong>di</strong>stino dall’estetica<br />
nipponica e alla <strong>di</strong>sgraziata incapacità degli autori occidentali<br />
quando si tratta <strong>di</strong> riprodurre locazioni e iconografie<br />
giapponesi.<br />
A nobilitare una simile filosofia <strong>di</strong> combattimento,<br />
altrimenti fine a sé stessa e inutilmente volgare, ci<br />
pensa anzitutto la profon<strong>di</strong>tà strategica offerta dalla<br />
selezione delle armi, ognuna con proprietà peculiari.<br />
Come il gla<strong>di</strong>o, mirato a inanellare sequenze<br />
<strong>di</strong> combo assieme al pugnale qualora si privilegi<br />
l’approccio <strong>di</strong>retto, o ad essere usato in coppia con<br />
lo scudo per affidarsi a tattiche più caute. Abbiamo<br />
poi la scimitarra, fragile e inefficace contro le armature,<br />
ma che può recidere qualsiasi arto; la<br />
mazza, a<strong>di</strong>bita a smantellare le pesanti corazze<br />
degli atleti più alti e nerboruti; le versioni con impugnatura<br />
a due mani delle tre armi appena citate<br />
(nell’or<strong>di</strong>ne Master Sword, Alabarda, Maglio); la<br />
lancia, che permette sensazionali impalamenti<br />
nonché <strong>di</strong> avere la meglio nelle mischie più gremite;<br />
più <strong>di</strong>verse altre ancora dall’uso sempre più<br />
complesso.<br />
Come se non bastasse l’enorme mole <strong>di</strong> ore <strong>di</strong> gioco offerta<br />
dalla sperimentazione <strong>di</strong> approcci alla battaglia sempre<br />
<strong>di</strong>versi, ottenendo tutte le coppe in modalità normal, hard<br />
ed expert si sbloccano dei riuscitissimi mini-game che<br />
danno fondo alle molteplici sfumature del sistema <strong>di</strong> combattimento.<br />
Ennesima sfaccettatura <strong>di</strong> Shadow of Rome è che<br />
il gioco premia sì la furia omicida, ma ancora <strong>di</strong> più<br />
la varietà <strong>di</strong> utilizzo delle molteplici tattiche offensive,<br />
<strong>di</strong>fensive e assassine. Ogni arena non deve<br />
soltanto essere conquistata in ragione della semplice<br />
vittoria sugli avversari, il giocatore deve anche<br />
accumulare un determinato numero <strong>di</strong> Salvo!<br />
che <strong>di</strong>fficilmente potrà totalizzare se si de<strong>di</strong>cherà<br />
esclusivamente a un’arma.<br />
Una volta superata la sfida ci si potrà inoltre cimentare<br />
nel tentativo <strong>di</strong> ottenere le coppe d’oro,<br />
garantite solo a chi sfrutterà appieno l’estrema libertà<br />
risolutiva concessa. La <strong>di</strong>fficoltà sta nel fatto<br />
che oltre all’esperienza e alla fantasia in fatto <strong>di</strong><br />
coreografie omicide sarà richiesto <strong>di</strong> invocare più<br />
volte il tifo dagli spalti, quando cioè il gla<strong>di</strong>atore<br />
grida ferocemente verso il pubblico subito dopo<br />
aver ottenuto dei Salvo!, raddoppiandone così la<br />
cifra appena acquisita ma esponendosi al rischio <strong>di</strong><br />
linciaggio da parte <strong>di</strong> una folla <strong>di</strong> avversari.<br />
Difficoltà, si <strong>di</strong>ceva. Un’ultima saporita leccornia<br />
offerta da Shadow of Rome è il suo bilanciamento<br />
pressoché millimetrico: già a livello normal (il<br />
più basso), si finisce in più <strong>di</strong> un frangente con la<br />
barra vitale ridotta all’osso, ma mai il giocatore<br />
viene penalizzato dalla scarsa reattività dei controlli,<br />
dalla telecamera o da qualsiasi altra cosa che<br />
non sia la propria inesperienza o avventatezza. Se<br />
anche il titolo Capcom ha delle colpe imperdonabili,<br />
<strong>di</strong> fronte alla cura, alla fantasia e allo spessore<br />
strategico delle battaglie gla<strong>di</strong>atorie (che occupano<br />
la maggior parte del gioco), non si può non regalare<br />
una menzione d’onore agli autori <strong>di</strong> questa ode<br />
alla sete <strong>di</strong> sangue.<br />
VOTO: S A B C D<br />
INTERVALLO<br />
Gunny (al centro) con viso in caucciù e scimmiame<br />
assortito.<br />
Panorama: gli unici 4 giapponesi che toccheranno<br />
una Xbox360<br />