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Summary of the Proceedings and Papers Presented at - World ...

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Pompei sostenibile. Conservazione,<br />

Fruizione e progetto di Architettura<br />

di Giovanni Longobardi<br />

Un Piano per Pompei è il titolo di un lavoro transdisciplinare,<br />

intrapreso con la Soprintendenza Archeologica<br />

di Pompei nel 1997, grazie a un finanziamento<br />

iniziale del <strong>World</strong> Monuments Fund e poi<br />

port<strong>at</strong>o a termine nel 2002, il cui scopo è configurare uno<br />

strumento di gestione delle diverse <strong>at</strong>tività che concorrono<br />

all’obiettivo centrale della conservazione di Pompei.<br />

L’esperienza di questi anni ha consentito anche di sviluppare<br />

alcune riflessioni che portano ad avanzare l’ipotesi che<br />

la conservazione possa essere affidabile ed efficace, a condizione<br />

che l’azione conserv<strong>at</strong>iva venga affianc<strong>at</strong>a da una parallela<br />

azione progettuale orient<strong>at</strong>a anche alla modificazione<br />

e al cambiamento.<br />

Conservazione e cambiamento sono divent<strong>at</strong>i così i due<br />

poli di un’<strong>at</strong>tività unica, che è in ultima analisi di car<strong>at</strong>tere<br />

progettuale, che a Pompei è st<strong>at</strong>a impost<strong>at</strong>a in termini di<br />

sostenibilità—da cui lo slogan “Pompei sostenibile”. Si vuole<br />

innestare nei processi evolutivi della città un circolo virtuoso<br />

per cui Pompei possa in futuro continuare ad essere <strong>of</strong>ferta<br />

alla fruizione di milioni di visit<strong>at</strong>ori, assolvendo così alla sua<br />

funzione di creazione culturale nell’ambito della società contemporanea,<br />

ma in cui, parallelamente, la sua consistenza m<strong>at</strong>eriale<br />

si rigeneri e si mantenga integra nel tempo. Equazione<br />

che comporta uno sguardo più ampio di quanto non accada<br />

di solito nell’ambito delle risorse archeologiche, cioè esteso<br />

anche alle trasformazioni del territorio e alla conoscenza e<br />

english<br />

all’indirizzo dei movimenti turistici, che negli ultimi 25 anni<br />

hanno sostanzialmente cambi<strong>at</strong>o il modo di visitare Pompei.<br />

Inquadr<strong>at</strong>o così in maniera più ampia, il problema del conservare<br />

Pompei si complica per l’interferenza di questioni<br />

“esterne”,ma influenti direttamente sul p<strong>at</strong>rimonio, che vanno<br />

necessariamente valut<strong>at</strong>e in maniera sinottica.<br />

Una prima ricaduta dell’elaborazione di “Un Piano per<br />

Pompei” consiste nella predisposizione di un progetto che<br />

intende riconfigurare complessivamente i rapporti tra la città<br />

archeologica e quella contemporanea svilupp<strong>at</strong>asi ai suoi<br />

bordi, nel tent<strong>at</strong>ivo di riannodare ambiti che, nei 250 anni di<br />

storia moderna di Pompei, hanno avuto scarsissime occasioni<br />

di dialogo.<br />

Il progetto, in corso di <strong>at</strong>tuazione per parti, prevede<br />

l’apertura di un nuovo ingresso per i visit<strong>at</strong>ori, baricentrico<br />

rispetto ai due già esistenti, che comporta anche la valorizzazione<br />

di una vasta area verde in disuso da oltre vent’anni,<br />

posta a cont<strong>at</strong>to tra le due città, antica e moderna. È come<br />

se gli scavi riconquistassero, visti dall’esterno, una identità e<br />

una riconoscibilità nuove; ma non si tr<strong>at</strong>ta solo di una innovazione<br />

di immagine, perché la nuova centralità di questo<br />

ambito intermedio riduce la distanza fisica tra le due città e<br />

ricostruisce un luogo privilegi<strong>at</strong>o per una possibile apertura<br />

del recinto archeologico, in cui lo spazio del pass<strong>at</strong>o e quello<br />

del presente possono di nuovo guardarsi e trovare spazi comuni<br />

di complementarietà.

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