Sintesi delle analisi storiche e tipologiche e ipotesi di ricostruzione F<strong>at</strong>to ciò, sarà possibile anche posizionare nella Casa finalmente torn<strong>at</strong>a quasi abitabile (non più né meno di quella dei Vettii, beninteso) riproduzioni accur<strong>at</strong>e del mobilio e degli strumenti di illuminazione, per accostare di più il pubblico all’apprezzamento dell’architettura in quanto casa dell’uomo. Quella casa dalla quale lo stesso Vitruvio ci insegnò avere i primi uomini preso ispirazione per costruire la casa degli dei.
Conclusioni del simposio Al principio di questo simposio ci si era imposti la sfida di parlare di problemi e di soluzioni per cercare promettenti idee e nuove direzioni, senza s<strong>of</strong>fermarsi solamente su ciò che già è noto. Le soluzioni possono essere trov<strong>at</strong>e soltanto tramite la discussione e il dib<strong>at</strong>tito. Le presentazioni e gli articoli dovevano essere la m<strong>at</strong>eria di questo dialogo che si è poi condotto con discussioni in tavole rotonde e in una finale sessione generale alla fine Evoluzione di Pompei Il sovrintendente di Pompei, il pr<strong>of</strong>. Guzzo, nel corso del suo discorso introduttivo, ha parl<strong>at</strong>o della storia e dell’evoluzione di Pompei come sito archeologico e di come la sua conservazione abbia sempre rispecchi<strong>at</strong>o la cultura dei differenti periodi. Mentre nel 1700 Pompei non era altro che un piccolo tesoro scoperto, nel 1800 vi furono i primi archeologi a introdurre il metodo scientifico e a cercare di capire la sua struttura urbana. Nel 1900, specialmente al fine della Seconda Guerra Mondiale, l’avvento del turismo di massa ha cre<strong>at</strong>o tutta una serie di argomenti su cui ragionare. In aggiunta al bombardamento del 1943 e al terremoto del 1980, il 1900 ha visto l’uso di una serie di nuovi m<strong>at</strong>eriali che hanno permesso il “restauro” di alcune case per tre o qu<strong>at</strong>tro volte in cento anni. Ora ci troviamo in un nuovo secolo, ragion<strong>and</strong>o su una serie di principi e di idee che auspichiamo ispireranno misure di conservazione più efficaci nel terzo millennio L’architettura comune Una delle preoccupazioni che più volte è venuta alla luce durante il simposio riguarda il lento, ma incontroll<strong>at</strong>o degrado dell’architettura popolare. Le Insulae sembrano, una dopo l’altra, perdersi nel limbo dell’abb<strong>and</strong>ono. Tale noncuranza dell’architettura povera è un errore; essa è dopotutto la maggior parte di ciò che vediamo. Uno degli archeologi ci ha messo in guardia sulla tendenza di isolare le dimore dal resto dell’Insula. I partecipanti hanno discusso dei vantaggi e svantaggi di sviluppare un manuale che raccolga le migliori pr<strong>at</strong>iche di conservazione, nonché del bisogno di disporre di una maggiore quantità di m<strong>at</strong>eriale di riferimento per affrontare il tema dell’architettura povera, la cui conoscenza serve a meglio comprendere la struttura urbana di Pompei. La mancanza di un manuale, il bisogno di concordare i criteri e le procedure di intervento potrebbero dare l’occasione per creare un progetto speciale che raccoglie archeologi, architetti e conserv<strong>at</strong>ori per sviluppare un dizionario, un manuale o un “c<strong>at</strong>alogue raisonné” delle migliori pr<strong>at</strong>iche per la conservazione e la costruzione a Pompei. Questo simposio è st<strong>at</strong>o cit<strong>at</strong>o come un valido e apprezz<strong>at</strong>o inizio in questa direzione. Ricostruzione e conservazione Pompei, forse come nessun altro sito archeologico, è un’esposizione e anche un labor<strong>at</strong>orio vivente della storia english della conservazione. Nonostante non tutti fossero concordi, la discussione generale alla fine del simposio è ritorn<strong>at</strong>a sull’evoluzione delle pr<strong>at</strong>iche conserv<strong>at</strong>ive, consider<strong>and</strong>o sopr<strong>at</strong>tutto la proposta del pr<strong>of</strong>. Paolo Marconi di ricostruire la Casa delle Nozze D’Argento. Parecchi partecipanti ritenevano che, consider<strong>and</strong>o i ripetuti interventi e le parziali ricostruzioni nel corso dei decenni di buona parte del costruito di Pompei, e specialmente di quest’edificio, l’idea di ricostruzione di una casa non fosse poi così importante come all’apparenza. La conservazione <strong>at</strong>traverso la “ricostruzione” sembrava più facile da giustificare a Pompei per queste ragioni. Ci è st<strong>at</strong>o detto che dovremmo considerare come punto di partenza l’amore del XX secolo per le rovine, anche perché la soluzione sana, corretta e neutrale può condurre a risult<strong>at</strong>i neutri che non ispirano il pubblico. L’architetto è st<strong>at</strong>o comunque prevenuto affinché la sua copia rispettasse i principi della conservazione filologica. Preservare il contesto archeologico Altri erano meno convinti di questo approccio, forse perché non credevano che si dovessero mettere insieme degli elementi di cui non si è sicuri (il contros<strong>of</strong>fitto è st<strong>at</strong>o specificamente menzion<strong>at</strong>o) o per il disaccordo di base sulla copertura più o meno permanente del contesto archeologico. Questo punto è st<strong>at</strong>o messo in rilievo da un archeologo che ha afferm<strong>at</strong>o che ci sarà sempre una gr<strong>and</strong>e differenza di approccio tra la sua disciplina e quella dell’architetto, sia dal punto di vista estetico sia teorico. A ogni modo, ha afferm<strong>at</strong>o, lavor<strong>and</strong>o su qualsiasi sito è importante lasciare lo spazio per i futuri archeologi. Il suo punto è st<strong>at</strong>o sottoline<strong>at</strong>o qu<strong>and</strong>o un altro partecipante ha enf<strong>at</strong>izz<strong>at</strong>o l’importanza di una chiara documentazione e reversibilità, afferm<strong>and</strong>o che l’intervento più leggero è sempre il migliore. Sviluppare uno strumento di pianificazione Gli autori del Piano per Pompei hanno ricevuto le congr<strong>at</strong>ulazioni per la loro sensibilità e straordinario buon senso nello sviluppare uno strumento di pianificazione per gestire sia la conservazione sia i cambiamenti nell’antica Pompei. Vi erano alcune questioni riguardo le costrizioni di questo complesso sistema, che richiede tanto una manutenzione costante quanto un alto livello tecnologico per usare e mantenere le informazioni aggiorn<strong>at</strong>e. Gli autori hanno spieg<strong>at</strong>o che il GIS e il Piano, che necessiteranno qu<strong>at</strong>tro anni per essere complet<strong>at</strong>i, sono strumenti che rappresentano insieme il punto di partenza per il nuovo ufficio di pianificazione che la Soprintendenza ha cre<strong>at</strong>o per la gestione del sistema Manutenzione Lo scopo è quello di <strong>and</strong>are oltre la gestione delle crisi, essere capaci di anticipare i problemi e affrontarli in modo più tempestivo ed economicamente più efficace. La manutenzione ordinaria o manutenzione regolare delle case più importanti , senza menzionare i chilometri di mura a media