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Summary of the Proceedings and Papers Presented at - World ...

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Prime ipotesi per un progetto<br />

di recupero e valorizzazione<br />

della Casa dell’Ancora a Pompei<br />

di Giovanna Spadafora <strong>and</strong> Fabrizio Pes<strong>and</strong>o<br />

Le note che seguono sc<strong>at</strong>uriscono dalle considerazioni<br />

emerse durante le fasi di rilevamento e di analisi<br />

dei car<strong>at</strong>teri architettonici della Casa dell’Ancora, e<br />

sottolineano la necessità di riconsiderare e rivalutare<br />

lo spazio diffuso tra i resti archeologici senza però entrare<br />

nel merito delle questioni strettamente specifiche leg<strong>at</strong>e<br />

alla tipologia degli interventi e alla n<strong>at</strong>ura dei m<strong>at</strong>eriali us<strong>at</strong>i.<br />

La lettura dello spazio, cioè l’architettura, è quindi il nodo<br />

intorno al quale si sviluppa un ragionamento sul al tema degli<br />

interventi sui contesti antichi, che n<strong>at</strong>uralmente pongono<br />

problemi formali e di metodo.<br />

Nel caso di aree o contesti archeologici all’interno di territori<br />

urbanizz<strong>at</strong>i, la prima questione che si presenta riguarda<br />

stabilire cosa l’architettura antica rappresenti oggi all’interno<br />

del paesaggio urbano contemporaneo e quindi, strettamente<br />

connessa alla prima, la questione del come intervenire.<br />

Nello specifico, la città antica di Pompei solleva contemporaneamente<br />

due problemi: non solo quello del rapporto con<br />

la città moderna, ma anche quello di una necessaria rilettura<br />

del tessuto urbano, inteso non più come luogo esclusivo della<br />

memoria, ma anche come paesaggio in continua e costante<br />

trasformazione.<br />

Un primo ambito di intervento potrebbe dunque essere<br />

rivolto a rileggere le insulae nella loro conformazione volumetrica,<br />

ridefinendone i confini lacer<strong>at</strong>i che aprono impropriamente<br />

gli spazi verso visuali e prospettive inusuali per<br />

gli antichi spazi abit<strong>at</strong>ivi. Di seguito, sarebbero necessari interventi<br />

nelle singole unità edilizie mir<strong>at</strong>i al recupero degli<br />

aspetti loro peculiari, quindi alla valorizzazione dello spazio<br />

anche <strong>at</strong>traverso l’introduzione di alcuni usi contemporanei<br />

che permettano di <strong>and</strong>are al di là della semplice fruizione<br />

archeologica.<br />

Nel caso oggetto di studio, il nucleo di maggiore interesse<br />

è senza dubbio rappresent<strong>at</strong>o dalla parte posteriore dell’abitazione.<br />

Il sistema architettonico costituito dal giardino con<br />

criptoportico/loggi<strong>at</strong>o superiore/sale triclinari è sn<strong>at</strong>ur<strong>at</strong>o<br />

dal crollo del solaio di calpestio del loggi<strong>at</strong>o e da quello della<br />

parte superiore delle colonne e dei pilastri che si alternavano<br />

lungo il perimetro. Oggi si gode quindi di un panorama,<br />

ampli<strong>at</strong>o anche dall’assenza del perimetrale di confine con la<br />

Casa del Naviglio, che dil<strong>at</strong>a verso l’esterno lo spazio priv<strong>at</strong>o<br />

della casa, e che non corrisponde più alla tipologia abit<strong>at</strong>iva<br />

pompeiana che si chiudeva verso l’esterno e si apriva, invece,<br />

all’interno con <strong>at</strong>ri e peristili.<br />

Lo st<strong>at</strong>o di conservazione della Casa dell’Ancora può essere<br />

giudic<strong>at</strong>o piuttosto buono nelle parti strutturali, mentre<br />

english<br />

poco o nulla rimane degli affreschi e dei pavimenti. Il primo<br />

intervento potrebbe quindi riguardare il recupero e la<br />

rilettura dello spazio del giardino e del loggi<strong>at</strong>o superiore,<br />

ripristin<strong>and</strong>one il punto di vista privilegi<strong>at</strong>o, cioè quello dalle<br />

tre sale triclinari. Ciò implicherebbe la ricostituzione degli<br />

elementi del loggi<strong>at</strong>o superiore e del suo fondale architettonico<br />

nonché la ricucitura dei limiti che chiudono lo spazio<br />

a sud verso la casa del Naviglio e a est su Vico del Fauno.<br />

Questi interventi si collegherebbero alla ricostituzione del<br />

solaio che connette le sale triclinari al loggi<strong>at</strong>o e al tablino, e<br />

a quella delle volte del criptoportico a est e a ovest.<br />

Conclusioni<br />

La riproposizione, laddove possibile, dei solai di calpestio<br />

e delle coperture, non mir<strong>at</strong>a esclusivamente a sanare e/o<br />

evitare singole situazioni di possibile degrado, ma orient<strong>at</strong>a<br />

alla comprensione dell’architettura, ricondurrebbe uno<br />

spazio divent<strong>at</strong>o illeggibile nell’alveo dell’aggregazione tipologica<br />

e urbana e faciliterebbe la conoscenza del rapporto<br />

originario delle unità abit<strong>at</strong>ive con l’esterno.<br />

Considerare Pompei una città e non un museo all’aperto<br />

significa creare al suo interno dei luoghi in cui sostare e<br />

riordinare la quantità di stimoli e impressioni ricevute. L’idea<br />

di fornire una pausa nel percorso di visita è un po’ ciò che<br />

ha guid<strong>at</strong>o le considerazioni esposte in questo intervento;<br />

la Casa dell’Ancora, inf<strong>at</strong>ti, oltre a presentare aspetti peculiari<br />

nel panorama delle domus pompeiane sembra poter<br />

conciliare la visita archeologica alla sosta nel giardino in cui<br />

<strong>and</strong>rebbero piant<strong>at</strong>e essenze che possano riproporre una<br />

immagine del giardino pompeiano e in questo senso, sono<br />

già molti gli esperimenti f<strong>at</strong>ti a Pompei.<br />

Ma l’intento è quello di proporre anche nuovi usi che arricchiscano<br />

le architetture di vita urbana. Tuttavia è evidente<br />

che la creazione di servizi all’interno dei luoghi artistici<br />

non può dipendere in maniera meccanica da schemi fiss<strong>at</strong>i<br />

a priori e ad<strong>at</strong>t<strong>at</strong>i a tutte le circostanze. Crediamo, invece,<br />

che l’<strong>of</strong>ferta di servizi possa e debba essere ritagli<strong>at</strong>a di volta<br />

in volta sui singoli casi, applic<strong>and</strong>o delle deroghe ai regolamenti.<br />

È chiara, quindi, la necessità di diversificare l’<strong>of</strong>ferta: non<br />

tutto può e deve essere pens<strong>at</strong>o per gruppi consistenti di<br />

turisti. C’è chi viene a Pompei da solo, chi si ferma per studio,<br />

chi arriva in gruppi di 4/6 persone cui si potrebbero <strong>of</strong>frire<br />

percorsi altern<strong>at</strong>ivi, misur<strong>at</strong>i su tempi meno compressi, che<br />

prevedano la sosta come momento di riflessione e comprensione<br />

della antica città.

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