Summary of the Proceedings and Papers Presented at - World ...
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Conservare Pompei è già di per sé un obiettivo molto<br />
ambizioso, peraltro mai raggiunto in maniera<br />
soddisfacente in pass<strong>at</strong>o. Non si tr<strong>at</strong>ta di un piccolo<br />
monumento, ma di un’intera città antica estesa<br />
67 ettari, car<strong>at</strong>terizz<strong>at</strong>a da un tessuto urbano assai fragile, diversific<strong>at</strong>o<br />
in ragione dell’epoca e delle metodologie adott<strong>at</strong>e<br />
tanto per lo scavo quanto per il restauro. Il tipo particolare di<br />
seppellimento, che rende Pompei un caso unico, ha conserv<strong>at</strong>o<br />
una quantità molto estesa di c<strong>at</strong>egorie di oggetti, ognuna<br />
della quali richiede cure e procedimenti differenzi<strong>at</strong>i.<br />
Nel 1997, nella prima fase di elaborazione di “Un Piano per<br />
Pompei”, si vide rapidamente che le questioni da affrontare<br />
si biforcavano chiaramente in due direzioni: da un l<strong>at</strong>o c’erano<br />
da studiare le car<strong>at</strong>teristiche del degrado, individuare<br />
quali potevano esserne i parametri di analisi e valutazione,<br />
localizzarlo e quantificarlo. Dall’altro c’era il problema di una<br />
comprensione appr<strong>of</strong>ondita delle sue cause, più o meno remote.<br />
Uno schem<strong>at</strong>ico confronto con la situazione degli anni<br />
50 evidenziò un processo di decadimento molto accentu<strong>at</strong>o<br />
sia delle condizioni conserv<strong>at</strong>ive sia della qualità dei servizi<br />
<strong>of</strong>ferti al pubblico dei visit<strong>at</strong>ori.<br />
Nel successivo sviluppo delle elaborazioni, nell’ambito<br />
del quale si è lavor<strong>at</strong>o in ambiente GIS, si sono affront<strong>at</strong>i<br />
fondamentalmente due ordini di questioni.<br />
english<br />
Un Piano per Pompei.<br />
La pianificazione assistita dal computer<br />
per la fruizione e valorizzazione<br />
di un’area archeologica complessa<br />
di Andrea M<strong>and</strong>ara<br />
In primo luogo è st<strong>at</strong>o necessario definire la consistenza<br />
di Pompei come manuf<strong>at</strong>to fisico. Si è tr<strong>at</strong>t<strong>at</strong>o, in altri termini,<br />
di quantificare il capitale culturale di Pompei, individu<strong>and</strong>o<br />
una base certa su cui effettuare misurazioni successive. Operazione<br />
che è st<strong>at</strong>a svolta misur<strong>and</strong>o l’estensione di alcune<br />
famiglie di oggetti signific<strong>at</strong>ivi ai fini della valutazione dello<br />
st<strong>at</strong>o di salute complessivo del tessuto urbano: 242.000 mq<br />
di superfici murarie, 17.000 mq di dipinti, 20.000 mq di intonaci,<br />
12.000 mq di pavimenti e 20.000 mq di coperture protettive<br />
riassumono eloquentemente la vastità dell’impegno<br />
conserv<strong>at</strong>ivo a Pompei.<br />
In secondo luogo è st<strong>at</strong>a valut<strong>at</strong>a l’integrità e lo st<strong>at</strong>o di<br />
conservazione del p<strong>at</strong>rimonio culturale, <strong>at</strong>traverso l’uso di<br />
indic<strong>at</strong>ori appropri<strong>at</strong>i. Una campagna di sopralluoghi condotta,<br />
ambiente per ambiente, da esperti di varie discipline<br />
ha permesso di mappare dettagli<strong>at</strong>amente, nell’arco di sei<br />
mesi di indagine, lo st<strong>at</strong>o di conservazione dei diversi oggetti<br />
nell’intera città antica. Attraverso il sistema GIS, nel quale<br />
confluiscono i d<strong>at</strong>i continuamente aggiorn<strong>at</strong>i e intrecci<strong>at</strong>i<br />
con le dinamiche di pianificazione e gestione del complesso<br />
di <strong>at</strong>tività che si svolgono a Pompei, è possibile rappresentare,<br />
con il livello di aggregazione desider<strong>at</strong>o, i diversi gradi<br />
di rischio e disporre quindi di un supporto dinamico per la<br />
programmazione degli interventi.