il punto - News facoltà
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<strong>il</strong> <strong>punto</strong><br />
colata attraverso le altre materie, risentono<br />
spesso di una frammentarietà di<br />
fondo che disorienta gli allievi;<br />
•<br />
dossier<br />
didascalie<br />
la scuola dell’obbligo e la scuola me-<br />
dia superiore possono presentare esigenze<br />
diverse rispetto all’introduzione delle<br />
tecnologie informatiche nella didattica:<br />
se nella scuola superiore è più fac<strong>il</strong>e<br />
un approccio di tipo trasversale (insegnare<br />
“con <strong>il</strong>” computer), nella scuola<br />
media ed elementare (dove non è previsto<br />
l’insegnamento curricolare dell’informatica)<br />
c’è ancora bisogno di fare alfabetizzazione<br />
informatica (insegnare<br />
“<strong>il</strong>” computer). L’insegnamento trasversale<br />
rischia di essere affidato solo ai docenti<br />
(o ai collegi docenti) più motivati,<br />
come è stato nel caso dell’educazione<br />
stradale e dell’educazione alla salute, e<br />
quindi di non raggiungere tutti gli studenti;<br />
•<br />
anche nella scuola media superiore,<br />
in quelle scuole per le quali non è previsto<br />
l’insegnamento curricolare dell’informatica<br />
(es. licei), la mancanza di flessib<strong>il</strong>ità<br />
dei programmi ministeriali (soprattutto<br />
per quanto riguarda la matematica<br />
e la fisica) impedisce di sfruttare l’orario<br />
scolastico per l’ut<strong>il</strong>izzo delle tecnologie<br />
informatiche. Si tende comunque ad<br />
avviare sperimentazioni nelle quali l’informatica<br />
sia una materia trasversale;<br />
•<br />
proprio perché non esiste un modo<br />
unico di fare informatica nella scuola, a<br />
fronte di questa molteplicità manca ancora<br />
nella scuola una riflessione sistematica<br />
di carattere non solo scolastico,<br />
ma anche pedagogico, sulle possib<strong>il</strong>ità<br />
e i limiti dell’ut<strong>il</strong>izzo delle tecnologie<br />
informatiche nella didattica, che tenga<br />
conto cioè anche alle problematiche di<br />
carattere didattico-cognitivo;<br />
•<br />
l’introduzione dell’informatica nella<br />
scuola implica una revisione delle didattiche<br />
e dei metodi di insegnamento, da<br />
attuare anche attraverso <strong>il</strong> potenziamento<br />
della collegialità e dell’interdisciplinarietà.<br />
In questo panorama Internet è attualmente<br />
lo strumento più disorientante, anche<br />
per i docenti. Effettuare delle ricerche in<br />
Internet (attraverso i motori di ricerca)<br />
richiede la capacità di codificare la propria<br />
ricerca in parole-chiave e se, in questo<br />
senso, l’esperienza si può configurare<br />
come un’interessante attività didattica<br />
per lo sv<strong>il</strong>uppo di ab<strong>il</strong>ità logico-linguistiche,<br />
richiede anche competenze per le<br />
quali gli stessi docenti avrebbero bisogno<br />
di un’adeguata formazione.<br />
12<br />
I I I I I bisogni bisogni bisogni bisogni bisogni formativi formativi formativi formativi formativi<br />
La necessità di un’adeguata formazione<br />
degli insegnanti è una delle questioni<br />
emergenti (o forse ‘la’ questione emergente).<br />
Anche da parte delle realtà che<br />
nel contesto della scuola trentina si possono<br />
definire avanzate, viene precisato<br />
che molti sforzi sono stati profusi nella<br />
formazione e nell’aggiornamento degli<br />
insegnanti (sia attraverso risorse interne<br />
- insegnanti funzione-obiettivo - sia<br />
con <strong>il</strong> ricorso ad esperti dall’esterno) e<br />
che questo ha contribuito a creare una<br />
cultura diffusa e condivisa.<br />
Quando si parla di formazione dei docenti<br />
all’uso didattico delle nuove tecnologie<br />
dell’informazione, l’accento è<br />
però quasi sempre posto non tanto sull’acquisizione<br />
delle ab<strong>il</strong>ità per l’ut<strong>il</strong>izzo<br />
ordinario del software, che è pure in molti<br />
casi un’esigenza primaria, quanto sulle<br />
competenze che chi svolge <strong>il</strong> ruolo di<br />
docente dovrebbe avere nei confronti dei<br />
discenti, e in particolare:<br />
•sulle competenze relative alle caratteristiche<br />
dell’ipermedia, cioè alla capacità<br />
di “pensare in termini di ipermedialità”<br />
per poter orientare in modo efficace<br />
l’attività didattica che i ragazzi possono<br />
svolgere in rete e per educarli ad<br />
un uso non superficiale di Internet;<br />
•sulle nuove modalità di apprendimento<br />
che la tecnologia informatica offre:<br />
gli insegnanti devono essere messi in<br />
grado di sv<strong>il</strong>uppare la capacità di sfruttare<br />
<strong>il</strong> laboratorio multimediale come “situazione<br />
informale” finalizzata al consolidamento<br />
delle conoscenze (o comunque<br />
ad un genere di didattica diverso da<br />
quello della lezione frontale).<br />
Si sono fatte notare, a questo proposito,<br />
le difficoltà incontrate dagli insegnanti<br />
rispetto all’ut<strong>il</strong>izzo dell’informatica<br />
nella didattica e, soprattutto, al fatto<br />
che molto spesso la formazione non<br />
basta se non supportata dalla consapevolezza<br />
delle possib<strong>il</strong>ità offerte dagli<br />
strumenti informatici e da una motivazione<br />
che è perlopiù individuale. Tuttavia<br />
ciò che sembrerebbe veramente indispensab<strong>il</strong>e<br />
è rendere gli insegnanti in<br />
grado di valutare empiricamente le<br />
potenzialità didattiche dell’ipermedialità<br />
offrendo loro esempi concreti e modelli<br />
applicativi.<br />
Uno dei timori più avvertiti dagli insegnanti<br />
ha a che fare con la divaricazione<br />
cognitiva che si viene a creare tra loro e<br />
la generazione degli studenti. Il fatto<br />
che per questi ultimi l’acquisizione del-<br />
le ab<strong>il</strong>ità nell’uso del software sia più immediata<br />
genera spesso nei docenti un<br />
disagio che si manifesta in una sensazione<br />
di impreparazione, quindi di rinuncia<br />
preventiva. Va fatto capire che invece<br />
<strong>il</strong> ruolo dell’insegnante è quello relativo<br />
agli obiettivi didattici e formativi per<br />
i quali le tecnologie informatiche vengono<br />
impiegate. D’altra parte i docenti<br />
devono essere stimolati ad usare l’informatica<br />
come strumento che agevola <strong>il</strong><br />
loro lavoro, mettendoli così in grado di<br />
attribuire un senso allo sforzo che compiono.<br />
In tale ottica l’esperto esterno<br />
può essere una risorsa, ma diffusa è la<br />
consapevolezza che la formazione, per<br />
essere efficace, deve far leva soprattutto<br />
sulle motivazioni interne.<br />
Le Le Le Le Le prospettive prospettive prospettive prospettive prospettive di di di di di sv<strong>il</strong>uppo sv<strong>il</strong>uppo sv<strong>il</strong>uppo sv<strong>il</strong>uppo sv<strong>il</strong>uppo di di di di di Vivoscuola, Vivoscuola, Vivoscuola, Vivoscuola, Vivoscuola,<br />
portale portale portale portale portale della della della della della scuola scuola scuola scuola scuola trentina trentina trentina trentina trentina<br />
Nell’incontro con i responsab<strong>il</strong>i dei vari<br />
servizi ed uffici sono state enucleate alcune<br />
importanti funzioni che dovrebbero<br />
essere svolte da un portale al servizio<br />
della scuola trentina.<br />
I) I) In particolare per <strong>il</strong> Servizio Istruzione,<br />
Vivoscuola dovrà sv<strong>il</strong>upparsi secondo<br />
tre funzioni fondamentali:<br />
•come veicolo di informazioni e comunicazione;<br />
•come veicolo di gestione;<br />
•come veicolo di un sistema informativo<br />
per <strong>il</strong> governo dell’autonomia.<br />
Il portale sarà dunque lo strumento attraverso<br />
<strong>il</strong> quale si potrà realizzare un<br />
coordinamento tra le strutture di governo<br />
e un confronto tra le scuole. Dovrà<br />
poi erogare una serie di servizi in rapporto<br />
alle esigenze del sistema.<br />
Ovviamente, a monte, sarà necessario<br />
garantire lo sv<strong>il</strong>uppo e <strong>il</strong> consolidamento<br />
della multimedialità interattiva curando<br />
in particolare l’accesso (con un ulteriore<br />
miglioramento e con l’implementazione<br />
della dotazione strumentale), <strong>il</strong><br />
training (ovvero la formazione e l’aggiornamento<br />
dei docenti e dei tecnici) e <strong>il</strong><br />
supporto (ovvero l’avvio di un’attività di<br />
supporto sistematica per le scuole o all’interno<br />
delle scuole stesse, valutando<br />
innanzitutto <strong>il</strong> bisogno di tecnici e assistenti<br />
per i laboratori, specialmente nella<br />
scuola dell’obbligo dove queste figure<br />
mancano di più).<br />
II) II) Per <strong>il</strong> Servizio Addestramento e Formazione<br />
Professionale, Vivoscuola rappresenta<br />
una risorsa fondamentale per<br />
la scuola, ma non deve essere uno strumento<br />
che si limita all’autopresentazione,<br />
dovrà diventare una vetrina di ser