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il punto - News facoltà

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<strong>il</strong> <strong>punto</strong><br />

dossier<br />

didascalie<br />

I DATI<br />

Editoria e multimedialità<br />

di Marika Marika Marika Marika Marika Giovannini Giovannini Giovannini Giovannini Giovannini<br />

Un sito internet ricco di servizi interattivi,<br />

con chat, materiale scaricab<strong>il</strong>e, catalogo<br />

on-line e una grafica abbastanza<br />

curata. Ma ancora lontano dai giganti<br />

stranieri, che già da tempo propongono<br />

ai loro utenti didattica in rete e classi<br />

virtuali. Il biglietto da visita dell’editoria<br />

scolastica italiana, sul web, ha finora<br />

queste caratteristiche. L’identikit è<br />

stato tratteggiato dall’Associazione Italiana<br />

Editori ed è <strong>il</strong> risultato di una ricerca<br />

sul rapporto tra editoria scolastica<br />

e Internet, condotta nel 2000 dallo<br />

stesso AIE su un campione di 51 aziende<br />

(pari all’85% del mercato italiano in termini<br />

di testi adottati)*. Incoraggiante<br />

l’interesse mostrato dalle case editrici<br />

scolastiche verso la rete: l’82% del campione,<br />

infatti, su Internet ha già un proprio<br />

spazio, <strong>il</strong> 94% di questi con un dominio<br />

proprio. Una percentuale decisamente<br />

alta, che pone l’editoria scolastica<br />

tra i settori più attivi in fatto di nuove<br />

tecnologie: nel totale delle case editrici<br />

italiane, scolastiche e non (679, da<br />

fonte Istat, quelle che superano le 10<br />

pubblicazioni annue), infatti, quelle che<br />

dispongono di un sito web sono solo <strong>il</strong><br />

69,95%.<br />

“Stato dell’arte” dei siti<br />

Lo “stato dell’arte” dei siti, comunque,<br />

risulta ancora abbastanza variegato. Di<br />

quell’82% di aziende che affermano di<br />

essersi già avvicinate alla rete, <strong>il</strong> 18%<br />

ammette di avere ancora un “sito in costruzione”,<br />

un altro 18% si è accontentato<br />

di un dominio “di gruppo”, vale a<br />

dire di uno spazio da gestire insieme ad<br />

altre case editrici, mentre solo <strong>il</strong> 42% può<br />

vantare un “sito completo”, arricchito di<br />

servizi di vario genere, informazioni e<br />

altre iniziative. La stessa varietà di so-<br />

luzioni si riscontra anche nella scelta del<br />

56<br />

tipo di sito da mettere in rete: <strong>il</strong> 13% ha<br />

attivata per ora solo l’home page, <strong>il</strong> 35%<br />

presenta una “vetrina” della produzione,<br />

<strong>il</strong> 40% – <strong>il</strong> gruppo più nutrito – ha<br />

sv<strong>il</strong>uppato un buon livello di interattività,<br />

attivando chat, permettendo di<br />

scaricare materiale, cercando in qualche<br />

modo un dialogo con i propri lettori. Solo<br />

<strong>il</strong> 6% ha già provato l’esperienza del<br />

negozio virtuale e un altro 6% ha realizzato<br />

un portale. Abbastanza curata la<br />

grafica, afferma l’Aie, almeno nel 30%<br />

dei siti visitati; e alta la navigab<strong>il</strong>ità, in<br />

questo caso almeno per <strong>il</strong> 44% del campione.<br />

In quest’ultimo campo, <strong>il</strong> 22% dei<br />

siti ottiene addirittura l’eccellenza, mentre<br />

solo <strong>il</strong> 4% non riesce a raggiungere<br />

nemmeno la sufficienza. Quasi tutti i siti<br />

– l’85% del totale – offrono la possib<strong>il</strong>ità<br />

di consultare in rete <strong>il</strong> proprio catalogo<br />

di prodotti didattici, <strong>il</strong> 48% anche con<br />

l’aus<strong>il</strong>io di un motore di ricerca per una<br />

navigazione più rapida. Libri, in particolare,<br />

i prodotti delle case editrici scolastiche<br />

italiane: per <strong>il</strong> 44% la produzione<br />

è essenzialmente questa, mentre in<br />

percentuali più basse si hanno, in aggiunta,<br />

anche software didattici (19%).<br />

I servizi che arricchiscono <strong>il</strong> sito – in linea<br />

con le potenzialità della rete – sono<br />

svariati, da quelli più “tradizionali” a<br />

quelli più “innovativi” (e generalmente<br />

più rari): l’elenco dei distributori dei libri<br />

(47%), <strong>il</strong> calendario delle iniziative<br />

della casa editrice (12%), la versione online<br />

di una rivista cartacea pubblicata<br />

dalla casa editrice (12%). Ed ancora,<br />

passando ai servizi di maggiore innovazione:<br />

la possib<strong>il</strong>ità di scaricare materiali<br />

integrativi ai libri di testo (29%), le<br />

news dal mondo della scuola (16%), i<br />

forum di discussione (14%), le newsletter<br />

(2%) e le chat line per studenti (2%).<br />

Meno “ferrate”, le case editrici scolastiche,<br />

si rivelano sui servizi ancora più avanzati:<br />

manca quasi del tutto la didat-<br />

IN ITALIA<br />

tica on-line (solo <strong>il</strong> 22% ha un sito attrezzato<br />

per questo servizio), per non<br />

parlare del commercio elettronico, al<br />

quale si sono avvicinate solo <strong>il</strong> 15% delle<br />

aziende. Poca pubblicità (solo <strong>il</strong> 4%<br />

ne ospita), molta la difficoltà a stab<strong>il</strong>ire<br />

partnership con altri siti (<strong>il</strong> 74% non<br />

ne vuole sapere), anche se non mancano<br />

segnalazioni e link, minimo ancora<br />

lo sforzo di presentare <strong>il</strong> sito in due versioni,<br />

italiana e inglese (una realtà solo<br />

per <strong>il</strong> 10% del totale).<br />

Fuori d’Italia? Una marcia<br />

in più…<br />

Ma l’editoria scolastica italiana, per<br />

quanto riguarda l’evoluzione della rete,<br />

tiene soprattutto sotto stretta sorveglianza<br />

i progressi dei paesi d’Oltralpe.<br />

E non potrebbe essere altrimenti, visto<br />

che all’estero, in quanto a servizi interattivi<br />

sperimentati, si è già avanti di un<br />

bel po’. Secondo le indagini dell’Aie, infatti,<br />

all’estero le case editrici scolastiche<br />

stanno già sperimentando ambienti<br />

di lavoro collaborativi, affitto di ambienti<br />

virtuali per l’insegnamento a distanza,<br />

comunità on-line, didattica a distanza,<br />

corsi on-line personalizzati, portali<br />

educativi altamente specializzati per<br />

ogni argomento relativo all’ambito di<br />

azione dell’azienda, integrazione tra<br />

canali educativi televisivi e in rete. All’Italia,<br />

ora, non resta che tentare di rimettersi<br />

in pari.<br />

· · I dati disponib<strong>il</strong>i al momento della stesura dell’articolo<br />

(marzo 2002) si riferiscono all’anno 2000.

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