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progetti ed esperienze<br />

dossier<br />

didascalie<br />

IN FRANCIA<br />

I modelli in casa d’altri<br />

e le buone pratiche<br />

1. Un esemplare esperienza scolastica<br />

2. Sperimentazione a Strasburgo: la cartella digitale<br />

3. Il progetto Jack Lang: 12 m<strong>il</strong>ioni di e-ma<strong>il</strong> per studenti<br />

e prof entro <strong>il</strong> 2003<br />

a cura di Paolo Paolo Paolo Paolo Paolo Caspani Caspani Caspani Caspani Caspani<br />

Il mondo in un v<strong>il</strong>laggio<br />

Piquecos Piquecos Piquecos Piquecos Piquecos chiama, chiama, chiama, chiama, chiama, TOKIO TOKIO TOKIO TOKIO TOKIO risponde. risponde. risponde. risponde. risponde.<br />

L’esperienza telematica in una piccola<br />

scuola di uno sconosciuto v<strong>il</strong>laggio pirenaico.<br />

Piquecos, Piquecos, dipartimento del Tarn-et-Garonne,<br />

Midi-Pyrénées, Toulouse, Francia.<br />

Anime: 305. Bimbi:pochissimi, ospitati in<br />

una scuola l<strong>il</strong>lipuziana.<br />

Alzi la mano chi ne ha mai sentito parlare.<br />

Nessuno? Beh, certo, almeno fino al<br />

1995. E poi? Tanti, piccoli e grandi cibernauti,<br />

almeno dai Pirenei fino al... Sol<br />

Levante. Ottantam<strong>il</strong>a visitatori telematici<br />

per una scuola di quindici alunni.<br />

Raccontiamo quest’esperienza, una fra le<br />

m<strong>il</strong>le che oggi affollano <strong>il</strong> Web scolastico<br />

mondiale, perché crediamo metta in luce<br />

aspetti fondamentali di che cosa possa<br />

rappresentare la comunicazione tecnologica<br />

in campo educativo, al di là di categorie<br />

e valutazioni legate al tempo ...prima<br />

di Internet. Sei anni fa, 1995, un piano<br />

di „razionalizzazione“ decreta la chiusura<br />

della piccola scuola. Situazioni ben<br />

note: 4 insegnanti per 15 alunni, tutto <strong>il</strong><br />

mondo è paese... Contemporaneamente,<br />

da circa un anno ha messo le ali <strong>il</strong> fenomeno<br />

Internet, grazie al WWW, la ragnatela<br />

mondiale. La passione e la competenza<br />

di un insegnante affascinato dalle<br />

metodologie attive e dalle tipografie di<br />

Freinet, l’entusiasmo spontaneo degli<br />

scolari, la partecipazione curiosa del v<strong>il</strong>laggio,<br />

i cui abitanti si autotassano per<br />

pagare alla scuola <strong>il</strong> collegamento ad Internet:<br />

nasce <strong>il</strong> progetto Web della scuola,<br />

<strong>il</strong> primo in Francia a livello di elementari,<br />

e tra i primi nel mondo. Il sito “Piquecos“<br />

è ingenuo nella presentazione,<br />

ma sicuramente competente. La risposta<br />

della rete è di partecipazione ed interesse.<br />

Piquecos-scuola non chiude, diviene<br />

un <strong>punto</strong> fermo nel nascente universo virtuale.<br />

76<br />

Che cosa fa un sito “ingenuo e competente“?<br />

Registra fedelmente un percorso<br />

di lavoro, un flusso di processo progettuale.<br />

Si presenta. Si colloca sulla carta e<br />

nella mappa. Informa brevemente. Propone<br />

un guest-book. Non si specchia compiaciuto<br />

nella vetrina, però. Poche informazioni<br />

istituzionali: le pagine sono la<br />

didattica, condensano <strong>il</strong> lavoro quotidiano<br />

dei bimbi, che usano <strong>il</strong> Web per comunicare,<br />

costruire, ricercare. Nasce “Tumulus“,<br />

<strong>il</strong> giornalino on line. Cresce <strong>il</strong> “Project<br />

L’eau“, CD-ROM multimediale le cui<br />

schermate vengono riversate sul sito. Il<br />

progetto viene selezionato nel 1997 dal<br />

Ministero dell’Educazione nazionale per<br />

<strong>il</strong> concorso europeo dei multimedia didattici;<br />

vince <strong>il</strong> “Faust“ d’oro nel 1998; nello<br />

stesso anno viene presentato al concorso<br />

europeo di Salisburgo. Il CD-ROM si è<br />

sv<strong>il</strong>uppato come lavoro cooperativo di 22<br />

scolaresche francofone nel mondo, ed ha<br />

coinvolto scuole elementari e medie e licei<br />

in Giappone, Norvegia, Usa. Da questo<br />

lavoro si è poi generato un “fratellino<br />

minore“; <strong>il</strong> progetto di eco-cittadinanza,<br />

a sua volta riversato su CD-Rom. Tra i visitatori<br />

del piccolo sito, c’è la signora Akari<br />

Kurosaki, giornalista e corrispondente<br />

da Tokio della stampa francofona, freelance<br />

informatica. Offre gratuitamente le<br />

sue corrispondenze, raccontando ai bambini<br />

del v<strong>il</strong>laggio dei Pirenei che una scuola<br />

di uno dei più centrali quartieri di Tokio,<br />

la Shinno, ha i loro stessi problemi: rischia<br />

la chiusura per spopolamento. Dai<br />

m<strong>il</strong>le alunni di cinquant’anni fa, gliene<br />

sono rimasti solo 75, con 12 maestri.<br />

Si sv<strong>il</strong>uppa un doppio legame di corrispondenza:<br />

i bambini francesi imparano tutto<br />

della giornata scolastica dei coetanei di<br />

Tokio dai réportges giornalistici, e scambiano<br />

con i piccoli giapponesi dei f<strong>il</strong>e video<br />

che riprendono le classi lontane decine<br />

di migliaia di ch<strong>il</strong>ometri durante i loro<br />

momenti di organizzazione didattica.<br />

OLTRE CONFINE<br />

Le due scuole svolgono anche un tratto<br />

di programma comune, con gli stessi obiettivi,<br />

confrontando i risultati. Nasce poi<br />

la “radio-aula“, che diffonde inchieste,<br />

réportages, interviste, testi creativi in<br />

tutto <strong>il</strong> dipartimento del Midi; e la scuola<br />

di giornalismo, regolarmente trasmessa<br />

in rete.<br />

Insomma, alla fine del 1997, dopo due<br />

anni di Internet-didattica, chi avrebbe più<br />

potuto affermare che frequentando una<br />

“scuoletta“ in uno sperduto v<strong>il</strong>laggio pirenaico<br />

i bambini sarebbero rimasti “tagliati<br />

fuori dal mondo“?<br />

Nota. Oggi <strong>il</strong> sito di Piquecos esiste ancora<br />

(quasi sette anni, un Web-record!), ma<br />

ha perso la freschezza e la ricchezza iniziali.<br />

Qualche animazione, più tecnica,<br />

meno contenuti, poca didattica.Un sito<br />

fra i tanti, meno significativo di tanti: se<br />

non fosse per la sua “storia“... Dall’anno<br />

scorso la scuola è stata trasformata in<br />

“raggruppamento pedagogico consort<strong>il</strong>e“,<br />

tra tre v<strong>il</strong>laggi vicini. Una sezione di<br />

materna, una di elementare e di media<br />

distribuite ognuna in uno dei tre comuni,<br />

con gli alunni che ruotano da un v<strong>il</strong>laggio<br />

all’altro secondo la scuola frequentata.<br />

Soluzione importante per mantenere<br />

un riferimento vitale in ciascuno dei v<strong>il</strong>laggi.<br />

Un po’ meno per <strong>il</strong> sito, che non si<br />

avvale più dell’omogeneità del progetto<br />

iniziale, e delle sue motivazioni. A dimostrazione,<br />

per gli scettici, che anche nel<br />

mondo telematico, i principi di base della<br />

cooperazione, della condivisione, del<br />

progetto, prevalgono nella costruzione<br />

del processo e del prodotto sulle competenze<br />

strettamente tecnologiche.<br />

http://www.ac-toulouse.fr/piquecos<br />

A scuola<br />

con lo zaino digitale<br />

Questa è un’altra esperienza proveniente<br />

dalla Francia. Una sperimentazione di<br />

nuove risorse tecnologiche. In un periodo<br />

di riacutizzazione delle “battaglie” sul<br />

peso degli zainetti (vedi anche la lettera<br />

al Sovrintendente da parte dello specialista<br />

di ortopedia e trumatologia Dr. C.<br />

Giordani, pubblicata in prima da “L’Adige”<br />

l’undici marzo; e la recente delibera di<br />

Giunta), la sperimentazione di Strasburgo<br />

appare particolarmente significativa. Riporto<br />

parte dell’articolo di Eleonora Gior-

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