il punto - News facoltà
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approfondimenti<br />
stesso tempo l’ipertesto indebolisce la possib<strong>il</strong>ità di controllo<br />
sul testo tradizionalmente incorporata nella figura del docente,<br />
...” sollecitando processi di autovalutazione e di autonomia<br />
espressiva. Il concetto di testo come “opera aperta”, elaborato<br />
negli anni ’60 da U. Eco, si nutre di nuove concrete applicazioni<br />
didattiche nell’ipermedialità, e introduce <strong>il</strong> concetto di “posttestualità”,<br />
sv<strong>il</strong>uppando esperienze testuali accumulate in differenti<br />
forme e con più canali espressivi.<br />
Le iniziative tecnologiche e telematiche in campo letterario stanno<br />
avviando <strong>il</strong> processo di trasformazione che investirà le aule<br />
scolastiche nei prossimi anni. Il mondo accademico umanistico<br />
anglosassone presenta già numerosi esempi delle possib<strong>il</strong>ità che<br />
Internet offre nella didattica delle lingue e della letteratura.<br />
Valga l’esempio della Brown University, ove insieme con gli studenti<br />
si costruiscono siti dedicati ad un autore o a un’opera (<strong>il</strong><br />
Decameron Web, <strong>il</strong> laboratorio della letteratura del XX secolo, <strong>il</strong><br />
laboratorio ipermediale sull’opera di Italo Calvino...); rimanendo<br />
nell’italianistica in Internet ricordiamo ancora <strong>il</strong> “Dante Project”<br />
del Dartmouth College17 nicazione elettronica e l’educazione, con l’obiettivo di portare<br />
nella scuola dell’obbligo le tecniche di comunicazione<br />
multimediale e giornalistica. Qualcosa si muove anche in<br />
Trentino: <strong>il</strong> concorso “Il Resto dell’Euro”, con le iniziative connesse,<br />
coordinato dalla redazione della scuola media di Taio, è<br />
un esempio di collaborazione editoriale in rete interscolastica a<br />
livello provinciale. Cercare, selezionare, e, soprattutto, produrre<br />
notizie e testi nella rete sta diventando un nucleo fondante<br />
della didattica, nell’era in cui <strong>il</strong> problem problem problem problem problem finding finding finding finding finding sta sostituendo<br />
<strong>il</strong> problem-solving, o sta diventandone la struttura portante.<br />
Si possono poi intuire le potenzialità di Internet e della comunicazione<br />
elettronica per lo studio delle lingue straniere. Certo,<br />
l’inglese lingua internazionale del Web...Ma solo l’inglese? Si<br />
veda allora l’ag<strong>il</strong>e catalogo curato dal Gruppo Gruppo Gruppo di di di ricerca ricerca sull’uso<br />
sull’uso<br />
didi Internet Internet nella nella didattica didattica del del tedesco, tedesco, recentemente recentemente distribuidistribui-<br />
to to dall’I dall’IPRASE dall’I PRASE di di Trento Trento<br />
. Vi sono poi su CD-Rom ut<strong>il</strong>i strumenti<br />
d’interrogazione allargata dei classici italiani, come <strong>il</strong> capof<strong>il</strong>a<br />
storico, LIZ della Zanichelli. Per mezzo del computer, di semplici<br />
programmi di database (e di paziente lavoro) è possib<strong>il</strong>e scomporre<br />
tutta la tradizione letteraria e ricomporla in dizionari particolari<br />
(di metafore, di sim<strong>il</strong>itudini, di temi), validissimi per la<br />
ricerca. Senza fermarsi per questo al rischio della catalogazione<br />
inerte: le possib<strong>il</strong>ità manipolatorie del computer applicate<br />
al corpo letterario non servono solo per redigere cataloghi di<br />
concordanze, ma costituiscono una delle tante basi didattiche<br />
per la rielaborazione creativa di un tema, di un brano, di<br />
un’opera...Il citato M. Riva ci ricorda che, con i suoi studenti<br />
d’oltreoceano, è impegnato in un esperimento didattico di „continuazione“<br />
dei testi e delle suggestioni calviniane oltre Calvino!<br />
E poi, l’insegnante può servirsi della pagina su Internet per<br />
assegnare compiti, o stimolare la riflessione e la discussione<br />
con un forum permanente.Gli esempi e i temi in questo campo<br />
sono veramente numerosissimi, anche se, purtroppo, per le applicazioni<br />
didattiche <strong>il</strong> riferimento prevalente va ancora ad istituti<br />
superiori ed università americane...<br />
Nelle scuole dell’obbligo fervono invece anche qui da noi i lavori<br />
di un grande cantiere di scrittura, che ut<strong>il</strong>izza prevalentemente<br />
per la comunicazione interscolastica la “sorella minore<br />
di Internet”, l’ e-ma<strong>il</strong>. Esplode la pratica dei giornalini on line,<br />
dando luogo ad un fenomeno che è stato definito “un ritorno al<br />
futuro”. Back to the future, come <strong>il</strong> titolo di un f<strong>il</strong>m di Zemeckis,<br />
perché la pratica pedagogica sta riscoprendo con gli strumenti<br />
delle nuove tecnologie l’importanza della comunicazione in classe<br />
e tra scuole diverse, vicine e lontane. Come Célestin Célestin Freinet<br />
Freinet<br />
nella Francia degli anni ’30, come <strong>il</strong> polacco Janusz Janusz Korczak Korczak, Korczak<br />
che arrivò a tirare trentam<strong>il</strong>a copie con <strong>il</strong> suo giornalino di allievi<br />
di un riformatorio. E come Don Don M<strong>il</strong>ani M<strong>il</strong>ani, M<strong>il</strong>ani Mario Mario Mario Lodi Lodi Lodi, Lodi e tanti<br />
altri che capirono e sostennero splendidamente, con i loro alunni,<br />
<strong>il</strong> nesso tra comunicazione ed educazione. In moltissime scuole<br />
di tutte le regioni italiane, le aule si trasformano in tipografie<br />
e redazioni virtuali. Dal mondo reale al cyberspazio, nascono<br />
bollettini, periodici in rete, prodotti multimediali, gemellaggi<br />
postali, concorsi...È veramente impossib<strong>il</strong>e citare tutto ciò che<br />
si sta facendo. Mi limito a tre segnalazioni: tra le decine decine decine decine decine di<br />
progetti specifici che si stanno attuando a Roma, ve n’è uno<br />
realizzato con la collaborazione della mitica Treccani. I ragazzi<br />
di alcune scuole medie si sono trasformati in redattori multimediali<br />
grazie all’accesso alle fonti documentarie dell’enciclopedia.<br />
In Toscana è nata la SICE, Società italiana per la comu-<br />
17 Estratti di questi lavori verranno tradotti, selezionati e proposti a partire dal<br />
prossimo settembre in un’apposita sezione di Vivoscuola<br />
18 A cura di Giacomelli, G.- De Pascale, F.-Ventura, M. “Navigare per insegnare,<br />
18 , e di cui è prossimo <strong>il</strong> “riversamento“<br />
in CD-Rom: veramente Internet è una miniera di occasioni didattiche,<br />
dai f<strong>il</strong>oni ricchissimi e variegati!<br />
Le occasioni di ut<strong>il</strong>izzo non solo come esteso supporto documentario,<br />
ma anche come flessib<strong>il</strong>e strumento di organizzazione,<br />
trasformazione e personalizzazione della didattica sono veramente<br />
ampie anche nell’insegnamento della musica e della<br />
storia dell’arte, della geografia e delle scienze sociali, per non<br />
parlare delle scienze matematiche e fisiche, chimiche e naturali...<br />
E, per concludere: Internet a scuola, dove?<br />
La risposta sembrerebbe scontata: nel laboratorio informatico!<br />
Ma attenzione: nel laboratorio informatico si apprende l’informatica,<br />
si imparano applicazioni, si studiano programmi, ci si<br />
avvia alla programmazione. Insomma, <strong>il</strong> laboratorio è <strong>il</strong> luogo<br />
deputato per l’ut<strong>il</strong>izzo del computer, di Internet, degli strumenti<br />
multimediali, come oggetti di apprendimento. Il laboratorio<br />
della didattica è invece la scuola in genere, con tutti i suoi<br />
spazi fisici, e lo spazio priv<strong>il</strong>egiato del lavoro quotidiano è l’aula,<br />
quella senza aggettivi. Trasformare la didattica disciplinare<br />
per adeguare la scuola alla società dell’informazione e della<br />
comunicazione tecnologica, significa superare la concezione del<br />
laboratorio separato, ed iniziare a portare i punti-rete in aula,<br />
nel luogo della quotidianità per tutti gli apprendimenti e per<br />
tutte le occasioni di apprendimento. Fare scuola con Internet<br />
significa che nella rete d’istituto le aule sono connesse, e in<br />
esse staziona almeno un computer sempre acceso e collegato<br />
alla grande rete mondiale. Un computer strumento per l’apprendimento,<br />
una tecnologia al servizio del soggetto, docente<br />
e discente, e della collettività di studio: non un oggetto fisicamente<br />
“separato” dalla routine didattica, e sacralizzato nel suo<br />
piccolo tempio tecnologico. La strada da fare è ancora tanta,<br />
ma abbiamo imparato a convivere concettualmente con la velocità<br />
delle trasformazioni sociali. Proviamo ora a finalizzare tale<br />
apprendimento teorico alla vera trasformazione praticametodologica<br />
che attende al varco la scuola del 2000.<br />
dossier<br />
didascalie<br />
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