il punto - News facoltà
il punto - News facoltà
il punto - News facoltà
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
TRE RIFLESSIONI di Paolo Rauzi<br />
La nuova legge sul diritto d’autore<br />
Una questione che interessa anche le scuole<br />
Il Parlamento ha recentemente approvato la legge 18 agosto<br />
2000, n. 248 “Nuove norme di tutela del diritto d’autore”. Questa<br />
legge interessa anche per le scuole, in quanto <strong>il</strong> diritto d’autore<br />
protegge tutte le opere dell’ingegno compresi i software<br />
installati sui computer.<br />
Perché è <strong>il</strong> diritto d’autore a tutelare <strong>il</strong> software? Il diritto<br />
d’autore, come <strong>il</strong> brevetto, tutela entrambi le creazioni intellettuali,<br />
ma nel caso del brevetto l’oggetto della tutela è definito<br />
come invenzione industriale mentre nel caso del diritto<br />
d’autore <strong>il</strong> bene tutelato viene definito opera dell’ingegno.<br />
La definizione precisa di questi due concetti rispetto al tema<br />
del software è stata oggetto di una discussione dottrinale piuttosto<br />
complessa che qui non può essere approfondita, ai nostri<br />
fini basta dire che in Italia la tendenza è quella di riportare<br />
<strong>il</strong> software sotto la tutela del diritto d’autore. Questo<br />
anche perché si tratta una normativa di più semplice attuazione<br />
e non necessita di formalità quali la registrazione presso<br />
un ufficio brevetti. Inoltre la protezione offerta dal diritto<br />
d’autore è fac<strong>il</strong>mente estendib<strong>il</strong>e su scala internazionale grazie<br />
alle numerose convenzioni e trattati esistenti in questa<br />
materia. La distinzione tra diritto d’autore e brevetto è però<br />
molto importante, perché esiste un’iniziativa internazionale<br />
finalizzata a portare sotto la tutela del diritto dei brevetti<br />
anche <strong>il</strong> software. Negli Stati Uniti si è andati molto avanti in<br />
questa direzione, mentre l’Unione Europea potrebbe adeguarsi<br />
nei prossimi mesi. Questa eventualità ha suscitato polemiche<br />
nell’industria informatica perché vi è chi vede nella<br />
brevettab<strong>il</strong>ità del software uno strumento in mano a poche<br />
multinazionali per condizionare le innovazioni dei concorrenti<br />
più piccoli. Ci sarebbe cioè <strong>il</strong> rischio che data la peculiarità<br />
software si possa arrivare a brevettare anche l’idea generale<br />
che ne sta alla base. Con un esempio si può dire sarebbe come<br />
se un fabbricante di automob<strong>il</strong>i brevettasse l’idea generale<br />
“veicolo a quattro ruote mosso da motore a scoppio” e poi<br />
pretendesse di impedire a chiunque altro di produrre automob<strong>il</strong>i<br />
basate su questa idea.<br />
In attesa di possib<strong>il</strong>i sv<strong>il</strong>uppi sul fronte della brevettab<strong>il</strong>ità<br />
del software, in Italia la nuova legge sul diritto d’autore ha<br />
considerevolmente inasprito le sanzioni che possono arrivare<br />
fino a tre anni di reclusione, con multe da cinque m<strong>il</strong>ioni a<br />
trenta m<strong>il</strong>ioni. Le pene si applicano anche contro chiunque<br />
duplichi <strong>il</strong> software “per trarne profitto”. In precedenza le<br />
sanzioni penali erano applicare solo contro chi aveva agito “a<br />
scopo di lucro” e la giurisprudenza aveva interpretato questa<br />
clausola applicandola contro chi facesse commercio dei<br />
software duplicati <strong>il</strong>legalmente, mentre i semplici ut<strong>il</strong>izzatori,<br />
a volte inconsapevoli, non erano considerati punib<strong>il</strong>i. Con la<br />
nuova legge questo tipo di interpretazione non sarà più possib<strong>il</strong>e.<br />
Insomma è urgente anche per le scuole chiarire la propria<br />
situazione rispetto agli obblighi derivanti dal possesso di<br />
un laboratorio di informatica.<br />
Funzionario Servizio Istruzione PAT<br />
Vediamo in sintesi quale potrebbe essere una ipotetica verifica<br />
della situazione. Innanzitutto ogni computer è dotato di<br />
un sistema operativo, in genere Microsoft Windows. Nella<br />
maggior parte dei casi questo software viene comprato assieme<br />
alla macchina, quindi non vi sono problemi se chi ha venduto<br />
la macchina a sua volta aveva regolarmente comprato <strong>il</strong><br />
sistema operativo. Un modo per scoprirlo è verificare se assieme<br />
ai PC sono stati consegnati i CD con Windows, che devono<br />
essere quelli originali e non CD copiati. Il secondo passo è<br />
verificare quali sono i programmi non compresi nel sistema<br />
operativo installati sui PC, e per ognuno di essi accertarsi che<br />
sia legittimo <strong>il</strong> loro ut<strong>il</strong>izzo. Questo non significa necessariamente<br />
che devono essere stati acquistati. Ad esempio i software<br />
più diffusi per navigare in Internet sono gratuiti, o perché<br />
inclusi nel sistema operativo (come Explorer e Outlook) o perché<br />
distribuiti gratuitamente (come Netscape ed Eudora). Per<br />
tutti gli altri programmi non gratuiti bisogna essere forniti di<br />
una licenza d’uso e dei documenti che ne provano <strong>il</strong> possesso,<br />
altrimenti si corre <strong>il</strong> rischio di essere soggetti alle sanzioni<br />
previste dalla legge.<br />
Ma è sempre opportuno dotare tutte le macchine di pacchetti<br />
completi di software di video scrittura, foglio di lavoro e<br />
database, affrontando la spesa delle licenze? E, in secondo luogo,<br />
è sempre necessario pagare per questi pacchetti?<br />
Alla prima domanda va risposto dopo una breve analisi delle<br />
reali esigenze degli utenti. Ad esempio, pochi utenti sanno usare<br />
<strong>il</strong> programma per database Microsoft Access, quindi può essere<br />
opportuno non installarlo sulle macchine dove non serve.<br />
Sul costo delle licenze va anche precisato che i produttori di<br />
software hanno una politica di maggior favore per i clienti che<br />
fanno parte del mondo della scuola e quindi al momento dell’acquisto<br />
bisogna interessarsi presso <strong>il</strong> venditore se <strong>il</strong> prezzo<br />
applicato è effettivamente quello previsto per una scuola, o se<br />
si sta cercando di vendere <strong>il</strong> pacchetto al normale prezzo praticato<br />
al pubblico.<br />
Sulla opportunità di dotarsi sempre di pacchetti a pagamento<br />
va invece fatto un cenno ad un’altra problematica. Secondo<br />
alcuni osservatori sarebbe vantaggioso per le pubbliche amministrazioni,<br />
e in particolare per le scuole, ut<strong>il</strong>izzare software<br />
gratuiti in modo da non essere danneggiate da eventuali comportamenti<br />
monopolistici dei produttori. Infatti, oltre a quelli<br />
citati per Internet, ci sono programmi gratuiti anche per <strong>il</strong><br />
word processing, la gestione di fogli di lavoro e dei database.<br />
Si tratta dei programmi facenti parte del pacchetto Star Office<br />
che viene distribuito gratuitamente e si può scaricare da<br />
Internet o trovare nei CD delle riviste specializzate. Queste<br />
considerazioni hanno ispirato una petizione telematica presentata<br />
al governo che è stata firmata da un grande numero<br />
di utenti in cui si invita la pubblica amministrazione a dotarsi<br />
di software da ufficio gratuiti come Star Office in modo da<br />
ottenere risparmi consistenti sulla spesa per le licenze del<br />
approfondimenti<br />
87 didascalie dossier