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UNIVERSITÀ<br />

Dietro a numeri e tabelle,<br />

una f<strong>il</strong>osofia ed un progetto d’ampio respiro<br />

Fausto Fausto Fausto Fausto Fausto Giunchiglia Giunchiglia Giunchiglia Giunchiglia Giunchiglia<br />

Vicerettore per l’informatica nell’ateneo trentino<br />

(intervista a cura di Mario Mario Mario Mario Mario Caroli) Caroli Caroli Caroli Caroli<br />

IL PROGETTO<br />

L’offerta L’offerta dell’università dell’università di di Trento Trento nel nel set- setsettoretore dell’informatica dell’informatica dell’informatica è è è cresciuta cresciuta moltissimoltissi-<br />

mo mo nell’ultimo nell’ultimo periodo, periodo, e e lei lei ne ne è è in in un<br />

un<br />

certo certo certo senso senso anche anche “<strong>il</strong> “<strong>il</strong> motore” motore” in in quanto<br />

quanto<br />

responsab<strong>il</strong>e responsab<strong>il</strong>e responsab<strong>il</strong>e per per <strong>il</strong> <strong>il</strong> rettore. rettore. Così Così come come è<br />

è<br />

aumentata aumentata la la domanda. domanda. Cosa Cosa Cosa c’è c’è dietro dietro a<br />

a<br />

tutto tutto tutto questo?<br />

questo?<br />

Bisogna partire dalla comprensione di<br />

quello che sta succedendo a livello della<br />

società: l’informatica non è più una cosa<br />

per pochi addetti specialisti. Fino a dieci<br />

anni fa, a chi serviva avere dimestichezza<br />

con l’informatica? Solo a chi la ut<strong>il</strong>izzava<br />

nel lavoro: per battere a macchina, per<br />

fare i calcoli, per fare previsioni… Ormai<br />

con Internet, l’informatica è andata nelle<br />

case di tutti. Per cui succede che se<br />

prima <strong>il</strong> problema dell’informatica era<br />

quello di insegnarla ad un numero alto di<br />

persone che poi la usava ne proprio lavoro,<br />

<strong>il</strong> problema è diventato come far sì<br />

che tutti, 24 ore su 24 possano gestire i<br />

nuovi strumenti di informatica. Ormai si<br />

parla di informatica e cultura, informatica<br />

e turismo, informatica e letteratura…<br />

vuol dire che l’informatica si sta spostando<br />

a gestire tutti gli aspetti della vita<br />

umana, e sarà sempre così. Si parla di eservice,<br />

di servizi in rete. Cosa vuol dire?<br />

Vuol dire che quello che prima era gestito<br />

manualmente nel mondo fisico diventa<br />

un mondo virtuale. Prima per avere un<br />

documento si andava alla banca, si andava<br />

all’anagrafe e poi si tornava a casa,<br />

c’era un computer là nel mondo del lavoro.<br />

Adesso invece si sta a casa e non serve<br />

più andare là, è lo strumento informatico<br />

che viene da te: e lo puoi usare di<br />

notte, di giorno… questo è <strong>il</strong> <strong>punto</strong> fondamentale.<br />

Se da queste premesse passiamo<br />

poi alle scelte universitarie, cosa<br />

vuol dire? Vuol dire che noi non dobbiamo<br />

più preparare gli ingegneri e basta,<br />

perché poi ci mettiamo gli ingegneri a<br />

gestire questi nuovi strumenti. Vuol dire<br />

che dobbiamo preparare tutto <strong>il</strong> mondo a<br />

gestire <strong>il</strong> nuovo fenomeno, a comprenderlo.<br />

Venendo all’offerta dell’università, questo<br />

ha due conseguenze importanti:<br />

a. a. tutte le discipline, ma anche tutti gli<br />

aspetti più culturali vengono influenzati<br />

da questo fenomeno;<br />

b. b. questo fenomeno ha un effetto ancora<br />

maggiore, rispetto alla matematica ed alla<br />

fisica, perché, se matematica e fisica in<br />

qualche misura permeavano la cultura,<br />

oggi l’informatica permea tutti gli aspetti<br />

della vita umana.<br />

Questo vuol dire che, da una parte tutte<br />

le discipline ne devono tenere conto, dall’altra<br />

che le stesse discipline ne vengono<br />

modificate. Pensiamo, per esempio, al<br />

concetto di “commercio”. Prima c’era un<br />

fornitore, un intermediario… oggi sparisce<br />

la figura dell’intermediario, prima <strong>il</strong><br />

commercio prevedeva una specie di movimentazione<br />

fisica, adesso c’è solo nella<br />

consegna del bene.<br />

Questo Questo per per dire dire che, che, dietro dietro a a questa questa cre- crecrescitascita a a due due sensi, sensi, dell’offerta dell’offerta e e della della dodo-<br />

manda manda nel nel settore settore dell’informatica, dell’informatica, in<br />

in<br />

università,università, non non c’è c’è un un semplice semplice incremenincremen-<br />

to to di di uno uno o o più più indirizzi, indirizzi, ma ma un un un progetto<br />

progetto<br />

complessivocomplessivo legato legato legato ad ad una una sorta sorta di di “ne“ne“ne- cessità cessità sociale”, sociale”, diciamo diciamo cosi… cosi…<br />

cosi…<br />

È la f<strong>il</strong>osofia complessiva, che non riguarda<br />

solo i corsi, ma anche tutti i servizi,<br />

anche la didattica online è parte di questo<br />

disegno: l’università non deve fare<br />

solo nuovi corsi; ma deve, in corsa come<br />

tutto <strong>il</strong> resto, e noi come università dobbiamo<br />

ovviamente camminare un po’ di<br />

più e correre, a pensare questo nuovo modo<br />

di pensare, un nuovo modo di fare didattica,<br />

un nuovo modo lezione agli studenti<br />

e di preparali agli esami. Il neofita<br />

o i non informatici fino a ieri, e ancora<br />

oggi gli studenti giovani hanno sempre<br />

pensato all’informatica come mezzo: <strong>il</strong> PC<br />

mi serve per scrivere una lettera, <strong>il</strong> PC mi<br />

IN TRENTINO<br />

serve per fare un disegno, <strong>il</strong> PC mi serve<br />

per mandare la posta… Oggi, invece, non<br />

è più solo informatica come mezzo, che<br />

comunque abbiamo esteso al mondo del<br />

lavoro ed a tutti, ma è informatica come<br />

approccio. Cioè, l’informatica è ormai<br />

dentro ai processi di ogni disciplina che<br />

cambia radicalmente la stessa disciplina;<br />

<strong>il</strong> fatto di riuscire a ragionare come funziona<br />

un calcolatore, come approccio, che<br />

ti forza un certo modo algoritmo di pensare,<br />

ti forza un certo modo di fare comunicazione<br />

nella didattica online, ecc.<br />

ecc…. A questo <strong>punto</strong> l’informatica non<br />

è più questione di usare <strong>il</strong> Pc ma quello di<br />

dire: “come io cambio per fare didattica<br />

<strong>il</strong> modo di fare didattica, come io cambio<br />

<strong>il</strong> modo di fare per fare comunicazione:<br />

es, per <strong>il</strong> giornale, vado in linea, non vado<br />

in linea, quanto e quanto vado in linea,<br />

cambio l’approccio, <strong>il</strong> modo stesso di scrivere<br />

l’articolo. In quest’ottica, è chiaro<br />

che l’università di Trento ha basato <strong>il</strong> suo<br />

sv<strong>il</strong>uppo dell’informatica su due concetti<br />

fondamentali: 1. 1. dovevamo darci la struttura<br />

fondamentale dell’informatica come<br />

tecnologia, che ti serve per darti le competenze<br />

fondamentali che sono trainanti:<br />

e su questo c’è la laurea in informatica<br />

e telematica, laurea in ingegneria delle<br />

comunicazioni e la laurea di Rovereto; 2.<br />

2.<br />

usare questo momento di crescita culturale<br />

in queste aree per trainare tutte le<br />

altre discipline, ed è così che noi arriviamo<br />

a tutte le discipline di valle, arriviamo<br />

alla didattica online, arriviamo alla<br />

rete ad alta banda. A questo, noi per ogni<br />

nostra Facoltà di valle abbiamo pensato<br />

in che modo potevamo cogliere una fase<br />

delle varie, forse, trasformazioni di valle<br />

come una intersezione interdisciplinare<br />

con l’informatica.<br />

E E E quindi quindi quindi a a a questo questo questo <strong>punto</strong> <strong>punto</strong> anche anche anche la la distin- distindistinzionezione tra tra varie varie Facoltà Facoltà rispetto rispetto all’inforall’informaticamatica<br />

è è saltata, saltata, nel nel senso senso che che che l’informal’informa-<br />

tica tica non non resta resta esclusivo esclusivo appannaggio appannaggio delle<br />

delle<br />

classiche classiche classiche <strong>facoltà</strong> <strong>facoltà</strong> <strong>facoltà</strong> scientifiche…<br />

scientifiche…<br />

È chiaro. Perché tu non puoi smettere di<br />

fare laureati in economia, ma puoi fare<br />

laureati in economia che però sanno usare<br />

gli strumenti informatici; non puoi<br />

smettere di fare laureati in lettere, ma<br />

quando facciamo “culture del testo e<br />

multimedialità”, facciamo dei laureati che<br />

devono capire <strong>il</strong> nuovo modo di fare cultura,<br />

<strong>il</strong> nuovo modo di far testo, <strong>il</strong> nuovo<br />

modo di comunicazione ecc. ecc..<br />

<strong>il</strong> <strong>punto</strong><br />

37 didascalie dossier

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