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progetti ed esperienze<br />

dossier<br />

didascalie<br />

SCUOLA MEDIA “GARBARI” DI PERGINE<br />

Il computer sul corridoio<br />

di Claudio Claudio Claudio Claudio Claudio Bertoldi Bertoldi Bertoldi Bertoldi Bertoldi<br />

Docente di Lettere scuola media “T. Garbari”<br />

L’inizio della storia coincide con la nascita<br />

della nuova sede delle medie “Garbari”,<br />

qualche anno fa.<br />

Giovava cioè <strong>il</strong> fatto di essere una scuola<br />

di recente costruzione, pensata quindi,<br />

nella sua progettazione, anche con<br />

un occhio alle nuove tecnologie informatiche:<br />

insomma, una scuola dai muri ancora<br />

freschi e tecnicamente già predisposta<br />

all’introduzione dei moderni mezzi<br />

informatici, già dotata del necessario<br />

cablaggio diffuso cap<strong>il</strong>larmente in ogni<br />

parte dell’edificio. Giovava anche <strong>il</strong> fatto<br />

che tutto fosse ancora da fare, che si<br />

fosse perciò nella necessità di compiere<br />

delle scelte, nella suggestiva possib<strong>il</strong>ità<br />

di partire da quei luoghi ancora vuoti per<br />

organizzare spazi e strumenti come poteva<br />

essere più ut<strong>il</strong>e.<br />

Poi vi è stato <strong>il</strong> momento del pensiero<br />

pedagogico: bastava riempire la scuola<br />

di computers per modernizzare la didattica?<br />

Bastava che i nostri alunni imparassero<br />

a digitare su una tastiera per dire<br />

che la nostra scuola aveva assolto al suo<br />

compito di fornire loro nuove e fondamentali<br />

competenze, ormai necessarie<br />

per vivere e lavorare nella nostra realtà?<br />

Certo, su questo versante le “Garbari”<br />

hanno investito e investono notevoli attenzioni<br />

e risorse finanziarie. Il 21 ottobre<br />

1999 è stata inaugurata la rete informatica<br />

della scuola, realizzata in collaborazione<br />

con l’ITEA, l’IRST di Trento, la<br />

Cassa Rurale di Pergine, ut<strong>il</strong>izzando fondi<br />

specifici della Provincia Autonoma. Così<br />

ora nella scuola funziona un’aula informatica<br />

con undici PC ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i da gruppi<br />

classe guidati da un docente; in biblioteca<br />

sono installati quattro PC per <strong>il</strong> lavoro<br />

degli insegnanti o per piccoli gruppi<br />

guidati; in sala docenti vi sono altri due<br />

PC destinati ai soli insegnanti; infine altri<br />

sette PC sono dislocati negli uffici per<br />

i servizi amministrativi. Quindi sicuramen-<br />

68<br />

te l’ut<strong>il</strong>izzo dello strumento informatico<br />

e multimediale ha cominciato ad entrare<br />

nella quotidianità scolastica di alunni e<br />

insegnanti e la rete informatica della<br />

scuola è diventata un prezioso supporto<br />

alle didattiche di quei docenti che intendono<br />

potenziare negli alunni le competenze<br />

nell’uso corretto dei nuovi strumenti<br />

di ricerca e comunicazione.<br />

Eppure - qualcuno ha pensato – l’avere<br />

a che fare con i computers poteva contenere<br />

un valore aggiunto, essere cioè<br />

per i nostri alunni anche una formidab<strong>il</strong>e<br />

opportunità educativa, poteva diventare<br />

un compito di realtà in cui esercitare<br />

non solo le proprie cognizioni, ma anche<br />

la propria responsab<strong>il</strong>ità sociale, i<br />

propri comportamenti e la propria autonomia<br />

di lavoro. Qualcuno ha pensato<br />

che si potessero organizzare strutture e<br />

modalità in cui i ragazzi potessero ut<strong>il</strong>izzare<br />

da soli <strong>il</strong> computer, senza la presenza<br />

di un insegnante, ma nello stesso<br />

tempo trovando un sistema che rinforzasse<br />

atteggiamenti responsab<strong>il</strong>i e consapevoli.<br />

Qualcun altro ha pensato che i<br />

corridoi della nuova scuola erano così<br />

spaziosi che proprio lì poteva essere <strong>il</strong><br />

luogo adatto a collocare nuovi PC, magari<br />

sfruttando alcune rientranze e allestendo<br />

quindi dei box, trasparenti perché<br />

finestrati, ma chiusi a chiave: così<br />

si sarebbe risolto anche <strong>il</strong> problema della<br />

sicurezza degli strumenti. Altri infine<br />

hanno pensato che ciò che si conquista<br />

con un po’ di fatica, diventa qualcosa a<br />

cui si tiene maggiormente e che si spende<br />

con consapevolezza e responsab<strong>il</strong>ità.<br />

Allora: perché non far conquistare ai<br />

ragazzi la possib<strong>il</strong>ità di ut<strong>il</strong>izzare autonomamente<br />

le postazioni dei PC?<br />

Ora nei corridoi della scuola vi sono sei<br />

box con due computers ciascuno e le<br />

stampanti necessarie. Esse sono accessib<strong>il</strong>i<br />

ai singoli alunni, che vi possono<br />

essere inviati dai docenti durante le le-<br />

IN TRENTINO<br />

zioni ordinarie per ricerche e approfondimenti<br />

personali. Gli alunni possono accedervi<br />

individualmente anche fuori<br />

dalle ore di lezione.<br />

L’accesso ai PC individuali è condizionato<br />

dal possesso di un brevetto - materialmente<br />

una tessera con foto e i dati personali<br />

- che certifica che l’alunno ha i<br />

requisiti necessari per un uso corretto<br />

dell’attrezzatura. Il brevetto si ottiene<br />

tramite un esame che accerta l’acquisizione<br />

delle competenze tecniche specifiche<br />

(programmi Word, archiviazione e<br />

uso della rete).<br />

In preparazione all’esame sono previsti<br />

dei pacchetti formativi di otto ore, tenuti<br />

da quattro docenti della scuola, in orario<br />

scolastico, con esame finale. Chi non supera<br />

l’esame non ottiene <strong>il</strong> brevetto e<br />

quindi non è autorizzato a usare i PC individualmente.<br />

Lo rifarà, se vorrà, dopo<br />

essersi esercitato ulteriormente.<br />

I computer nei corridoi e <strong>il</strong> brevetto sono<br />

proposte che si richiamano al mandato<br />

che la scuola media Garbari si è dato nel<br />

suo piano formativo: crescere ragazzi<br />

competenti e responsab<strong>il</strong>i, credendo nel<br />

fatto che appropriarsi autonomamente<br />

di spazi e strumenti della scuola, faccia<br />

crescere <strong>il</strong> rispetto per le cose comuni,<br />

faccia comprendere la necessità della<br />

regola ed educhi alla responsab<strong>il</strong>ità e a<br />

corretti comportamenti sociali.

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