il punto - News facoltà
il punto - News facoltà
il punto - News facoltà
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
e metodologici: l’insegnante si trova ad<br />
operare in una situazione di ricerca con<br />
tutte le difficoltà che ciò comporta, prima<br />
fra tutte la consapevolezza di non<br />
poter controllare in ogni momento tutti<br />
gli aspetti del lavoro e di non poter dare<br />
risposte precise ed immediate a tutti i<br />
problemi posti.<br />
I I I I I problemi problemi problemi problemi problemi metodologici<br />
metodologici<br />
metodologici<br />
metodologici<br />
metodologici<br />
L’ut<strong>il</strong>izzo delle nuove tecnologie pone<br />
problemi di ordine metodologico che richiedono<br />
un ripensamento delle attività<br />
didattiche.<br />
Possiamo avvicinarci a questa problematica<br />
in modi diversi:<br />
•analizzando i materiali didattici maturati<br />
nel settore delle nuove tecnologie;<br />
•facendo leva sulle esperienze dei docenti;<br />
•analizzando i problemi evidenziati dai<br />
docenti, per capire quali sono le priorità,<br />
quali le problematiche da affrontare<br />
in prima istanza;<br />
•osservato come vi possano essere condizioni<br />
organizzative che fac<strong>il</strong>itano l’uso<br />
delle Nuove Tecnologie e come gli spazi<br />
fisici del classico laboratorio, di „piccole<br />
isole di lavoro“ o del P.C. in classe si<br />
adattino ad attività didattiche di tipo diverso.<br />
Il tentativo è quello di aggredire un problema<br />
complesso da punti di vista diversi<br />
per avviare una seria riflessione sull’apprendimento<br />
mediato dalle nuove<br />
tecnologie. Certamente le attività didattiche<br />
vanno progettate e strutturate in<br />
modo preciso proprio perché si tratta di<br />
una situazione „di vera ricerca per <strong>il</strong> docente“<br />
che offre ampi spazi di crescita<br />
culturale e professionale, ma lascia anche<br />
aree di incertezza ponendo problemi<br />
non sempre fac<strong>il</strong>i da risolvere.<br />
Rimane poi aperto anche <strong>il</strong> tema „valutazione<br />
dei risultati ottenuti“, bisognerà<br />
ritornare su questo argomento ponendosi<br />
<strong>il</strong> quesito: „Quali risultati con e senza<br />
l’uso delle N.T.?“. Se abbiamo usato<br />
<strong>il</strong> carro armato per schiacciare le noccioline<br />
forse non ne valeva la pena. Del<br />
resto è vero anche che esistano attività<br />
didattiche praticamente irrealizzab<strong>il</strong>i<br />
senza l’uso delle N.T.<br />
I I I I I problemi problemi problemi problemi problemi tecnici tecnici tecnici tecnici tecnici<br />
I problemi tecnici nel campo delle nuove<br />
tecnologie mettono a dura prova le<br />
capacità di apprendimento e di aggiornamento<br />
degli utenti, la vita di un software<br />
è così breve che ci si trova a “rin-<br />
correre“ i cambiamenti delle nuove versioni.<br />
Il moltiplicarsi dei sistemi operativi,<br />
<strong>il</strong> lavoro in rete locale e non e la<br />
crescente complessità delle tecnologie<br />
proposte per <strong>il</strong> Web, hanno contribuito<br />
ad ampliare questi problemi. Il ritmo del<br />
cambiamento continua a subire una accelerazione<br />
a carattere esponenziale che<br />
coinvolge apparecchiature, software,<br />
metodi e linguaggi. Nella scuola media<br />
<strong>il</strong> problema è aggravato dalla mancanza<br />
di personale tecnico formato e qualificato<br />
che possa dedicarsi a tempo pieno<br />
alla gestione dei laboratori, ma anche<br />
per la secondaria superiore si pone <strong>il</strong><br />
problema della formazione e dell’aggiornamento<br />
di tale personale.<br />
Tre Tre Tre Tre Tre considerazioni considerazioni considerazioni considerazioni considerazioni sui sui sui sui sui problemi problemi problemi problemi problemi tecnici: tecnici: tecnici: tecnici: tecnici:<br />
1. 1. Una soluzione può essere quella di cercare<br />
di proporre attività che richiedano<br />
competenze che normalmente gli insegnanti<br />
possiedono. Quindi partire da<br />
proposte che richiedano solo un bagaglio<br />
minimo di conoscenze tecniche e che<br />
possano sv<strong>il</strong>upparsi ut<strong>il</strong>izzando software<br />
ampiamente diffuso e fac<strong>il</strong>e da usare.<br />
Questa è certamente una buona strategia<br />
di inizio, ma abbiamo solo aggirato<br />
<strong>il</strong> problema: ogni tanto l’impatto con<br />
qualche cosa di diffic<strong>il</strong>e e non immediatamente<br />
alla nostra portata offre importanti<br />
stimoli per lo studio e l’apprendimento<br />
ed è anche proprio a partire da<br />
queste situazioni di „disagio“ che compiamo<br />
importanti passi in avanti nella<br />
nostra formazione culturale e professionale.<br />
È tuttavia evidente che questo tipo<br />
di approccio può funzionare solo con<br />
persone fortemente e solidamente motivate,<br />
forse questi docenti si trovano già<br />
in una posizione di vantaggio e sono<br />
proprio quelli che meno hanno bisogno<br />
di aiuto. La maggioranza dei docenti ha<br />
probab<strong>il</strong>mente bisogno in questo momento<br />
di proposte operative di grande<br />
semplicità tecnica, coerenti con gli obiettivi<br />
delle attività scolastiche quotidiane,<br />
che richiedano un impegno limitato nel<br />
tempo e commisurato con i risultati che<br />
si presume di poter raggiungere.<br />
2. 2. 2. Il contesto hardware e software in cui<br />
si opera (un solo P.C.; laboratorio in rete<br />
locale; scuola in rete locale; collegamento<br />
a Internet…) determina in una certa<br />
misura che cosa si può o non si può fare.<br />
Su questo piano però giocano un ruolo<br />
molto importante anche le nostre competenze<br />
e forse anche la fantasia e la<br />
voglia di fare mettendo in discussione <strong>il</strong><br />
proprio operato: siamo noi stessi <strong>il</strong> più<br />
forte vincolo alla nostra capacità di insegnare.<br />
3. 3. Talvolta però le scelte tecniche non<br />
sono veramente r<strong>il</strong>evanti e anzi ci allontanano<br />
in modo non giustificato dal vero<br />
problema: parlando ad esempio di software<br />
ut<strong>il</strong>izzato per la produzione di ipertesti<br />
abbiamo constatato come le valenze<br />
didattiche stiano tutte “al di fuori“<br />
del software ut<strong>il</strong>izzato sul fronte delle<br />
attività didattiche di tipo tradizionale<br />
come la ricerca delle fonti, l’analisi di<br />
un contenuto, la stesura dei testi, l’organizzazione<br />
dei frammenti informativi<br />
in funzione di una comunicazione chiara<br />
ed efficace.<br />
Le prime riflessioni di questo gruppo di<br />
lavoro sono già in rete, tutti gli interessati<br />
potranno seguire passo a passo i<br />
lavori del gruppo consultando i materiali<br />
che saranno disponib<strong>il</strong>i.<br />
Il gruppo è coordinato da Paolo Pandini<br />
(docente presso l’ITCG “G. Floriani” di Riva)<br />
e Romano Nesler.<br />
<strong>il</strong> <strong>punto</strong><br />
31 didascalie dossier