il punto - News facoltà
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L’informatica sostenib<strong>il</strong>e<br />
di Francesco Francesco Francesco Francesco Francesco Mulas Mulas Mulas Mulas Mulas<br />
Un divario insanab<strong>il</strong>e<br />
Le innovazioni tecnologiche evolvono con ritmo esponenziale.<br />
Non è azzardato supporre che gli strumenti delle ICT crescano per<br />
complessità seguendo più o meno la Legge di Moore, che descrive<br />
<strong>il</strong> ritmo evolutivo dei processori (Didascalie N.1, 2001, pag.35).<br />
La velocità di acquisizione in ambito scolastico delle tecnologie<br />
ut<strong>il</strong>i nei processi didattici non segue invece una sim<strong>il</strong>e<br />
legge esponenziale.<br />
In un dato istante la scuola allinea le tecnologie didattiche ai<br />
prodotti e servizi della tecnologia corrente (almeno in teoria),<br />
ma con <strong>il</strong> passare del tempo, inevitab<strong>il</strong>mente, si genera<br />
un crescente divario (Fig.1).<br />
Figura Figura 1 11,<br />
1 la curva blu rappresenta <strong>il</strong> ritmo esponenziale nella crescita<br />
delle Information and Communication Technologies, le curve rosse <strong>il</strong> livello<br />
tecnologico che una data istituzione scolastica possiede nel tempo.<br />
In alcuni casi, i più critici, le dotazioni informatiche giacciono<br />
uguali a loro stesse invecchiando senza che una qualche<br />
programmazione di ut<strong>il</strong>izzo possa permetterne uno compiuto<br />
e generale sfruttamento nei processi dell’apprendimento.<br />
Laddove invece esistono risorse tecniche interne in grado di<br />
mantenere e far crescere gli assetti informatici dei personal<br />
computer e dei sistemi di rete (locale e globale) la scuola è<br />
comunque costretta a migliorare le sue tecnologie didattiche<br />
ut<strong>il</strong>izzando le piattaforme hardware, software e linee trasmissive<br />
in suo possesso, con tutti i limiti che ciò comporta.<br />
In ogni caso, <strong>il</strong> periodo intercorrente tra un “riallineamento<br />
tecnologico” e l’altro varia in funzione della tipologia dell’istituzione<br />
scolastica nonché delle risorse disponib<strong>il</strong>i, arrivando<br />
spesso ad alcuni anni.<br />
Tentare di ridurre <strong>il</strong> divario esistente tra <strong>il</strong> ritmo esponenziale<br />
dello sv<strong>il</strong>uppo delle tecnologie e l’assetto tecnologico delle<br />
scuole sembra quindi una battaglia persa in partenza.<br />
Paradossalmente, se anche la scuola fosse dotata di infinite e<br />
crescenti risorse, tali da permettere un continuo ricambio delle<br />
dotazioni informatiche, l’eccessiva velocità di crescita tecnolo-<br />
gica potrebbe essa stessa rivelarsi un collo di bottiglia per l’integrazione<br />
della didattica tradizionale con gli strumenti<br />
informatico-telematici. Non si farebbe in tempo a imparare come<br />
si ut<strong>il</strong>izza, ad esempio, un nuovo software (sia in termini generali<br />
che di operatività didattica) che i formatori sarebbero spiazzati<br />
dalla release aggiornata e magari radicalmente modificata.<br />
La scuola ha bisogno di rispettare e far rispettare i suoi ritmi<br />
di apprendimento, sia dei docenti che dei discenti.<br />
L’informatica sostenib<strong>il</strong>e<br />
Una corrente innovativa, all’interno del mondo degli insegnanti,<br />
considera importante concentrare l’attenzione sui processi,<br />
indipendentemente dai mezzi. L’idea è quella di introdurre<br />
un nuovo modello educativo, fondato sul concetto di informatica<br />
sostenib<strong>il</strong>e. Conseguentemente, di creare percorsi per l’apprendimento<br />
mediato dal computer che siano innanzitutto significativi<br />
per <strong>il</strong> loro intrinseco valore aggiunto e non per <strong>il</strong><br />
fatto che siano semplicemente etichettab<strong>il</strong>i come percorsi ad<br />
“alto contenuto tecnologico”.<br />
Sembra che una generazione di insegnanti abbia saltato a piè pari<br />
forme di ut<strong>il</strong>izzo più “povere” dell’informatica per la didattica.<br />
Un esempio per tutte, ma se ne possono fare parecchi, è la<br />
videoscrittura. Considerata ormai la cenerentola delle attività<br />
informatiche scolastiche, spesso considerata solo strumentale<br />
al biennio degli istituti tecnici nei quali è impartito l’insegnamento<br />
del TTD (trattamento testi e dati), mantiene in sè<br />
un importante significato di manipolazione del testo. Si pensi<br />
a come smantella <strong>il</strong> paradigma della “bella” e “brutta” copia,<br />
in un processo di miglioramento testuale continuo, e non<br />
per fasi, sovvertendo le modalità della produzione scritta tradizionale.<br />
E per fare della videoscrittura a scuola, naturalmente,<br />
non serve <strong>il</strong> processore di ultima generazione.<br />
Nelle scuole si sta ingenerando l’idea pericolosa che tutto ciò<br />
che non sia hardware e software al passo con i tempi non sia<br />
più così ut<strong>il</strong>e nella didattica che fa uso dell’informatica.<br />
Per quanto riguarda l’hardware, <strong>il</strong> rischio è quello di apparire<br />
degli inguarib<strong>il</strong>i ipocriti: in aperto contrasto con <strong>il</strong> messaggio<br />
educativo offerto da alcune discipline (consapevolezza dell’inevitab<strong>il</strong>e<br />
chimizzazione ambientale, aumento di entropia, ecc.)<br />
in rapporto alla produzione di oggetti complessi quali i personal<br />
computer, molti 486 e Pentium di prima generazione sono<br />
stati o stanno per essere messi in cantina. Letteralmente in<br />
cantina, dal momento che, come noto, l’alienazione di beni come<br />
i PC obsoleti è un’operazione burocraticamente impossib<strong>il</strong>e. Si<br />
pensi ai costi che si creeranno in prospettiva a causa di un’obsolescenza<br />
dovuta spesso a bisogni informatici non reali, ma<br />
indotti. Non è pensab<strong>il</strong>e l’acquisto di un laboratorio di informatica<br />
ogni 3 anni, anche a fronte di una velocità dei processori<br />
divenuta un quarto rispetto ai prodotti correnti.<br />
Meditando sulla sostenib<strong>il</strong>ità della crescita tecnologica si potrebbe<br />
arrivare lontano, fino alle radici del modello di sv<strong>il</strong>up-<br />
approfondimenti<br />
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