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il punto - News facoltà

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l’intervista<br />

con particolari difficoltà o ambienti per<br />

personalizzare l’apprendimento).<br />

Quali Quali sono, sono, sono, a a suo suo avviso, avviso, avviso, i i maggiori maggiori pro- pro- pro- problemiblemi<br />

e e gli gli elementi elementi critici critici nell’introdunell’introduzionezione<br />

a a scuola scuola di di uno uno strumento strumento a a diffudiffusionesione<br />

globale globale quale quale Internet Internet Internet e e in in generagenera-<br />

le le le le tecnologie tecnologie di di di rete?<br />

rete?<br />

Possiamo indicare almeno tre problemi<br />

(lasciando da parte quelli puramente tecnici<br />

che pur esistono):<br />

•la necessità che tale introduzione si<br />

affianchi ad un potenziamento di un’educazione<br />

critica: chi aiuta l’alunno a sceverare<br />

l’affidab<strong>il</strong>ità delle informazioni..?<br />

Il rischio è che i giovani confondano sempre<br />

più notizia reale, storicamente verificata,<br />

e finzione, falsità, propaganda: questo<br />

è un aspetto che diventa oggi un tema<br />

centrale della Media Education<br />

•la necessità che gli insegnanti imparino<br />

a cooperare<br />

•la capacità della scuola di impostare<br />

una “politica tecnologica” (<strong>il</strong> che non significa<br />

organizzare <strong>il</strong> corso di aggiornamento).<br />

Bisogna che la scuola ragioni in<br />

termini di investimenti in tecnologia e risorse<br />

umane protratti del tempo, mettendo<br />

a confronto i tempi dell’obsolescenza<br />

tecnologica con i tempi della formazione.<br />

Riferendoci Riferendoci all’introduzione all’introduzione di di forme forme di- di- di- di-<br />

dattiche dattiche innovative, innovative, innovative, la la scuola scuola scuola ha ha nel nel suo<br />

suo<br />

complessocomplesso dei dei tempi tempi “metabolici” “metabolici” “metabolici” piuttopiutto-<br />

sto sto lenti, lenti, lenti, rimanendo rimanendo spesso spesso legata legata ad<br />

ad<br />

un’organizzazioneun’organizzazione tradizionale tradizionale delle delle atat-<br />

tività tività didattiche. didattiche. Non Non Non esiste esiste <strong>il</strong> <strong>il</strong> <strong>il</strong> pericolo pericolo che<br />

che<br />

i i ritmi ritmi dell’evoluzione dell’evoluzione tecnologica tecnologica siano<br />

siano<br />

cronicamente cronicamente più più serrati serrati rispetto rispetto a a quelli<br />

quelli<br />

dell’istituzione dell’istituzione scolastica?<br />

scolastica?<br />

È così. Per questo occorrerebbe che la formazione<br />

tecnologica non fosse troppo<br />

basata sulla tecnologia (sull’ultima “release”<br />

del software, per intendersi ) quanto<br />

sugli aspetti metodologico-infrastrutturali<br />

che soprassiedono all’uso delle<br />

tecnologie. Per fare un esempio, una<br />

buona didattica della scrittura, concettualmente<br />

ben impostata, sopravvive al<br />

di là del software specifico impiegato.<br />

Internet, Internet, le le biblioteche biblioteche biblioteche digitali, digitali, sono sono un<br />

un<br />

immenso immenso contenitore contenitore di di informazioni. informazioni. Gli<br />

Gli<br />

ipermedia, ipermedia, la la multimedialità, multimedialità, potranno<br />

potranno<br />

stimolarestimolare <strong>il</strong> <strong>il</strong> passaggio passaggio a a percorsi percorsi formatiformatiformativivivi che che priv<strong>il</strong>egino priv<strong>il</strong>egino la la la formazione formazione formazione nell’alunnell’alunnell’alun- no no no di di modelli modelli interpretativi interpretativi interpretativi più più che che di<br />

di<br />

bagagli bagagli conoscitivi conoscitivi specialistici?<br />

specialistici?<br />

Sulla base di quanto è accaduto in questi<br />

primi dieci anni, non mi sembra che ci sia<br />

stata grande incidenza nella tipologia dei<br />

modelli interpretativi degli alunni. Personalmente<br />

sono poi indotto a ritenere che<br />

dossier<br />

didascalie<br />

58<br />

la tecnologia da sola non possa avere<br />

un’incidenza r<strong>il</strong>evante in tal senso. La tecnologia<br />

di per sè è cieca. Essa però può<br />

fare da”fattore d’innesco” per riflessioni<br />

educative e metodologiche che allora<br />

possono assumere una certa r<strong>il</strong>evanza.<br />

Quando l’uso della tecnologia si accompagna<br />

a fattori di consapevolezza metodologica<br />

allora questa “miscela” tecnologico-metodologica”<br />

può tradursi in nuovi<br />

atteggiamenti e modelli interpretativi.<br />

La La velocità velocità con con la la quale quale oggi oggi si si scambia- scambiascambia- no no informazioni informazioni attraverso attraverso Internet, Internet, Internet, è<br />

è<br />

compatib<strong>il</strong>ecompatib<strong>il</strong>e con con con i i ritmi ritmi “naturali” “naturali” dell’apdell’ap-<br />

prendimento?<br />

prendimento?<br />

In effetti si crea una “doppia velocità”,<br />

quella frenetica di Internet e quella della<br />

scuola che richiede necessariamente tempi<br />

più lenti, ritorni, approfondimenti,<br />

riflessività... Per questo Internet va adeguatamente<br />

“f<strong>il</strong>trata”; <strong>il</strong> rischio è un’inondazione<br />

di informazione (ed anche di<br />

pratiche acritiche, del tipo “mordi e fuggi”...)<br />

sulle pratiche didattiche.<br />

Molti Molti Molti insegnanti insegnanti e e operatori operatori operatori del del mondo<br />

mondo<br />

della della formazione, formazione, si si stanno stanno stanno chiedendo<br />

chiedendo<br />

comecomecome si si si modificheranno modificheranno i i i processi processi di di inin-<br />

segnamento/apprendimento segnamento/apprendimento alla alla luce luce di<br />

di<br />

un un sempre sempre maggiore maggiore ut<strong>il</strong>izzo ut<strong>il</strong>izzo delle delle nuove<br />

nuove<br />

tecnologietecnologie della della comunicazione comunicazione e e e dell’indell’in-<br />

formazione. formazione. Qual Qual è è <strong>il</strong> <strong>il</strong> suo suo <strong>punto</strong> <strong>punto</strong> di di vista?<br />

vista?<br />

Una cosa è come si modificheranno se <strong>il</strong><br />

processo di introduzione tenderà ad avanzare<br />

in modo automatico, senza consapevolezza<br />

riflessiva. In questo caso, a mio<br />

avviso la risposta più probab<strong>il</strong>e è che si<br />

avrà una superficializzazione crescente<br />

dell’apprendimento in quanto le tecnologie<br />

impiegate in questa forma tendono<br />

al puro alleggerimento della fatica mentale,<br />

a delegare la macchina. I giochi però<br />

non sono scontati: si può invertire questa<br />

sorta di tendenza naturale se, mentre<br />

si introducono tecnologie si ristrutturano<br />

i problemi proposti e si cambia la<br />

didattica esigendo <strong>il</strong> conseguimento di<br />

obiettivi intellettualmente più alti, conseguib<strong>il</strong>i<br />

proprio e soltanto con l’aiuto<br />

delle tecnologie: quando si usano le tecnologie<br />

vanno allo stesso tempo ridefiniti<br />

i processi cognitivi e gli obiettivi; le tecnologie<br />

vanno collocate dove si ha chiaro<br />

quale è la loro funzione..<br />

Esiste Esiste Esiste <strong>il</strong> <strong>il</strong> rischio rischio che che l’interazione l’interazione docen- docendocente-discente te-discente te-discente si si impoverisca impoverisca se se fortemente<br />

fortemente<br />

mediata mediata da da da strumenti strumenti tecnologici?<br />

tecnologici?<br />

Rimando a quanto già detto. Il rischio c’è,<br />

accanto alla possib<strong>il</strong>ità opposto che la<br />

tecnologia funzioni da amplificatore dell’apprendimento;<br />

questa seconda possib<strong>il</strong>ità<br />

però, purtroppo, non si sv<strong>il</strong>uppa da<br />

sola, se non viene intenzionalmente perseguita.<br />

Possedere una competenza tecnologico-didattica<br />

significa soprattutto<br />

essere capaci di saper collocare <strong>il</strong> mezzo<br />

giusto al posto giusto.<br />

Una Una domanda domanda domanda ricorrente ricorrente è è se se l’insegnan- l’insegnanl’insegnantete potrà potrà mai mai essere essere essere sostituito sostituito completacompleta-<br />

mente mente o o in in parte parte da da da una una qualche qualche forma forma di<br />

di<br />

cyber-tutoring. cyber-tutoring. Qual Qual è è la la sua sua sua opinione opinione a<br />

a<br />

riguardo?<br />

riguardo?<br />

Se con l’espressione intende una interazione<br />

automatizzata con una macchina<br />

capace di soddisfare ogni esigenza di un<br />

tragitto di apprendimento, la risposta è<br />

negativa. È stato un grande sogno dell’Intelligenza<br />

Artificiale quello di avere<br />

l’automa esperto, sostitutivo integrale<br />

dell’educatore, un sogno che ha cominciato<br />

però a declinare dall’inizio degli anni<br />

’80. Si possono avere specifiche funzioni<br />

che, in varia misura, possiamo considerare<br />

intelligenti.<br />

La La formazione formazione a a a distanza distanza potrà potrà avere avere nel- nelnell’istruzione l’istruzione l’istruzione dell’obbligo dell’obbligo e e e superiore superiore superiore un<br />

un<br />

ruoloruoloruolo importante importante importante come come quello quello che che che sta sta asas-<br />

sumendo sumendo sumendo a a a livello livello universitario?<br />

universitario?<br />

universitario?<br />

Ritengo che ci sia un limite invalicab<strong>il</strong>e. I<br />

bambini hanno bisogno di un rapporto<br />

(ed anche di un controllo) più diretto, per<br />

cui la vicinanza fisica rimane insostituib<strong>il</strong>e.<br />

La formazione a distanza riguarderà<br />

tutto <strong>il</strong> settore adulto. Questo non vuol<br />

dire che la telematica non possa e non<br />

debba sv<strong>il</strong>upparsi in età giovan<strong>il</strong>e; ad<br />

esempio un po’ in tutto <strong>il</strong> mondo si stanno<br />

sv<strong>il</strong>uppando circoli di apprendimento<br />

ed ambienti collaborativi tra ragazzi e<br />

scuole di base; questo però non è la stessa<br />

cosa dell’istruzione a distanza.<br />

Quali Quali possono possono essere, essere, a a suo suo avviso, avviso, avviso, gli<br />

gli<br />

scenariscenari futuri futuri nell’uso nell’uso delle delle nuove nuove nuove tecnotecno-<br />

logie logie logie in in ambito ambito formativo?<br />

formativo?<br />

I cambiamenti più evidenti riguardano<br />

l’educazione universitaria e adulta, a cui<br />

già mi riferivo. Qui tra formazione on line<br />

e formazione in presenza si avranno nuove<br />

riconfigurazioni. Personalmente poi auspico<br />

anche altri cambiamenti, che cioè<br />

la scuola, proprio mentre introduce le<br />

nuove tecnologie riscopra ancora di più<br />

dimensioni essenziali quali <strong>il</strong> rapporto con<br />

<strong>il</strong> corpo e la capacità di pensare criticamente;<br />

ma qui gli esiti dipendono da molti<br />

fattori, essenzialmente non tecnologici...<br />

P.S.: Trovo le domande molto interessanti.<br />

Diverse di esse sono state in pratica<br />

trattate nel mio volumetto “I nuovi media<br />

nella scuola”, Carocci, 1999 (al di là<br />

delle problematiche su Internet, trattate<br />

più diffusamente nei due volumi Erickson).

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