La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 12<br />
natura sono i presupposti della revisione marcusiana dell’hegelismo. Ma è la mancanza di un<br />
preciso elemento, nelle loro concezioni, a rendere inadeguata la loro critica: la mancanza del<br />
concetto di lavoro. <strong>Marcuse</strong> ne evince che Feuerbach e Kierkegaard hanno trascurato quello<br />
che è invece <strong>il</strong> fattore decisivo tramite cui la natura può divenire un mezzo per raggiungere la<br />
libertà.<br />
Di questo processo si è occupato l’autentico anti-Hegel, e cioè Marx. L’analisi dei principali<br />
aspetti teorici del marxismo occupa le pagine centrali di Ragione e rivoluzione in cui <strong>Marcuse</strong><br />
prende le mosse dal concetto di lavoro. A causa del lavoro l’uomo, nella <strong>società</strong> capitalistica,<br />
è costretto a rinunciare alla propria individualità per alienarsi nelle merci che produce. Già da<br />
questo dato di fatto la f<strong>il</strong>osofia deve partire per elaborare una nuova dialettica, critica e<br />
negativa, in grado di contrastare la dimensione alienante del lavoro. Se però la proprietà<br />
privata è <strong>il</strong> risultato di un’universale alienazione, <strong>il</strong> rimedio non potrà che essere la sua<br />
abolizione.<br />
Il compito di condurre l’uomo alla sua liberazione spetta, secondo <strong>Marcuse</strong>, alla rivoluzione<br />
comunista. I passi in cui <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo si addentra più a fondo nel cuore del pensiero marxista<br />
sono quelli in cui esplicita in maniera chiara in che cosa consista <strong>il</strong> processo lavorativo. Se <strong>il</strong><br />
lavoro è l’elemento determinante dei rapporti sociali, <strong>il</strong> modo in cui esso viene svolto<br />
caratterizza <strong>il</strong> tipo di <strong>società</strong> cui esso appartiene. Ora, <strong>il</strong> processo lavorativo racchiude in sé<br />
due aspetti: <strong>il</strong> lavoro concreto, ovvero quello che si esplica in un’ attività specifica ed <strong>il</strong><br />
lavoro astratto, cioè quello che considera <strong>il</strong> lavoro e la produzione esclusivamente dal punto<br />
di vista dei valori di scambio delle merci. Tale distinzione rompe decisamente con gli schemi<br />
dell’economia politica classica, tanto più che <strong>Marcuse</strong> a questo punto introduce un elemento<br />
nuovo, <strong>il</strong> progresso tecnologico, con cui modifica <strong>il</strong> quadro interpretativo dell’economia<br />
marxista. <strong>La</strong> presenza della componente tecnologica orienta la produzione capitalistica verso<br />
una sempre più intensa razionalizzazione, subordinando la dimensione soggettiva<br />
dell’esistenza umana alle necessità oggettive del sistema che esige un aumento spasmodico<br />
del profitto capitalistico. Siamo, citando Proto, “alle soglie dei mali della <strong>società</strong> tecnologica,<br />
che assorbe l’individuo impedendogli di sv<strong>il</strong>upparsi come spiritualità, ed assoggettandolo<br />
senza pietà ai <strong>suo</strong>i meccanismi livellatori” 10 . È la presa di coscienza del fatto che<br />
l’evoluzione della <strong>società</strong> richiede, per essere completata, <strong>il</strong> sacrificio della libertà umana, a<br />
spingere <strong>Marcuse</strong> in direzione di una disamina della civ<strong>il</strong>tà contemporanea dal punto di vista<br />
di un incontro fra “teoria critica” e freudismo.<br />
10 M. Proto, Introduzione a <strong>Marcuse</strong>, <strong>La</strong>caita editore, Manduria 1968, p. 28.