La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 1<br />
INTRODUZIONE<br />
Il presente lavoro è frutto di una ricerca cui ho cercato, nel corso di questi ultimi quattro<br />
anni, di aggiungere nuovi elementi e nuovi spunti, che confermassero o smentissero le mie<br />
ipotesi, anche se, ad essere sincera, non sono del tutto sicura di essere riuscita a giungere ad<br />
una conclusione definitiva, perché tanto ci sarebbe ancora da dire e da scoprire su Jack<br />
Kerouac e Herbert <strong>Marcuse</strong>. Posso dire, però, con certezza, che grazie a Kerouac mi sono<br />
avvicinata alla lettura di <strong>Marcuse</strong>. Non che, prima di leggere Kerouac, non conoscessi<br />
<strong>Marcuse</strong>; anzi, ne avevo studiato <strong>il</strong> pensiero e ne ero rimasta molto colpita, ma non avevo<br />
ancora avuto la possib<strong>il</strong>ità di approfondire le sue tesi attraverso la lettura diretta delle sue<br />
opere. Nell’estate del 2004 lessi Sulla strada di Kerouac, convinta, come la maggior parte<br />
delle persone che si avvicinano a quest’opera, di avere a che fare con un romanzo di<br />
evasione, in cui l’autore racconta, in maniera “scanzonata” e disimpegnata, episodi della sua<br />
esistenza “sregolata”. Man mano che mi addentravo nella lettura di Sulla strada, mi<br />
acc<strong>org</strong>evo di come le mie opinioni su Kerouac fossero completamente sbagliate, di come, in<br />
quel racconto, ci fosse molto più di un semplice resoconto di viaggio. Quelle pagine<br />
restituivano <strong>il</strong> ritratto di un uomo profondamente deluso e disgustato dai valori<br />
“commercializzati” della <strong>società</strong> dei consumi americana degli anni ’50 e ’60, una <strong>società</strong> alla<br />
quale aveva deciso di voltare le spalle per trovare in sé nuovi valori, in grado di guidarlo<br />
lungo <strong>il</strong> breve e tempestoso viaggio della vita.<br />
Quando mi fu chiaro <strong>il</strong> messaggio che Kerouac aveva cercato di trasmettere con Sulla strada,<br />
ricordai improvvisamente ciò che avevo studiato a proposito di Herbert <strong>Marcuse</strong> e della sua<br />
feroce polemica contro la <strong>società</strong> dei consumi. Furono due gli elementi che fecero sì che la<br />
mia mente stab<strong>il</strong>isse una connessione quasi istantanea tra Kerouac e <strong>Marcuse</strong>. Innanzitutto,<br />
gli anni di pubblicazione di alcune delle loro opere più importanti: basti ricordare che nel<br />
1955 venne pubblicato Eros e civ<strong>il</strong>tà di <strong>Marcuse</strong> e, solo due anni più tardi, nel 1957, uscì<br />
Sulla strada di Kerouac, e ancora, che nel 1964 vide la luce L’uomo a una dimensione di<br />
<strong>Marcuse</strong> mentre nel 1965 venne dato alle stampe Angeli di desolazione di Kerouac. In<br />
secondo luogo, <strong>il</strong> contesto politico-culturale che a tali opere fa da sfondo, ovvero la <strong>società</strong><br />
americana del secondo dopoguerra. Incuriosita dalle analogie esistenti tra due autori che mi<br />
sembravano così diversi tra loro, e desiderosa di approfondire la mia conoscenza di <strong>Marcuse</strong>,<br />
lessi L’uomo a una dimensione e posso dire che, dalla lettura di quest’opera, presero avvio<br />
tutte le ricerche, i cui esiti sono confluiti in questo mio lavoro di tesi. <strong>Marcuse</strong> e Kerouac<br />
hanno inciso profondamente sulla mia formazione culturale e, se potessi mettere idealmente