La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 65<br />
CONCLUSIONE<br />
Nel corso della stesura di questo lavoro di tesi, ho cercato di non perdere mai di vista quello<br />
che considero <strong>il</strong> vero obiettivo delle ricerche da me svolte, e cioè dimostrare che Herbert<br />
<strong>Marcuse</strong> e Jack Kerouac sono due autori certamente molto diversi tra loro, ma che presentano<br />
molte più sim<strong>il</strong>arità di quanto si possa immaginare. Spesso mi sono chiesta se <strong>Marcuse</strong> abbia<br />
mai letto un romanzo di Kerouac e se, viceversa, Kerouac abbia mai assistito, all’università,<br />
ad una lezione di <strong>Marcuse</strong>, ma, purtroppo, non sono riuscita a reperire una documentazione<br />
che chiarisse i miei dubbi in proposito. Certo è che, seppur indirettamente, un contatto tra<br />
questi due autori c’è stato, e sono proprio le loro opere a rivelarlo.<br />
<strong>Marcuse</strong> non cita mai esplicitamente Kerouac, ma in più di un’occasione, analizzando <strong>il</strong><br />
movimento culturale della Beat Generation, valuta la possib<strong>il</strong>ità di annoverarlo tra le forze<br />
capaci di opporsi al sistema capitalistico avanzato. Il fatto che <strong>Marcuse</strong>, sia in Eros e civ<strong>il</strong>tà<br />
che ne L’uomo a una dimensione, usi, per designare i beats, <strong>il</strong> termine beatniks, è però<br />
indicativo dell’opinione che <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo ha di questo fenomeno. Come ho avuto modo di<br />
spiegare nel terzo capitolo di questo lavoro di tesi, la parola beatnik è un gioco di parole<br />
costruito coi termini beat e Sputnik ( <strong>il</strong> primo satellite sovietico ), per cui <strong>Marcuse</strong>, se<br />
riferendosi alla Beat Generation preferisce usare <strong>il</strong> termine beatnik, è perché vuole mettere in<br />
evidenza che, allo stesso modo in cui lo Sputnik è lontano anni luce dalla terra, i beats restano<br />
estranei alla <strong>società</strong> in cui vivono e non si preoccupano di cambiarla. Senza dubbio <strong>Marcuse</strong><br />
considera positivo <strong>il</strong> fatto che questi giovani “arrabbiati”, come li ha definiti Italo Calvino,<br />
rifiutino di seguire le regole dell’establishment, ma <strong>il</strong> fatto che la loro ricerca di nuovi valori<br />
e nuove esperienze di vita avvenga tramite l’aus<strong>il</strong>io di alcool e sostanze stupefacenti<br />
sminuisce, agli occhi di <strong>Marcuse</strong>, <strong>il</strong> potenziale rivoluzionario della Beat Generation. Secondo<br />
<strong>Marcuse</strong> i beats non cercano di cambiare concretamente la <strong>società</strong>, ma fuggono da essa,<br />
perché la dissoluzione della percezione ordinaria, frutto dell’assunzione di allucinogeni,<br />
finisce per essere solo una valvola di sfogo per scaricare tensioni e frustrazioni individuali e<br />
private. Il senso di “liberazione” che accompagna la “ricerca psichedelica” è, per <strong>Marcuse</strong>,<br />
fittizio, perché non incide minimamente sulle strutture politiche e culturali della <strong>società</strong><br />
repressiva.<br />
Neanche Kerouac si rivolge esplicitamente a <strong>Marcuse</strong> quando, in Visioni di Cody, criticando<br />
l’insegnamento impartito nelle università americane del periodo, afferma: “In America l’idea<br />
di andare all’università era come l’idea della prosperità appena svoltato l’angolo, era la<br />
soluzione di qualcosa o d’ognicosa o giud<strong>il</strong>ì, ché altro non avevi da fare che imparare quello