La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 52<br />
Kerouac quando afferma: “Questo è <strong>il</strong> Beat. Vivere la propria vita fino in fondo? No, amare<br />
la propria vita fino in fondo” 121 .<br />
Kerouac era convinto che la Beat Generation avrebbe trasmesso alle generazioni future<br />
questo elemento, l’importanza di rispettare ogni essere umano, “lo spirito di non-interferenza<br />
con la vita degli altri” 122 . Dopo tutto beat significa beato, “essere in uno stato di beatitudine,<br />
cercare di amare tutto nella vita, cercare di essere sinceri fino in fondo con tutti, praticare la<br />
sopportazione, la gent<strong>il</strong>ezza, coltivare la gioia del cuore. Come si può realizzare una cosa del<br />
genere nel nostro folle mondo moderno fatto di molteplicità e m<strong>il</strong>ioni? Praticando un po’ di<br />
solitudine, andandosene da soli ogni tanto a far provvista della ricchezza più grande: le<br />
vibrazioni della sincerità” 123 . A chi gli chiedeva se la Beat Generation fosse una forma di<br />
critica, Kerouac rispondeva: “È una forma di affermazione spontanea” 124 . E se gli avessero<br />
chiesto quale fosse la sua collocazione nel contesto politico, avrebbe risposto: “Pago le tasse,<br />
non sono un Hippie-Yippie. Evidentemente sono un Bippie a metà” 125 .<br />
2. Il romanzo Sulla strada è senza dubbio l’opera più conosciuta di Jack Kerouac, ma, prima<br />
della sua pubblicazione nel 1957, l’autore aveva già dato alle stampe un altro racconto, <strong>La</strong><br />
città e la metropoli, che fu completamente dimenticato a causa dell’incredib<strong>il</strong>e successo<br />
riscosso da Sulla strada, e che venne riscoperto solo successivamente. Infatti è ne <strong>La</strong> città e<br />
la metropoli che prendono forma tutte le tematiche care a Kerouac e che emerge <strong>il</strong> <strong>suo</strong><br />
particolare st<strong>il</strong>e di scrittura. Ci vollero circa due anni perché <strong>il</strong> racconto fosse completato.<br />
Kerouac aveva iniziato a scriverlo nei primi mesi del 1947 e lo aveva terminato nel 1949,<br />
anche se la prima pubblicazione dell’opera avvenne nel marzo del 1950, quando l’editore<br />
Harcourt Brace decise che, previa revisione e ridimensionamento ( la versione originaria del<br />
romanzo constava infatti di più di m<strong>il</strong>le pagine ), <strong>il</strong> racconto era pronto per essere presentato<br />
al grande pubblico. Le recensioni accolsero questo primo lavoro di Kerouac in modo<br />
abbastanza favorevole, definendo l’esordio del giovane scrittore “promettente, anche se<br />
disordinato”. A conferire all’opera un aspetto “caotico” erano soprattutto, agli occhi dei<br />
critici, la struttura sintattica del periodo e l’impianto della narrazione, che sembrava non<br />
seguire sempre un f<strong>il</strong>o logico. In realtà queste apparenti “sgrammaticature”, se così si<br />
possono definire, sono frutto di una lunga elaborazione e di un tentativo di gettare le basi per<br />
un nuovo tipo di prosa, definita da Kerouac “spontanea”.<br />
121<br />
J. Kerouac, Scrivere Bop. Lezioni di scrittura creativa, cit., p. 57.<br />
122<br />
Ivi, p. 53.<br />
123<br />
Ivi, pp. 49-50.<br />
124<br />
Ivi, p. 50.<br />
125<br />
Ivi, p. 73.