La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 18<br />
alloggia in concentrazioni di appartamenti, e possiede automob<strong>il</strong>i private con le quali non può<br />
più fuggire in un mondo diverso. Si possiedono enormi frigoriferi carichi di cibi congelati. Si<br />
comperano dozzine di giornali e di riviste che divulgano tutte gli stessi ideali. Tutti hanno<br />
innumerevoli scelte, innumerevoli marche di fabbrica, che sono tutte della stessa qualità e li<br />
tengono occupati e fanno divergere la loro attenzione da quella che dovrebbe essere l’unica<br />
vera conclusione: rendersi conto che potrebbero lavorare meno e determinare i loro bisogni e<br />
le loro soddisfazioni da sé” 17 . Il senso di benessere diffuso genera negli individui l’<strong>il</strong>lusione<br />
di godere di un più alto tenore di vita, mentre ciò che si acquista non è strumento di<br />
diversificazione, ma di conformità. Si desidera ciò che gli altri hanno, si fa ciò che tutti fanno,<br />
si legge ciò che tutti leggono. Il lavoro finisce per trasformarsi da mezzo per l’emancipazione<br />
umana in strumento che permette alla <strong>società</strong> di rafforzare ancor di più <strong>il</strong> <strong>suo</strong> controllo sugli<br />
uomini, i quali finiscono per smarrire <strong>il</strong> senso della loro identità ed iniziano ad assomigliare<br />
sempre più alle merci che producono:<br />
“L’ individualità è rimasta letteralmente soltanto nel nome, nella specifica rappresentazione<br />
di stereotipi ( quali la vamp, la massaia, l’ondina, <strong>il</strong> 'maschio', la donna d’affari, la giovane<br />
coppia che lotta per l’esistenza ), proprio come la concorrenza tende a ridursi a varietà<br />
prestab<strong>il</strong>ite nella produzione di marche di fabbrica, imballaggi, sapori, colori, e così via” 18 .<br />
<strong>La</strong> cosa più sconcertante, secondo <strong>Marcuse</strong>, è che gli esseri umani, prestando fede a questi<br />
falsi valori e alle informazioni diffuse dalla <strong>società</strong> per promuovere una progressiva<br />
ignoranza e un impoverimento culturale, sono convinti di aver conquistato la loro libertà:<br />
“Col declino della coscienza, col controllo dell’informazione, coll’assorbimento delle<br />
comunicazioni individuali nelle comunicazioni di massa, la conoscenza viene limitata e<br />
somministrata. L’individuo non sa più ciò che avviene realmente; la prepotenza della<br />
macchina dell’educazione e dei divertimenti lo fonde con tutti gli altri in uno stato di<br />
anestesia dal quale si tende ad escludere ogni idea sospetta. E poiché la conoscenza<br />
dell’intera verità porta diffic<strong>il</strong>mente alla felicita, questa anestesia generale rende l’individuo<br />
felice” 19 .<br />
Se quanto detto sinora chiarisce cosa intenda <strong>Marcuse</strong> per alienazione, bisogna a questo<br />
punto capire quali siano i mezzi che, secondo <strong>il</strong> f<strong>il</strong>osofo, possono consentire agli individui di<br />
riappropriarsi della loro libertà. Dato che è a causa dell’<strong>org</strong>anizzazione del lavoro vigente<br />
nella <strong>società</strong> industriale che l’uomo è stato costretto a ridurre notevolmente gli spazi dedicati<br />
17 Ivi, p. 133.<br />
18 Ivi, p. 135.<br />
19 Ivi, p. 136.