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La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org

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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 57<br />

Eccitava la sua anima, ma allo stesso tempo aveva cominciato a mortificargli <strong>il</strong> cuore” 145 . <strong>La</strong><br />

guerra stravolge ogni cosa, le persone cambiano: “Le nevrosi, le restrizioni moraliste, le<br />

repressioni escatologiche e l’aggressività repressa sono arrivate a dominare l’umanità […]<br />

Tutti si sentono come degli zombie, e da qualche parte ai limiti della notte, <strong>il</strong> grande mago, la<br />

grande figura di Dracula della moderna disintegrazione e pazzia, <strong>il</strong> genio maligno dietro a<br />

tutto questo, sta manovrando i f<strong>il</strong>i” 146 . Parlando con <strong>suo</strong> padre Ge<strong>org</strong>e, Peter si acc<strong>org</strong>e che<br />

tutto ciò che egli dice “sul mondo, su come tutto va a rotoli, su come tutti si stanno<br />

azzannando nel gran finale della nostra gloriosa cultura, sulla pazzia di palazzo e l’insana,<br />

dis<strong>org</strong>anizzata stupidità della gente, che si lascia dire cosa fare da dei ciarlatani” 147 , è vero.<br />

Sono questi i pensieri che accompagnano gli ultimi cupi giorni di vita di Ge<strong>org</strong>e Martin,<br />

malato di cancro. L’ultimo desiderio del vecchio padre è quello di poter riunire attorno a sé<br />

tutti i <strong>suo</strong>i figli, di poterli abbracciare tutti per l’ultima volta, prima di chiudere gli occhi per<br />

l’eternità, ma accanto a lui ci sono solo <strong>il</strong> piccolo Mickey, sua moglie e Peter che, stab<strong>il</strong>itosi<br />

definitivamente a casa dei <strong>suo</strong>i genitori, “non sapeva cosa fare della propria vita, ma sapeva<br />

cosa fare per <strong>suo</strong> padre, che ora non era solo <strong>suo</strong> padre, ma anche <strong>suo</strong> fratello e <strong>il</strong> <strong>suo</strong><br />

misterioso figlio” 148 . Quando Ge<strong>org</strong>e Martin muore, con lui, nella triste casa di Brooklin c’è<br />

solo Peter che, non sentendo più <strong>il</strong> <strong>suo</strong> affannoso respiro, gli si avvicina e con orrore<br />

comprende: “Si rifiutò ancora di crederlo, con un senso di terrib<strong>il</strong>e sorpresa accarezzò la<br />

guancia di <strong>suo</strong> padre, come un bambino, e l’idea che ora poteva accarezzare <strong>il</strong> viso di <strong>suo</strong><br />

padre quando voleva, perché era morto, gli si soffocò in gola” 149 .<br />

I Martin si riuniscono solo in occasione del funerale di Ge<strong>org</strong>e, <strong>il</strong> quale non voleva essere<br />

sepolto a New York, “fra gli innumerevoli, strani morti della metropoli del mondo” 150 , ma<br />

aveva chiesto di essere seppellito nella sua città natale, <strong>La</strong>coshua, “nella terra del New<br />

Hampshire dalla quale, per dei secoli, i Martin erano sorti segretamente, nascosti e<br />

sconosciuti, avvolti e furiosi, per vivere, lavorare e morire nella meditata presenza di loro<br />

stessi” 151 . A <strong>La</strong>coshua, per la funzione funebre, arrivano tutti i fratelli e le sorelle Martin,<br />

tranne uno, Charley, <strong>il</strong> cui corpo giace nella sabbia ad Okinawa, lontano dalla sua famiglia<br />

che lo crede ancora vivo.<br />

145 Ivi, p. 335.<br />

146 Ivi, p. 342.<br />

147 Ivi, p. 347.<br />

148 Ivi, p. 425.<br />

149 Ivi, p. 433.<br />

150 Ivi, p. 437.<br />

151 Ivi, p. 436.

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