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La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org

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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 37<br />

controllo, come mezzo che si presta a tutti gli usi e a tutti i fini – strumento per sé, ‘in sé’” 75 .<br />

<strong>La</strong> razionalità scientifica favorisce una specifica <strong>org</strong>anizzazione sociale proprio perché<br />

concepisce la realtà come una specie di “materia grezza”, che può essere ut<strong>il</strong>izzata in modi<br />

diversi a seconda dei fini da raggiungere. Secondo <strong>Marcuse</strong> la ragione teoretica è passata al<br />

servizio della ragione pratica, fornendo un’efficace giustificazione al potere politico che “si<br />

espande fino ad assorbire tutte le sfere della cultura” 76 . <strong>La</strong> forza della tecnologia e la<br />

strumentalizzazione delle cose e degli esseri umani bloccano ogni possib<strong>il</strong>ità di liberazione:<br />

“<strong>La</strong> logica formale classica e la moderna logica simbolica, la logica trascendentale e la logica<br />

dialettica – ciascuna governa un differente universo di discorso e d’esperienza. Tutte quante<br />

si sono sv<strong>il</strong>uppate entro un continuo storico di dominio al quale pagano un tributo” 77 .<br />

Pertanto <strong>il</strong> pensiero sarà tanto più in linea con la realtà, quanto più si purificherà da ogni<br />

desiderio di trasgredire le regole dell’ordine prestab<strong>il</strong>ito. Questo sembra essere, per <strong>Marcuse</strong>,<br />

<strong>il</strong> compito assegnato alla f<strong>il</strong>osofia nella <strong>società</strong> tecnologica avanzata, cioè quello di<br />

“correggere comportamenti anormali nel pensare o nel parlare, di rimuovere oscurità, errori e<br />

stranezze, o quanto meno di sopprimere la loro espressione” 78 . Basti pensare, a questo<br />

proposito, a quella corrente della f<strong>il</strong>osofia contemporanea che è la f<strong>il</strong>osofia analitica. In essa,<br />

secondo, <strong>Marcuse</strong>, la verità di una teoria è riposta nella constatazione empirica dei fatti o nel<br />

successo conseguito praticamente con essa o, ancora, nella conformità a regole prestab<strong>il</strong>ite,<br />

che non consentono di ut<strong>il</strong>izzare i <strong>suo</strong>ni e le espressioni linguistiche in modo diverso da<br />

quello che la regola ha predisposto per essi. Ciò significa che la ragione e <strong>il</strong> linguaggio non<br />

appaiono più come capaci di trascendere i fatti, la realtà esistente. Il problema del linguaggio<br />

è al centro della f<strong>il</strong>osofia analitica, ma è un problema considerato esclusivamente dal punto<br />

di vista del rapporto che intercorre tra <strong>il</strong> linguaggio e <strong>il</strong> contesto reale in cui esso deve essere<br />

ut<strong>il</strong>izzato. L’affermazione di Wittgenstein, che la f<strong>il</strong>osofia “lascia tutto come si trova”,<br />

esprime l’accettazione della realtà di fatto, al contrario di quanto avviene nel pensiero<br />

dialettico. Il linguaggio esaminato dai f<strong>il</strong>osofi analitici è un tipo di linguaggio depurato da<br />

quegli elementi che permetterebbero di esprimere un contenuto diverso da quello<br />

comunemente approvato dagli individui, in quanto riflesso della <strong>società</strong> in cui vivono.<br />

L’analisi linguistica “astrae da ciò che <strong>il</strong> linguaggio ordinario rivela nel parlare come parla, la<br />

75 Ivi, p. 163.<br />

76 Ivi, p. 166.<br />

77 Ivi, p. 174.<br />

78 Ivi, p. 177.

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