La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 35<br />
gli elementi umani possono essere <strong>org</strong>anizzati nella realtà sociale. Razionalità pre-<br />
tecnologica e tecnologica, ontologia e tecnologia sono collegate fra loro da quegli elementi<br />
del pensiero che adattano le regole del pensiero alle regole del controllo e del dominio” 66 . Le<br />
modalità di domino dell’era tecnologica sono profondamente diverse da quelle dell’era pre-<br />
tecnologica, ma la logica del pensiero rimane la logica del dominio.<br />
Alla logica formale aristotelica si contrappone la logica dialettica di Platone. Essa “non può<br />
essere formale, poiché è determinata dal reale, che è concreto” 67 . <strong>La</strong> concretezza che<br />
caratterizza la logica dialettica, a differenza di quanto avviene per la logica formale che astrae<br />
dal contenuto della realtà a favore della funzione onnicomprensiva del concetto, è una<br />
concretezza che riposa sul dato reale e sulla sua razionalità, una razionalità “della<br />
contraddizione, dell’opposizione di forze, tendenze, elementi, che costituisce <strong>il</strong> movimento<br />
del reale e, ove sia compreso, <strong>il</strong> concetto del reale” 68 . Nella logica dialettica essere e nonessere<br />
non si oppongono l’uno all’altro. Ogni idea è uguale a se stessa e insieme è diversa<br />
dalle altre, e partecipa, quindi, tanto dell’identità ( con sé ) quanto della diversità ( con le altre<br />
idee ). Il non-essere, in Platone, non si riferisce alla non-esistenza, ma all’alterità, alla<br />
diversità di qualcosa rispetto a ciò da cui differisce. Oggetto della logica dialettica non è né la<br />
forma astratta e generale del pensiero, né i dati dell’esperienza, considerati nel loro riferirsi<br />
esclusivamente agli oggetti sensib<strong>il</strong>i. Se la logica dialettica si fermasse a ciò che appare, non<br />
riuscirebbe a pervenire alla verità, traguardo che essa può invece raggiungere quando<br />
“comprende <strong>il</strong> <strong>suo</strong> mondo come un universo storico, in cui i fatti stab<strong>il</strong>iti sono opera della<br />
pratica storica dell’uomo. Tale pratica ( intellettuale e materiale ) è la realtà come si rivela nei<br />
dati dell’esperienza; è anche la realtà compresa dalla logica dialettica” 69 . Quando <strong>il</strong> concetto<br />
dialettico è in grado di spiegare <strong>il</strong> contenuto storico della realtà, contribuendo al <strong>suo</strong> sv<strong>il</strong>uppo,<br />
<strong>il</strong> pensiero giunge alla concretezza che consente di connettere la struttura della mente a quella<br />
del reale e “la ragione diventa ragione storica” 70 . <strong>La</strong> ragione storica contraddice l’ordine<br />
stab<strong>il</strong>ito favorendo l’individuazione di forze che annunciano <strong>il</strong> carattere irrazionale di<br />
quest’ordine. <strong>La</strong> contraddizione è una delle caratteristiche della logica dialettica, perché “la<br />
contraddizione appartiene alla natura stessa dell’oggetto del pensiero, alla realtà, dove la<br />
Ragione è anche Non-Ragione e dove l’irrazionale è anche razionale” 71 . L’ordine prestab<strong>il</strong>ito<br />
66 Ivi, p. 147.<br />
67 Ivi, p. 149.<br />
68 Ibidem.<br />
69 Ivi, p. 150.<br />
70 Ibidem.<br />
71 Ivi, p. 151.