La società unidimensionale e il suo superamento - Marcuse.org
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Neri, <strong>La</strong> <strong>società</strong> <strong>unidimensionale</strong> e <strong>il</strong> <strong>suo</strong> <strong>superamento</strong> (2008) 5<br />
CAPITOLO I<br />
TRA RIVOLUZIONE E UTOPIA. MARCUSE E L’IMMAGINAZIONE<br />
COME STRUMENTO DI LIBERAZIONE DAL LAVORO ALIENATO<br />
Il denaro, in quanto possiede la proprietà di<br />
comprar tutto, di appropriarsi di tutti gli<br />
oggetti, è dunque l’oggetto in senso eminente.<br />
L’universalità della sua proprietà costituisce<br />
l’onnipotenza del <strong>suo</strong> essere, esso è considerato,<br />
quindi, come ente onnipotente.<br />
( Karl Marx )<br />
1. <strong>La</strong> formazione culturale di Herbert <strong>Marcuse</strong> è spiccatamente f<strong>il</strong>osofica. Egli si è laureato in<br />
f<strong>il</strong>osofia nel 1921 a Freiburg, dopo aver studiato con Husserl ed Heidegger, pensatori che<br />
hanno influenzato profondamente i <strong>suo</strong>i primi lavori. <strong>La</strong> principale fonte ispiratrice del <strong>suo</strong><br />
pensiero è stata inizialmente la f<strong>il</strong>osofia hegeliana, che per <strong>Marcuse</strong> resterà un modello<br />
permanente di riferimento, e, successivamente, <strong>il</strong> marxismo e la psicoanalisi. Il marxismo di<br />
<strong>Marcuse</strong>, però, è di tipo particolare, in quanto è caratterizzato “da una fortissima<br />
accentuazione spiritualistico-romantica“ 5 . Per comprendere questi giudizi di Bedeschi, è<br />
necessario partire da un <strong>suo</strong> lavoro del 1933, Sui fondamenti f<strong>il</strong>osofici del concetto di lavoro<br />
nella scienza economica, che anticipa molti dei temi caratteristici della sua successiva<br />
riflessione. In questo saggio <strong>Marcuse</strong>, discutendo f<strong>il</strong>osoficamente <strong>il</strong> concetto di lavoro, cerca<br />
di determinarne l’effettiva incidenza sull’esistenza umana. Egli è convinto che la nozione di<br />
lavoro, com’è intesa dalla scienza economica, sia troppo angusta, perché si limita unicamente<br />
a designare l’attività economica in senso stretto, escludendo dal <strong>suo</strong> ambito tutto ciò che ad<br />
essa non è riconducib<strong>il</strong>e, come, ad esempio, l’attività dell’artista o del politico. Il pensatore<br />
che, secondo <strong>Marcuse</strong>, ci ha dato un’impostazione sul problema capace di superare quella<br />
offerta dalla scienza economica, è Hegel. Questi, infatti, ha visto nel lavoro l’evento<br />
fondamentale dell’esistenza umana, in quanto <strong>il</strong> lavoro segna profondamente e domina tutto <strong>il</strong><br />
mondo dell’uomo.<br />
D’accordo con Hegel, <strong>Marcuse</strong> approfondisce <strong>il</strong> rapporto tra lavoro ed oggettività. Il fare<br />
lavorativo, egli dice, è caratterizzato da tre momenti essenziali: la durata, la permanenza e<br />
l’onerosità. Durata vuol dire che <strong>il</strong> compito lavorativo non può mai essere portato a<br />
compimento in un singolo processo produttivo, ma solo in un perdurante essere-al-lavoro ed<br />
5 G. Bedeschi, Introduzione a <strong>La</strong> Scuola di Francoforte, <strong>La</strong>terza, Roma-Bari 1985, p. 83.